Spesa fondi Ue, la Sicilia peggio di tutti
di Liliana Rosano
Gli
ultimi dati del Rapporto sulle econmie locali della Banca d’Italia al
31 dicembre 2013, inchiodano la nostra Isola. Al di sotto della media
delle altre regioni che rientrano nell’Obiettivo convergenza
CATANIA - Fondi
europei: la Sicilia sta facendo piccolo passi nella fase di
programmazione e rendicontazione. Rispetto al passato c’è un margine di
recupero ma la Regione è ancora al di sotto della media delle altre
regioni che rientrano nell’Obiettivo convergenza.
Secondo gli ultimi dati del Rapporto sulle economie locali della Banca d’Italia, al 31 dicembre 2013 (il 2013 è stato il settimo anno di attuazione del ciclo di programmazione 2007-2013), in base ai dati della Ragioneria generale dello Stato e del Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica, le risorse impegnate in attuazione dei Por siciliani risultavano pari al 90,2 per cento della dotazione totale, 14,0 punti percentuali in più rispetto a un anno prima. Il rapporto tra impegni e dotazioni era superiore rispetto al precedente ciclo di programmazione 2000-06 (84,9 per cento) ma inferiore rispetto alla media delle regioni dell’obiettivo Convergenza (97,0 per cento).
Le risorse a disposizione della Sicilia, la cui certificazione di spesa dovrà essere completata entro la fine del 2015 pena il loro disimpegno, sono gestite nell’ambito di due Programmi operativi regionali (POR), uno relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e l’altro al Fondo sociale europeo (FSE).
La dotazione finanziaria complessiva dei due POR siciliani alla fine del 2013 era pari a 6,0 miliardi, di cui 4,4 per quello co-finanziato dal FESR e 1,6 per quello cofinanziato dall’FSE.
La spesa certificata dei POR siciliani al 31 dicembre 2013 era complessivamente di 2,5 miliardi di euro, pari al 42,1 per cento della dotazione disponibile.
L’avanzamento della certificazione dei pagamenti risultava superiore per il Por Fse (54,0 per cento) rispetto al Por Fesr (37,6 per cento); in entrambi i casi risultavano rispettati gli obiettivi di spesa prefissati per non incorrere nella procedura di disimpegno automatico. La Sicilia ha registrato una capacità di spesa inferiore alla media delle regioni dell’obiettivo Convergenza per entrambi i Programmi.
Secondo le stime del Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica, la spesa da certificare per i due Por siciliani per rispettare gli obiettivi prefissati a livello nazionale ammonterebbe a 1,6 miliardi nel 2014 e 1,9 miliardi nel 2015.
In base ai dati disponibili sul sito OpenCoesione, al 31 dicembre 2013 i progetti autorizzati nell’ambito dei due Por siciliani erano circa 20 mila, per un ammontare di risorse pubbliche pari a 6,7 miliardi di euro, di cui 2,4 a valere sui fondi strutturali.
Considerando tutte le fonti di finanziamento, in Sicilia la quota riconducibile ai fondi strutturali pesava meno che nella media delle regioni dell’obiettivo Convergenza (34,4 e 45,6 per cento rispettivamente), i finanziamenti statali incidevano per il 51,3 per cento contro il 29,0 per cento delle regioni di confronto.
La partecipazione da parte di enti locali e privati in Sicilia era
pari rispettivamente all’8,8 e al 4,4 per cento dei finanziamenti
totali, meno che nella media delle regioni dell’obiettivo Convergenza
(rispettivamente 12,8 e 6,9 per cento).
L’approfondimento. Poche risorse per ambiente e attività di ricerca
Come sono stati spesi i fondi europei? Classificando i progetti in
base alla natura degli interventi, il 64,2 per cento dei finanziamenti
pubblici riguardava la realizzazione di opere pubbliche, il 22,9 per
cento l’acquisto o la realizzazione di servizi, il 9,1 per cento
incentivi a imprese o contributi a persone, una quota residuale
l’acquisto di beni e la sottoscrizione di quote societarie, di fondi di
rischio o di garanzia. Rispetto alle altre regioni dell’obiettivo
Convergenza, la Sicilia ha destinato una quota inferiore di risorse agli
incentivi alle imprese e ai contributi a persone.
Con riferimento al tema dell’intervento, a fronte di un maggiore peso dei progetti riguardanti i trasporti e le infrastrutture di rete (44,0 per cento dei fondi pubblici, contro il 33,3 per cento nelle regioni dell’obiettivo Convergenza) e l’occupazione e la mobilità dei lavoratori (rispettivamente 14,4 e 8,8 per cento), i Por siciliani si caratterizzavano per un minor peso dato ai temi dell’ambiente e del rinnovamento urbano e rurale (10,2 e 19,5 per cento, rispettivamente, in regione e nell’obiettivo Convergenza) e della ricerca e innovazione (4,8 e 8,1 per cento). I pagamenti effettuati nel corso del 2013 in Sicilia sono stati diretti principalmente a progetti riguardanti l’occupazione e la mobilità dei lavoratori e i trasporti e le infrastrutture di rete (rispettivamente 41,7 e 30,0 per cento dei pagamenti effettuati nell’anno).
Con riferimento al tema dell’intervento, a fronte di un maggiore peso dei progetti riguardanti i trasporti e le infrastrutture di rete (44,0 per cento dei fondi pubblici, contro il 33,3 per cento nelle regioni dell’obiettivo Convergenza) e l’occupazione e la mobilità dei lavoratori (rispettivamente 14,4 e 8,8 per cento), i Por siciliani si caratterizzavano per un minor peso dato ai temi dell’ambiente e del rinnovamento urbano e rurale (10,2 e 19,5 per cento, rispettivamente, in regione e nell’obiettivo Convergenza) e della ricerca e innovazione (4,8 e 8,1 per cento). I pagamenti effettuati nel corso del 2013 in Sicilia sono stati diretti principalmente a progetti riguardanti l’occupazione e la mobilità dei lavoratori e i trasporti e le infrastrutture di rete (rispettivamente 41,7 e 30,0 per cento dei pagamenti effettuati nell’anno).
06 Agosto 2014
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