09 ottobre 2014

MANCANO 25 MILIONI PER GARANTIRE LE GIORNATE MINIME AI FORESTALI E AL MOMENTO TUTTI I DIPARTIMENTI, ECCETTO LA FORMAZIONE, HANNO RAGGIUNTO IL TETTO DI SPESA CONSENTITO DAI VINCOLI DEL PATTO DI STABILITÀ


Conti in rosso per 1,5 miliardi stop a stipendi e pagamenti. Crocetta isolato, Sos a Renzi

I dipartimenti hanno raggiunto il tetto del patto di stabilità. E i fedelissimi del premier bocciano la riforma delle Province


 Conti in rosso per 1,5 miliardi stop a stipendi e pagamenti. Crocetta isolato, Sos a Renzi
Rosario Crocetta, presidente della Regione siciliana 
 
di ANTONIO FASCHILLA
La macchina della Regione si sta fermando. I soldi in cassa sono quasi finiti perché non sono ancora arrivati i fondi cash di un vecchio mutuo da 360 milioni di euro, mentre tutti i dipartimenti hanno già raggiunto il tetto consentito dal patto di stabilità. Risultato? Gli enti controllati cominciano a non pagare gli stipendi, dall’Istituto vini e oli a Sviluppo Sicilia, mentre i mandati di pagamento dei vari assessorati rimangono nei cassetti. Per far ripartire la macchina occorrerebbe una deroga al patto da almeno 600 milioni.

Ma se le grane non mancano sul bilancio in corso, a preoccupare moltissimo Palazzo d’Orleans è il bilancio di previsione 2015: mancano all’appello 1,5 miliardi di euro per garantire il pareggio. Soldi liquidi di cui la Regione ha bisogno per assicurare gli stipendi dei regionali e del grande sottobosco di enti controllati. Occorre un intervento del governo nazionale sia sul patto di stabilità e sul mutuo di quest’anno, sia sui trasferimenti per il prossimo.

Il governatore Rosario Crocetta è in difficoltà, e il quadro politico non lo aiuta certamente. Ormai è un assedio contro la sua giunta e le leggi proposte dal governo: un asse trasversale all’Ars, composto anche da renziani e Articolo 4, capisaldi della sua traballante maggioranza, è pronto a impallinare la riforma dei Liberi consorzi. Mentre l’Anci guidata da Leoluca Orlando lancia bordate contro Palazzo d’Orleans: "Non dialogheremo più con il governo, al posto di Crocetta avrei chiesto già il commissariamento", attacca il sindaco di Palermo.

Quello di ieri è stato un mercoledì nero per il governatore Crocetta. Le notizie che arrivano dal bilancio sono pessime. La liquidità è ridotta al lumicino perché non è stato mai erogato dalla Cassa depositi e prestiti un mutuo da 360 milioni di euro. Soldi liquidi che l’assessore all’Economia, Roberto Agnello, contava di avere già in cassa e che invece non sono arrivati perché legati ai ritardi dei pagamenti nei confronti dei fornitori. Ma i guai non finiscono qui: oltre a un problema di cassa, c’è un nodo che riguarda la competenza. Mancano 25 milioni per garantire le giornate minime ai forestali e al momento tutti i dipartimenti, eccetto la Formazione, hanno raggiunto il tetto di spesa consentito dai vincoli del patto di stabilità. In sintesi, i dirigenti non possono più firmare mandati di pagamento, se non per emergenze e piccole spese. La macchina è ferma e a Palazzo d’Orleans non si esclude la possibilità di sforare il patto di stabilità se il governo Renzi non verrà incontro allargando i margini di manovra.

A Roma, comunque, il governatore Crocetta e l’assessore Agnello andranno a breve a chiedere anche dell’altro. Un aiuto sul bilancio 2015 non in termini di patto di stabilità, ma di soldi veri. Di liquidità. Mancano all’appello 1,5 miliardi di euro per chiudere il bilancio di previsione. Il tutto mentre il governo Renzi si appresta all’ennesima stangata sulle regioni a Statuto speciale nella manovra di stabilità che sarà presentata a fine anno.

Di fronte a questo scenario, il governatore si trova sempre più isolato e sotto assedio. Se nei giorni scorsi in piazza sono scesi i forestali, a breve lo faranno i dipendenti delle società partecipate: al momento non vengono pagati gli stipendi dell’Istituto vite e vino, del Ciapi di Priolo e di Sviluppo Sicilia, per mancati trasferimenti della Regione. Alla Sas la tensione è alle stelle, perché 140 precari chiedono di essere assunti in quanto vincitori di cause al giudice del lavoro e l’azienda rischia il crac. Ma l’assedio è anche politico.

La maggioranza è in frantumi proprio alla vigilia di appuntamenti chiave: le mozioni di censura agli assessori Nelli Scilabra e Linda Vancheri, e la riforma delle Province. Sul primo fronte all’Ars in molti, anche nella maggioranza, confessano che voteranno la censura. Sul secondo fronte, invece, le posizioni sono più nette: Articolo 4 e Udc annunciano che voteranno la riforma Delrio, affossando definitivamente il disegno di legge del governo Crocetta. Anche i renziani si sfilano e annunciano voto favorevole alla Delrio: "La via maestra è una sola, il recepimento anche in Sicilia della riforma nazionale, che già sta entrando in vigore nel resto d’Italia", dice il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, renziano della prima ora. Garozzo ha parlato con Delrio e la linea di Renzi è chiara.

Nel frattempo anche l’Anci molla Crocetta. Ieri un’infuocata riunione dei sindaci siciliani nella Sala gialla dell’Ars. Il presidente, Leoluca Orlando, attacca: "Da parte dei sindaci siciliani sta emergendo con forza la denuncia nei confronti di questa Regione, il commissariamento rischia ormai di essere il male minore — dice Orlando — non siamo più in presenza di una crisi politica ma istituzionale. Ci sono problemi legati alla mancanza della Regione e all’implosione del sistema politico. Su rifiuti, acqua e fondi ordinari ai Comuni rischiamo il collasso. Per noi il governo Crocetta non è più un interlocutore credibile".


09 Ottobre 2014 
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/10/09/news/conti_in_rosso_per_1_5_miliardi_stop_a_stipendi_e_pagamenti_crocetta_isolato_sos_a_renzi-97672683/






 

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.