L'intervista
“Basta con i privilegi dei regionali
Nella mia Finanziaria tagli e prepensionamenti”
di Accursio Sabella
Intervista al presidente della Regione Crocetta: "Alcune prerogative dei dipendenti pubblici sono ancronistiche. Aboliremo la clausola di salvaguardia e introdurremo il sistema pensionistico pre-Fornero. Su questi temi misurerò la serietà e la coesione della mia maggioranza".
PALERMO - “Certi privilegi sono ormai anacronistici e inaccettabili.
Con la prossima Finanziaria riformeremo il pubblico impiego, come
avevamo provato a fare già in passato”. Il presidente della Regione
torna alla carica. Nella scorsa legge di stabilità, un intero pacchetto
di riforme riguardante il personale regionale “saltò via” tra le
proteste di politici e sindacati. Ma quel pacchetto sarà quasi
interamente riproposto nella prossima manovra: “Almeno capirò se questa
maggioranza è davvero coesa, o se invece stiamo solo scherzando”.
Che significa presidente? È pronto a un nuovo braccio di ferro all'Ars? Il tema è molto “sentito” sia in parlamento che fuori.
“Io
sono pronto. Ritengo assolutamente irrazionale la bocciatura di quelle
norme, qualche mese fa. Adesso voglio vedere chi si metterà di nuovo di
traverso”.
In quel pacchetto c'era di tutto: dai prepensionamenti all'abolizione di qualche prerogativa dei regionali. Su cosa punterete?
“Su
tutto. A cominciare dai prepensionamenti. Riproporremo il sistema
pre-Fornero, con la possibilità di mandare in pensione i dipendenti
teoricamente anche a 58 anni”.
Che risparmio comporterebbe questo intervento?
“In
base alle prime stime credo che i prepensionamenti farebbero
risparmiare alla Sicilia circa 40 milioni in tre anni. Ma si
tratterebbe, appunto, solo di uno degli interventi previsti”.
Lei ha parlato anche recentemente della riduzione delle posizioni dirigenziali.
“Il
numero di posizioni apicali alla Regione è spropositato. La Corte dei
conti ogni anno ci spiega che i dirigenti regionali sono troppi. Noi non
possiamo certamente licenziarli. Ma quantomeno ridurremo quelle
posizioni, così risparmieremo le indennità accessorie previste”.
In che numero verranno ridotte queste strutture?
“Numeri
alla mano, credo che dovranno essere dimezzate. Certo, questo passerà
attraverso un processo di riorganizzazione generale della macchina
amministrativa”.
E questo intervento invece che risparmi produrrebbe?
“Li abbiamo quantificati in circa nove milioni di euro. E mi riferisco solo ai rami dell'amministrazione”.
Perché? Dove pensate di intervenire?
“Ovviamente
le stesse misure dovranno coinvolgere ad esempio le società
partecipate, i Consorzi di bonifica e altri enti regionali”.
La
Corte dei conti, a dire il vero, ha puntato l'indice anche contro la
cosiddetta “clausola di salvaguardia”, l'ha definita una delle “anomalie
più risalenti” della Regione.
“E i
giudici contabili hanno perfettamente ragione. Noi abbiamo provato già
in passato ad abolirla. Non esiste in nessuno stato di diritto una
indennità per una funzione che non si svolge. L'aboliremo”.
Ne è così sicuro? Ci aveva già provato qualche mese fa. E invece le norme saltarono fuori dalla Finanziaria.
“Adesso
dal punto di vista politico è cambiato tutto. Nei giorni della manovra
mi presenterò con una maggioranza finalmente coesa”.
Lei
raccontò che durante i lavori per la formazione delle vecchie
finanziarie, i deputati fossero condizionati dalle telefonate dei
dirigenti regionali. Perché adesso dovrebbe cambiare qualcosa?
“Guardi,
questa finanziaria chiarirà almeno una cosa. Mi farà capire se si è
raggiunta una vera unità, una vera ricomposizione nella maggioranza o se
abbiamo solo scherzato. Questi interventi rappresentano l'Abc. Da qui
si deve partire, altrimenti è tutto inutile”.
