Conferenza stampa
Bilancio, Crocetta alza la testa con Renzi:
"Roma non ci dà lezioni, un delitto il taglio dei Pac"
Il presidente parla dei conti della Regione. "Siamo preoccupati ma ci sono dati positivi, le entrate non hanno flessioni". Accuse ai governi precedenti. "No alla doppia morale del premier: non tratti la Sicilia come non vuole che l'Ue tratti l'Italia". I regionali? "In Sicilia guadagnano meno che altrove". Emergenza rifiuti: "Il commissario vogliamo sceglierlo noi"
PALERMO - Natale all’insegna delle “lacrime” dell’assessore all’Economia Baccei per la situazione siciliana? Rosario Crocetta, nonostante la tensione per le minacce di morte ricevute all’alba, convoca una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans nel giorno della Vigilia per proprio per dire no al “pessimismo” sui conti. E soprattutto per alzare la testa nei confronti di Roma, che “non può darci lezioni”. Insomma, il governatore non ci sta a passare per “commissariato” dal governo nazionale e alza la voce per la prima volta in modo forte e chiaro: “Ce l’abbiamo fatta nel 2013 e nel 2014 e ce la faremo anche nel 2015. Ci sono dati positivi che non possono essere trascurati, come quello delle entrate che non sono in flessione. E poi – dice riferendosi evidentemente al suo assessore - non bisogna lanciare messaggi di pessimismo. Baccei non era qui nel 2012, forse ancora non sa che stiamo risalendo la china”.
Il presidente della Regione concentra il suo discorso sulle entrate del bilancio regionale, perché a suo dire sono “sorprendenti e fanno ben sperare”: “Grazie all’attivazione che il mio governo ha dato alla spesa europea, facendo in 20 mesi quello che i precedenti governi non hanno fatto in anni, nel 2013 sono aumentate le entrate e sono rimaste costanti nel 2014 nonostante l’imperversare della crisi economica. Questo ovviamente è una dato che ci permette di ipotizzare un incremento per il 2015”. I problemi peggiori del bilancio regionale derivano, secondo Crocetta, dal passato: “Mi riferisco ai buchi di bilancio del 2011 e del 2012 che hanno creato un deficit di circa tre miliardi di euro". Un retaggio del quale il presidente accusa i governi che lo hanno preceduto.
Un dato il presidente tiene a puntualizzarlo, soprattutto dopo le accuse sui maxi stipendi di dipendenti e consulenti della Regione: "I nostri dipendenti guadagnano meno dei dipendenti delle altre regioni: da noi il tetto massimo è di 160 mila euro annui, nel Lazio è di 240 mila e in Campania è di 220 mila. Per le consulenze, inoltre, la Regione non spende più di duecento o trecento mila euro e non ci sembra una spesa così alta, anche perché a differenza di altre regioni, la Sicilia affronta per intero e da sola le spese sanitarie". E proprio sulla Sanità, Crocetta annuncia una rivoluzione a cui la sua giunta sta lavorando e che potrebbe essere presentata già con la prossima Finanziaria: “Ci piacerebbe che le Asp si chiamassero aziende socio-sanitarie, ma non soltanto per cambiare nome, ma perché puntiamo a una riqualificazione dei servizi che il sistema sanitario deve offrire”.
Insomma, Rosario Crocetta sembra sempre fiducioso e pronto a cambiare il sistema. Certo, lo sguardo gli si annebbia di rabbia e preoccupazione quando si parla della politica dell’austerità che il governo di Matteo Renzi sta applicando alla Regione siciliana. E il presidente manifesta tutta la sua insofferenza, preludio di un possibile scontro con Palazzo Chigi. “Non accettiamo lezioni da Roma”, tuona. "Il governo nazionale non può avere una doppia morale – spiega Crocetta – e trattare la Sicilia così come non intende essere trattato dall'Unione europea. Il premier sa che i tagli della spesa pubblica non possono essere generici, ma devono essere decisi considerando le voci in cui sono più necessari. Questo Renzi lo dice sempre a Bruxelles. E allora perché l'atteggiamento è opposto quando considera i dati economici siciliani?”.
