Servizio antincendio prorogato al 30 ottobre Caltagirone.
Due squadre presidieranno i boschi, mentre una decina di lavoratori svolgeranno servizi di prevenzione
Prosegue, date le condizioni climatiche "estive", il servizio antincendio nel Calatino, prorogato al 30 ottobre. Ma, mentre due squadre di addetti continuano a presidiare i boschi, alcune decine di lavoratori sono stati destinati a piccole ma significative opere di manutenzione, come peraltro avvenuto, con buoni risultati, negli anni precedenti grazie alla collaborazione fra i diversi enti preposti, e come previsto dalla normativa.
Ieri, quindi, gli operai si sono ritrovati nel parcheggio cosiddetto "San Giovanni", sulla circonvallazione di ponente, con il compito di effettuare interventi di pulizia, assai utili dato lo stato di degrado dell'area (fra gli altri rifiuti, anche siringhe lasciate da incauti cittadini), anche negli spazi adiacenti. Ma - come sottolineano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil - per poter espletare in tutta sicurezza queste mansioni, gli operai devono essere dotati di guanti e dei presidi necessari per evitare spiacevoli sorprese. Da ciò, quindi, la richiesta che i lavoratori siano forniti «dell'equipaggiamento indispensabile per svolgere nel migliore dei modi, e senza alcun rischio, questa attività».
Intanto, le incertezze sul prossimo futuro continuano ad agitare il mondo dei lavoratori forestali anche in un comprensorio, come il Calatino, in cui al comparto forestale sono legate molte aspettative. Sull'argomento interviene il Sifus, secondo il quale «il disegno di legge sui forestali, promosso dall'assessore regionale all'Agricoltura, Paolo Reale, rappresenta il cavallo di Troia per dimostrare che Governo e confederali volevano trovare i soldi, ma che per colpa del destino non ci sono riusciti. Se le giornate sciaguratamente non dovessero completarsi, la colpa sarà vostra: il Governo i fondi necessari per garantire le giornate di legge poteva reperirli molto prima e i confederali, invece di rabbonire e tranquillizzare i lavoratori per un intero anno, potevano aprire gli occhi molto prima, ed invitare i lavoratori alla lotta in tempi utili. Noi, tuttavia - conclude il Sifus - siamo convinti che ci siano ancora le condizioni per salvare il ddl e per il completamento delle giornate. Bisogna tagliare i 19 milioni che servono ai forestali dai fondi (39 milioni) per l'informatizzazione. Se non si trova la soluzione, siamo pronti ad azioni di lotta anche eclatanti».
Mariano Messineo
21 Ottobre 2014
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