Dopo presentazione esercizio provvisorio
Bilancio regionale, “Rinviata di 4 mesi l’ipoteca sul futuro della Sicilia
“Si può anche rinviare di quattro mesi
ma i nodi da sciogliere vengono sempre al pettine. Per questo la
Sicilia ha bisogno di una stagione nuova. Di una svolta che parta da
gennaio, molto prima che i quattro mesi si esauriscano”.
Così Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, a proposito della deliberazione, ieri sera, dei documenti finanziari e dell’esercizio provvisorio, da parte della giunta regionale. I nodi che la Regione deve sciogliere, afferma il segretario, riguardano i conti, il buco ballerino di bilancio, i temi della ristrutturazione della spesa, dei fondi Ue e della creazione di occupazione duratura.
Per la precisione, tre aree d’intervento strutturale: la rimodulazione della spesa pubblica evitando la macelleria sociale ma dando un taglio netto ai costi improduttivi: “dagli affitti impropri alle spese di intermediazione ai Cda delle Partecipate”.
L’operazione-verità sul livello dell’indebitamento e lo stato dei residui attivi, “anche in vista dell’entrata in vigore, da gennaio, dell’armonizzazione dei sistemi contabili tra Regione ed enti locali”. Il coordinamento “non solo tecnico ma economico e sociale” per l’impiego di fondi Ue su cui si gioca lo sviluppo dell’Isola. “Per restare a Fesr e Fse, la programmazione comunitaria 2014-2020 stanzia – sottolinea la Cisl – ben 5,378 milioni con il 17,5% di cofinanziamento dello Stato e il 7,5% di cofinanziamento regionale”.
“Al governo – incalza Milazzo – chiediamo che, subito dopo le feste, anche alla luce dei diktat del governo nazionale, sia aperto con le parti sociali il confronto a Palazzo d’Orleans, su questi tre punti dirimenti”. “Non ci interessano tavoli occasionali o riunioni episodiche, più o meno di facciata. Desideriamo un confronto serio per cancellare assieme, con reciproche assunzioni di responsabilità, le ipoteche strutturali che pendono sul futuro della nostra terra”.
Così Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, a proposito della deliberazione, ieri sera, dei documenti finanziari e dell’esercizio provvisorio, da parte della giunta regionale. I nodi che la Regione deve sciogliere, afferma il segretario, riguardano i conti, il buco ballerino di bilancio, i temi della ristrutturazione della spesa, dei fondi Ue e della creazione di occupazione duratura.
Per la precisione, tre aree d’intervento strutturale: la rimodulazione della spesa pubblica evitando la macelleria sociale ma dando un taglio netto ai costi improduttivi: “dagli affitti impropri alle spese di intermediazione ai Cda delle Partecipate”.
L’operazione-verità sul livello dell’indebitamento e lo stato dei residui attivi, “anche in vista dell’entrata in vigore, da gennaio, dell’armonizzazione dei sistemi contabili tra Regione ed enti locali”. Il coordinamento “non solo tecnico ma economico e sociale” per l’impiego di fondi Ue su cui si gioca lo sviluppo dell’Isola. “Per restare a Fesr e Fse, la programmazione comunitaria 2014-2020 stanzia – sottolinea la Cisl – ben 5,378 milioni con il 17,5% di cofinanziamento dello Stato e il 7,5% di cofinanziamento regionale”.
“Al governo – incalza Milazzo – chiediamo che, subito dopo le feste, anche alla luce dei diktat del governo nazionale, sia aperto con le parti sociali il confronto a Palazzo d’Orleans, su questi tre punti dirimenti”. “Non ci interessano tavoli occasionali o riunioni episodiche, più o meno di facciata. Desideriamo un confronto serio per cancellare assieme, con reciproche assunzioni di responsabilità, le ipoteche strutturali che pendono sul futuro della nostra terra”.
23 Dicembre 2014
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