Con il presidente del Consiglio, intanto, sono ancora aperte le trattative per quanto riguarda il ritiro dei fondi Pac, effettuato con l’approvazione della legge di Stabilità nazionale; un atto che Crocetta non esita a definire “inconcepibile e delittuoso”. Da quei fondi, infatti, dipendeva “il destino del sistema industriale siciliano, la soluzione della vertenza degli ex Pip, parte del finanziamento del Piano Giovani”: “Come pensa Renzi di supplire a tutto ciò?”, chiede e si chiede il governatore?
A Roma, inoltre, Crocetta ha chiesto il commissariamento per la questione rifiuti: "Rivendico per questa regione un tecnico di fiducia della Regione siciliana, perché vogliamo poter controllare esattamente la spesa e che non avvengano irregolarità. Su questa strada andremo avanti dritti”, conclude Crocetta, annunciando un sistema fiscale differenziato per i Comuni a seconda del grado di sviluppo della raccolta differenziata: “La differenziata non può essere ferma al 10%, è una vergogna. C'è un sistema che va potenziato. Nella Finanziaria metteremo una norma che sanziona la raccolta indifferenziata dei rifiuti: detassazione per i Comuni con alte percentuali di differenziata, viceversa tassazione più salata per i Comuni che non sono virtuosi nella gestione dei rifiuti. Poi ovviamente i Comuni la faranno pagare ai cittadini, ma quei soldi li potremo utilizzare per incentivare sistemi nuovi e alternativi di raccolta e smaltimento dei rifiuti".
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14.00 "I Pip? Anche su questo Roma non può agire così. Me ne occuperò", ha risposto a Livesicilia Crocetta a margine della conferenza stampa che si è conclusa.
13.40 Il presidente Crocetta riflette poi sulla riqualificazione delle entrate e ragiona sulla riforma delle Asp, un progetto che il governatore vorrebbe inserire nella prossima Finanziaria: "Ci piacerebbe che le Asp si chiamassero aziende socio-sanitarie, ma non soltanto per cambiare nome, ma perchè puntiamo a una riqualificazione dei servizi che il sistema sanitario deve offrire".
13.36 L'obiettivo per Crocetta è anche quello di superare il malaffare che si cela dietro lo smaltimento dei rifiuti.
Il presidente della Regione parla poi delle minacce di morte che gli sono arrivate all'alba della vigilia di Natale: "La mia è una scelta di vita. Non ho paura, spero ovviamente che non sia nulla di grave. Ma chi l'ha fatto deve sapere che non mi hanno creato nemmeno malumore. Sono altre le mie preoccupazioni". E in merito al fatto che la telefonata sia arrivata da una cabina telefonica della zona universitaria, Crocetta afferma sicuro: "Non può certamente essere stato uno studente. Sono tutti a casa per le vacanze", scherza.
13.29 Il presidente della Regione passa poi al tema dei rifiuti e della nuova emergenza siciliana: "Rivendico per questa regione un commissariamento, da affidare a un tecnico di fiducia della Regione siciliana e non di Roma, perché vogliamo poter controllare esattamente la spesa e che non avvengano irregolarità. Su questa strada andremo avanti dritti. Non escludiamo tra l'altro di spedire per qualche mese i rifiuti all'estero, anche se questa per noi è una sconfitta perchè all'estero sanno che i rifiuti sono occasioni di ricchezza e non di spreco".
"La differenziata non può essere ferma al 10% - prosegue Crocetta - è una vergogna. C'è un sistema che va potenziato. Nella Finanziaria metteremo una norma che sanziona la raccolta indifferenziata dei rifiuti: detassazione per i Comuni con alte percentuali di differenziata, viceversa tassazione più salata per i Comuni che non sono virtuosi nella gestione dei rifiuti. Poi ovviamente i Comuni la faranno pagare ai cittadini, ma quei soldi li potremo utilizzare per incentivare sistemi nuovi e alternativi di raccolta e smaltimento dei rifiuti".
