17 settembre 2014

ENNA. CON L'ADESIONE AL LIBERO CONSORZIO I FORESTALI SAREBBERO INSERITI NELLE GRADUATORIE DEL CATANESE


«Posizione paritaria con Enna»

Il consigliere Ribilotta: «Piazza Armerina non avrebbe lo stesso "peso" in un altro Consorzio»



Piazza Armerina. "In un passato vecchio di oltre 80 anni sono accadute tante cose e non solo per colpa di Enna, anche a causa della incapacità della classe dirigente piazzese di fare fronte comune con i centri viciniori e che appartengono all'ex territorio provinciale. Ecco perché non dobbiamo abbandonare questa aggregazione ma anzi è arrivata l'occasione per Piazza Armerina di allargare gli orizzonti e di farlo proprio nel Libero Consorzio di Enna" a dirlo è il consigliere comunale Teodoro Ribilotta, che lo scorso luglio durante il Consiglio comunale con all'ordine del giorno l'adesione al Libero Consorzio di Comuni di Catania, senza remore è stato l'unico a votare contro l'adesione, differenziando il suo voto dagli altri 2 consiglieri dell'area Pd che hanno scelto, invece, di seguire la linea indicata dal coordinamento locale. Ribilotta (già vicesindaco nel passato quinquennio amministrativo e notoriamente vicino alle posizioni politiche dell'attuale segretario provinciale del PD ed ex senatore, Mirello Crisafulli) coerentemente non le dichiarazioni rese in aula consiliare e con il successivo voto contrario, continua a sostenere che lasciare l'aggregazione di Enna sarebbe un errore, in quanto Piazza in una aggregazione più vasta potrebbe non avere il peso politico-amministrativo che invece, per Ribilotta, le sarebbe garantito con il Liberio Consorzio di Enna.
Ribilotta spiega perché secondo lui occorre votare "no", durante lo svolgimento del referendum di domenica prossima, che vedrà i piazzesi chiamati a scegliere definitivamente se rimanere con Enna oppure no: «Con l'aggregazione ennese rappresentiamo il secondo centro comunale e nel prossimo futuro avremo una posizione paritaria, dato che gli uffici della prefettura e della questura saranno centralizzati e traslocheranno via da Enna. Il dislivello numerico tra Enna e Piazza dunque si abbasserà e la nostra città otterrà quel ruolo di primo piano che merita. Diversi Comuni della vecchia aggregazione, aspettano che Piazza compia un passo falso per potere ottenere quei servizi che ci spettano di diritto. Si creano aggregazioni sulla base di una storia, di una identità e di affinità condivise, per una comunione di intenti, che per me Piazza non ha con i Comuni del catanese, ed invece, la vedono vicina a quelli dell'ennese».
Ribilotta elenca i servizi che sarebbero a rischio andando via da Enna: «Nel Consorzio di Catania ci sono strutture ospedaliere più grandi, come quella di Gela e di Caltagirone, per cui il "Chiello" sarebbe oscurato. Il centro per l'impiego è rimasto a Piazza grazie alla disponibilità dei locali comunali, la stessa disponibilità era stata offerta da Barrafranca che andando via Piazza avrebbe, maggiori possibilità nell'ottenimento del servizio. I lavoratori forestali sarebbero inseriti nelle graduatorie del catanese. Potremmo perdere la Casa circondariale, la sede del comando della Compagnia dei carabinieri e del commissariato della Polizia di Stato. Il Museo della Villa romana del Casale dovrebbe fare riferimento ad un'altra Soprintendenza ai beni culturali, con il rischio di accorpamento a qualche altra realtà museale e archeologica. Stessi interrogativi per l'ordine dei professionisti. Insomma ci sarebbero danni irreparabili per il nostro territorio con la perdita di relazioni politiche ed economiche. Mentre adesso progettiamo con i paesi limitrofi. Non sempre i rapporti sono stati idilliaci, è vero, ma adesso Piazza potrà avere con Enna, il ruolo a cui Gela si candida con Catania, e per il quale ha bisogno di noi. Il Pd ennese ha espresso la volontà di creare un polo turistico ed archeologico in cui valorizzare e creare per Piazza un ruolo rilevante a livello consorziale. Per tutto ciò occorre votare "no"».
Marta Furnari

16 Settembre 2014




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