Insomma, è come se lei stesse ponendo una sorta di “fiducia” su queste norme da inserire in Finanziaria.
“La
Finanziaria è sempre un momento in cui si mette in gioco la fiducia
della maggioranza nei confonti del governo. Ma dai temi di cui le
parlavo non possiamo assolutamente prescindere. Da lì passa tutto. Poi,
ovviamente, servirà dell'altro”.
A cosa si riferisce?
“Dobbiamo,
in linea generale, allineare il nostro bilancio alla spesa europea.
Anche per evitare di cadere nei soliti stereotipi”.
Vale a dire?
“Vede,
ho fatto uno studio sulle spese della Regione Lombardia. Sulla
forestazione loro spendono anche più della Sicilia, perché utilizzano
somme sottoforma di spese per investimenti. È quello che dobbiamo
provare a fare anche noi”.
In pratica,
l'idea è quella di garantire il futuro di forestali, dipendenti dei
Consorzi di bonifica e altri lavoratori, attraverso l'utilizzo di fondi
extraregionali: europei e nazionali.
“Esattamente.
Dobbiamo riorganizzare tutta la materia. I forestali non possono essere
visti come dei rangers. Ma vanno impiegati in tutta una serie di
attività. Penso al dissesto idrogeologico, ad esempio. Sto ragionando
sulla possibilità di mettere nelle mani di un ente, potrebbe essere
l'Esa, il coordinamento di questi Piani complessivi che possono attrarre
finanziamenti europei e garantire quindi un impiego più strutturato,
stabile dei lavoratori”.
Regionali e forestali, insomma, ci riprova. Poi su cosa interverrete?
“Penso
agli affitti, a volte spropositati, e alla vicenda Spi che sarà tutta
da chiarire. E penso anche alla Sanità, dove proseguiremo con la lotta
agli sprechi. Ma una cosa in questo caso voglio dirla: leggo già le
prime polemiche sul mutuo che abbiamo acceso per pagare i debiti. Mi
stupisco che a protestare sia ad esempio Forza Italia e per due regioni.
Mi chiedo infatti come mai non protestassero quando questi debiti
venivano creati. E mi chiedo che destra sia, quella che si oppone a
ripagare i crediti vantati dalle imprese. Del resto, in questi giorni di
polemiche pretestuose ne ho viste tante”.
A cosa sta pensando?
“Penso
al caso delle trivelle. Per qualcuno dovremmo essere l'unico posto al
mondo che ha il petrolio e non lo vende. Bisogna chiarirsi: qui
costantemente ci si oppone alle possibili nuove entrate e alla riduzione
degli sprechi. Non ci sarà mai sviluppo in Sicilia se stessimo sempre
dietro a queste storie”.
Nei prossimi
mesi, però, la palla passa al parlamento. All'Ars a volte le “buone
intenzioni” dei suoi provvedimenti vengono fortemente ridimensionate.
“Non
solo questo. All'Ars andiamo avanti, ormai da mesi, con mozioni,
discussioni fiume a volte assolutamente inutili. E sostanzialmente
abbiamo approvato solo finanziarie. Adesso lancio un appello a tutti.
Basta con le polemiche e basta con gli scontri. Serve serietà e rigore.
Da parte di tutti. A cominciare dalla mia maggioranza”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
22 Novembre 2014
Nota
Presidente, garantire un futuro dignitoso ai forestali? Ebbene, questa è musica per le nostre orecchie!
Abbiamo letto le linee guida per lo snellimento dei contingenti, ecco a chi si rivolge:
1) Prepensionamenti del sistema pensionistico pre-Fornero;
2) Per coloro che hanno redditi alti;
3) Per coloro che hanno doppi lavori;
4) Per chi arrotonda con un periodo di malattia;
5) Controlli giudiziari sui 24 mila operai: Provvedimenti definitivi in materia penale, civile e amministrativa;
Vari ed eventuali.
Ma che ne sarà invece del servizio antincendio boschivo?
Dobbiamo aspettarci qualche brutta sorpresa?
SI RICORDINO CHE IL FUTURO INIZIA A GENNAIO 2015 toto gebbia 78
RispondiElimina