13.22 E ce n'è anche per Renzi: "Roma non può avere una doppia morale e pretendere la Sicilia così come non intende essere trattata dall'Unione europea. Renzi sa che i tagli della spesa pubblica non possono essere generici, ma devono essere valutati sui dati, ovvero considerando i punti in cui sono più necessari. Questo Renzi lo dice sempre a Bruxelles. E allora perchè l'atteggiamento è opposto quando considera i dati economici siciliani?", si chiede Crocetta.
E il governatore tuona anche contro il taglio "inconcepibile e delittuoso" dei fondi Pac: "C'erano investimenti per la crescita della Sicilia in quei fondi, il destino del sistema industriale siciliano, da Gela a Termini Imerese. Sono stati firmati accordi Stato-Regione: come intende il governo nazionale supplire a questi finanziamenti? Dobbiamo affrontare la crisi, ma senza troppe colpevolizzazioni".
13.18 Crocetta "bacchetta" l'assessore Baccei dopo le "lacrime" di ieri: "Starei attento a lanciare messaggi pessimisti. Abbiamo vissuto due anni, il 2013 e il 2014, di estremo rigore e ce l'abbiamo fatta, perché non dovremmo farcela in questo 2015? Dobbiamo incontrarci perchè secondo me possiamo ragionevolmente pensare a un ulteriore incremento delle entrate per via della attivazione della spesa europea".
13.11 Crocetta non si sottrae nemmeno alle critiche sulle spese per i forestali e dà un solo dato: "La Lombardia spende molto più di noi". "La Sicilia ha già fatto un grande lavoro di spending review - continua Crocetta - ma dobbiamo anche considerare che lo Stato nazionale ci dà 1 miliardo e 200 mila euro di trasferimenti in meno, senza contare che noi abbiamo già anticipato circa un miliardo di fondi europei che ci saranno restituiti soltanto a settembre ottobre dell'anno prossimo".
13.08 Il governatore si difende dagli attacchi di "certa stampa": "Per le consulenze la Regione non spende più di duecento o trecento mila euro e non ci sembra una spesa così alta, anche perché a differenza di altre regioni, la Sicilia affronta per intero da sola le spese sanitarie che per questa ragione sono altre e sono sicuramente più alte di altre regioni".
Sugli stipendi dei regionali, Crocetta aggiunge: "I nostri dipendenti guadagnano meno dei dipendenti delle altre regioni, da noi il tetto massimo è di 160 mila euro annui, nel Lazio è di 240 mila e in Campania è di 220 mila".
13.05 Crocetta punta il dito contro i governi passati: "In 20 mesi abbiamo fatto quello che i governi precedenti non avevano fatto in 5 anni. E siamo sicuri che anche nei prossimi anni avremo un dato simile per le entrate. I peggiori problemi del nostro bilancio arrivano dal passato e mi riferisco ai buchi di bilancio del 2011 e del 2012 che hanno creato un deficit di bilancio di circa tre miliardi di euro". E aggiunge: "Non abbiamo lezioni da parte di Roma".
PALERMO - Il giorno della vigilia di Natale il presidente Crocetta vuole dire la sua sul bilancio della Regione, dopo la conferenza stampa dell'assessore per l'Economia Alessandro Baccei. "I dati sull’occupazione e sull’economia ci fanno molto preoccupare”, ha esordito il governatore nella conferenza stampa convocata a Palazzo d'Orleans. Crocetta però tiene a precisare che "l’andamento delle entrate nel 2014 e nel 2013 non ha subito alcuna flessione in Sicilia. E sto parlando delle entrate reali, nonostante l’andamento generale dell’economia. Questo vuol dire che l’impulso che la Regione ha dato alla spesa europea ha permesso di recuperare molte risorse dall’attivazione dei fondi". Questo per Crocetta è un "dato estremamente positivo, perchè si trattava di fondi che da anni non venivano utilizzati e che hanno permesso di stabilizzare le entrate".
24 Dicembre 2014
Nota
Presidente, non si faccia dettare l'agenda da Roma. La Sicilia sono i disoccupati, i precari, i forestali, la formazione ecc. E tutti devono essere tutelati!
Purtroppo ritorniamo utili SOLO quando si vota, ma all'indomani dell'elezioni veniamo subito dimenticati. Farabutti!
Ma non doveva essere Renzi a far cambiare le cose in positivo?
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