Ricevo e pubblico
INCHIESTA SUI FORESTALI SICILIANI MASSIMO GILETTI INTERVISTA SE STESSO
Se sostenesse un esame di sociologia o meglio di metodologia della ricerca, Massimo Giletti sarebbe sicuramente bocciato. Nella sua trasmissione di Domenica 26 Ottobre poteva installare in studio degli specchi al posto di una parte degli ospiti. In questo modo il Narciso fustigatore avrebbe ottenuto in modo più lineare ed immediato le risposte che pretendeva.
Un bambino di 6 anni seduto accanto a me, anche lui stupito dall’ignorante pregiudizio dell’imbonitore, mi ricordava che il Canada e la Sicilia non sono paragonabili!
Confortante in mezzo a tanta desolazione! Se lo capisce Gigi vuol dire che non tutto è perduto. Sotto il profilo silvocolturale il clima è uno degli elementi che fa la differenza. Nei paesi freddi (e tropicali) l’espansione dei boschi è prevalentemente spontanea (e troppo spesso limitata da tagli incontrollati), l’incidenza degli incendi minore. Nei paesi con climi semiaridi e asciutti naturalmente non è così. Ovviamente Lombardia e Trentino sono più simili al Canada che alla Sicilia. Ovviamente tutto ciò ha significative ricadute nelle attività silvane, nelle opere di prevenzione (i parafuochi non si realizzano dove l’erba cresce pure ad Agosto) e negli interventi di repressione incendi.
La confusione reiterata tra i 4200 Rangers del Canada (per controllare 400.000 kmq di boschi) e i 28.000 (?) operai forestali Siciliani (per controllare… 500 kmq. Ma anche questo è un dato sballato) è stata ridicola. I Rangers equivalgono per funzione istituzionale alle Guardie Forestali che in Sicilia sono circa 1000 ( o 1500 ). Il Presidente Crocetta glielo ha spiegato per bene più di una volta. Non lo ha sentito! Non ha sentito neanche il sindacalista dell’UGL, Arena e il Presidente medesimo quando hanno ribadito che il numero dei forestali è di 24.000 (e non 28.000). Solo 1312 a tempo indeterminato. La rimanente parte a tempo determinato ( 151-isti, 101-isti, 78-isti ). Non gli entrava in testa che il numero complessivo di giornate corrisponde a quelle effettuabili da 8/9000 unità a tempo indeterminato. Faceva fatica a correggere una delle sue cazzate preferite: 700.000 euro l’anno per i forestali siciliani. Sono molto meno della metà.
Non ha voluto ascoltare Daniele Bellini della Flai di Godrano e gli altri operatori che con dati alla mano dimostravano che il presunto lauto guadagno per un 101-ista dell’antincendio non supera i 10.000 euro; indennità di disoccupazione compresa. Non voleva capire che tale indennità non è un privilegio dei forestali ma riguarda il comparto agricolo e, con altri requisiti, gli altri settori economici.
Se la Rai avesse dato la possibilità di telefonare, il tentativo lo avrei fatto. Specie quando ha irriso gli operatori dell’antincendio perchè spengono il fuoco con “le scopette”. Le scopette sarebbero gli arcinoti flabelli o ramazze. E come lo spegni il fuoco Sommo Pontefice? Con il Culo?
Il flabello è uno strumento insostituibile nella repressione degli incendi in tutte le regioni del mondo.
Se poi alla fine della stagione antincendio, per i pochi giorni residui, gli operatori non hanno avuto altra e adeguata destinazione lavorativa come immancabilmente si faceva notare, non è certamente loro addebitabile.
Giletti ha superato se stesso ( che è quanto dire ) quando si è accanito sul Sindaco di Godrano per estorcergli la confessione di un grave delitto. Superbamente spalleggiato dalle 3 Signore che non hanno mai smesso di fornirgli assist, come neanche Messi al Barcellona, hanno acclarato che egli è scandalosamente un forestale! I medici e gli avvocati possono essere sindaci e i forestali no? Cosa proporrà la prossima volta la squadra di Giletti? La sovversione della Costituzione Repubblicana?
In effetti una colpa il Sindaco di Godrano ce l’ha: specie all’inizio è stato troppo educato e gentile. Rimproverato pure per questo!
Alla fine è emerso chiaramente uno dei postulati ( principio la cui validità si ammette a priori ): gli incendi sono funzionali al proliferare incontrollato e clientelare dei forestali. Questi insigni ricercatori prima di arrivare ad affrettate conclusioni dovrebbero documentarsi sui molteplici aspetti del fenomeno. Né cito alcuni.
a) Gli incendi riguardano il territorio nel suo insieme. In esso sono compresi pure i boschi: pubblici e privati. Nel periodo compreso tra il 1978 ed il 2007 su 362.663 ha ( ettari ) percorsi dal fuoco, 198.382 ha hanno riguardato la superficie non boscata e 164.280 quella boscata. Relativamente alla distribuzione delle superfici boschive percorse da incendi per titolo di proprietà vi sono dati non altrettanto esaustivi ma molto indicativi. Nell’anno 2010, ad esempio, su 7.254 ha attraversati dal fuoco ben 5.226 appartenevano a superfici boscate non demaniali.
