Verso lo sciopero generale. Chiedono il rispetto degli accordi
Forestali, la protesta lievita
Gli operai braccianti forestali hanno annunciato iniziative di agitazione e di lotta, fino al raggiungimento dello sciopero generale, indetto dal "Sifus" (sindacato forestali uniti per la stabilizzazione) per il prossimo 8 ottobre, davanti ai portoni dell'assessorato regionale all'Agricoltura. I lavoratori chiedono il rispetto degli accordi sottoscritti: mantenimento dei livelli occupazionali con adeguata e indispensabile copertura della spesa.
«Del resto - sottolinea il segretario provinciale del Sifus, Michele La Porta - il Governo Crocetta, ad inizio 2014, ci aveva spiegato che con la prima legge finanziaria, avrebbe reperito i fondi per gestire il patrimonio boschivo e garantire i livelli occupazionali di legge (rispettivamente 78-101-151 giornate per contingente). Successivamente, si corresse e ci spiegò che per praticare quanto sopra, ci voleva la finanziaria bis; poi, si corresse ancora e ci spiegò che ci voleva anche la finanziaria ter. Nel frattempo che si passava da una finanziaria all'altra, il patrimonio boschivo siciliano, non avendo beneficiato di alcun intervento di manutenzione preventiva (a partire dai viali parafuoco), a luglio registrava un aumento degli incendi del 400% rispetto al 2013, ed oggi, ha abbondantemente superato il 500%. Eppure, con la legge finanziaria uno e bis, sono stati stanziati 113 milioni e con la finanziaria ter, ulteriori 102 milioni. In totale circa 215 milioni di euro. Nel 2013, per garantire le giornate di legge furono spesi circa 250/260 milioni di euro».
Preoccupato, insieme ai lavoratori interessati, lo stesso segretario generale del "Sifus", Maurizio Grosso: «Il 10 settembre scorso, in un incontro tra il "Sifus", i tecnici del Dipartimento Sviluppo e Territorio e quelli dell'Assessorato Agricoltura, è emerso che con le risorse di cui si dispone, i lavoratori 151isti si fermeranno a 101 giornate di lavoro; i 101isti a 51 giornate e i 78isti a 10 giornate. Solo, qualora (c'è lo auguriamo), verso fine settembre, i famigerati 70 milioni provenienti dai fondi Pac (fondi europei strutturali), passassero indenni dai controlli della Corte dei Conti, si potranno continuare le giornate lavorative».
«Tuttavia - interviene il massimo dirigente sindacalista, Maurizio Grosso - anche con la disponibilità di detti 70 milioni (visto che una parte serviranno per acquistare materiale) si rende necessaria una variazione di bilancio, da parte dell'Ars, di almeno 20 milioni. Questi i motivi, associati a quelli sul pagamento degli stipendi pregressi, sull'accelerazione del percorso di stabilizzazione, che ci spingono ad intensificare le nostre iniziative di lotta, decidendo di ricorrere allo sciopero per dare voce alle esigenze dei lavoratori in attesa di risposte concrete».
CARMELO LOIBISO
20 Settembre 2014
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