Le terre abbandonate erano 250.000 ha nel 1990 e 600.000 nel 2010. Gli addetti allo spegnimento intervengono su tutti i fronti. Negli anni, purtroppo, molti di loro hanno perso la vita durante le operazioni antincendio.
b) La Legge Nazionale 353/2000, nel suo insieme e per la parte che riguarda il catasto degli incendi boschivi, lacune a parte, è un ottimo deterrente nelle regioni d’Italia dove viene applicata. Come a suo tempo dimostrò un grande giornalista: il compianto Giuseppe D’Avanzo. Il catasto degli incendi boschivi ha un limitato impiego in Sicilia. La competenza è dei Sindaci che, nella stragrande maggioranza dei casi, non sono forestali!!!
c) Nel 2007 il Corriere della Sera pubblicò una interessantissima inchiesta ( quella si ! ) su 97 arrestati, in Italia, per aver provocato incendi. Il 30% erano piromani puri; il 23% pastori; il 14% contadini o braccianti ai quali sfuggiva di mano la bruciatura delle stoppie; il 10% volontari e operai forestali per avere lavoro. Per la rimanente parte degli arrestati le motivazioni andavano dall’abusivismo alla vendetta.
Il Blog di Michele Mogavero ha recentemente aperto una apposita sezione relativa alla individuazione ed incriminazione degli autori di incendi dolosi e colposi in Sicilia. Vi sono significative analogie con l’inchiesta del Corriere. Consultatelo con attenzione … e capirete tante altre cose.
d) Su Repubblica del 28/06/2014 si può leggere una incredibile notizia: i contratti con i mezzi aerei antincendio privati garantiscono una remunerazione base pari a 700 ore di volo a prescindere da quelle effettuate. Quelle extra sono pagate in proporzione! Il Governo Crocetta, in piena emergenza, è riuscito solo a ridurre il periodo di questi contratti. Che premiano il maggior danno!
La trasmissione del Sig. Giletti indebolisce la vertenza dei forestali su scala regionale e nazionale. In Sicilia siamo alla vigilia di un passaggio decisivo: l’approvazione da parte dell’ARS di una variazione di bilancio di circa 25.000.000 di euro per garantire i minimi occupazionali, soprattutto ai 78-isti.
Purtroppo noi forestali siamo figli di un Dio minore. Non abbiamo miti, né leader, né eroi. Altrimenti in televisione, nelle istituzioni, nelle sedi sindacali si discuterebbe frequentemente e con persone qualificate di come rendere strategico questo settore per lo sviluppo sostenibile dell’ambiente e dell’economia siciliana e nazionale. E di come stabilizzare i forestali siciliani in 2 grandi categorie: lavoratori a tempo indeterminato e 151-isti. Altro che le 78 giornate che fanno scandalizzare lo strapagato Giletti! Non è difficile individuare le linee di massima di un progetto che andrebbe definito nei dettagli tecnici, giuridici e finanziari.
a) Ampliamento della superficie forestale siciliana. Siamo all’11% del territorio regionale. Eravamo al 3% nel 1947. La media nazionale è del 29%.
La superficie attuale andrebbe progressivamente raddoppiata considerando anche che il 57% dei comuni siciliani ( 75% secondo altre fonti ) sono minacciati da frane ed alluvioni. E che ben 430.674 ha sono a rischio desertificazione.
b) Rimboschimento di parte delle superfici già imboschite con insuccesso. Questi interventi sono da accompagnare con cure colturali tradizionali coerenti e dalla irrigazione di soccorso per le specie più esigenti.
c) èUtilizzazione delle masse legnose e vegetali derivati da diradamenti, riconversioni, potature e sfalci per la produzione di bioenergie.
d) Valorizzazione economica di rifugi forestali, aree attrezzate, percorsi, parchi.
e) Convenzioni con altre istituzioni e privati per la tutela del verde e del territorio. Processo che è già nella prima fase di avanzamento e sviluppo
f) Introduzione del salario integrativo di merito. Verifica e contrattazione continua dei progetti, delle fonti finanziarie e dei risultati raggiunti.
I forestali sono una grande risorsa storica, umana e professionale da valorizzare. Non possono più essere oggetto di ingiurie e sberleffi televisivi.
La farsa di Domenica pomeriggio del 26 Ottobre 2014 ha infatti riguardato, se pur indirettamente, i forestali pubblici della nazione intera. Il loro ridotto numero in parte delle altre regioni è stato esaltato come un valore assolutamente positivo. Si è persa volutamente di vista la correlazione stretta tra risanamento del territorio e incremento degli organici forestali in almeno il 70% delle altre regioni. Il dissesto idrogeologico ( frane, alluvioni, inondazioni, ect ) costa al Paese 2.000.000.000 l’anno!! Genova è già stata dimenticata?
Una parte consistente dei fondi europei và utilizzata per il risanamento del territorio: Occorre chiudere per sempre la pagina degli interventi a pioggia (clientelari ) dei ritardi e delle truffe.
In Sicilia abbiamo 21.000 dipendenti regionali. 1800 sono dirigenti! Esuberanti e pagati come in nessuna altra regione d’Italia!
Il Presidente li impegni e impieghi in progetti di tutela del territorio e di sviluppo infrastrutturale e formativo. Oppure, se incapaci, li metta in cassa integrazione!
La RAI avvii confronti plurali e democratici su questi temi. Ma non con Giletti! Per carità!
Ai forestali Siciliani, affinchè arricchiscano la consapevolezza del presente e del futuro.
Al mio amico Marinello che mi ha chiamato 2 volte nel corso della trasmissione, completamente fuori di se. Avrei scritto ugualmente. Ma la sua ira mi ha indotto ad anticipare i tempi.
Palermo lì 27 Ottobre 2014
Salvino Carramusa
forestale a tempo indeterminato
Salvino, sono 33 anni che precariamente faccio questo lavoro di cui sono innamorato e anche se qualche pseudo opinionista mi vorrebbe far vergognare di essere un forestale ci sono i compagni come te, Michele Mogavero, (che non finirò mai di ringraziare per questo spazio), Angelo Ingrassia e tutta l'umanità e professionalità di molti compagni che fanno si che io possa tenere la fronte alta e dire "sono un operaio della forestale" quando chiedono che lavoro faccio. Federico De Luca
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