16 agosto 2014
CROCETTA: L'ANNO SCORSO I FORESTALI COSTAVANO 400 MILIONI ORA SPENDIAMO 240, ED É ANCORA TANTO. STO CERCANDO DI FARLI LAVORARE MEGLIO DI COME FANNO ORA, POSSONO AVERE UN RUOLO NELLA BELLEZZA DEL TERRITORIO
Crocetta: «Urgente risolvere il problema del credito
Punteremo sulle autostrade con il project financing»
Il presidente della Regione Rosario Crocetta
Tony Zermo
L'arrivo di Renzi ha scombussolato i programmi di Crocetta che ha dovuto interrompere una breve vacanza in Tunisia. «E' positivo che un presidente del Consiglio alla vigilia di Ferragosto venga a Gela - dice -, non capitava dall'Unità d'Italia, eppure questa città negli anni ha attraversato momenti difficilissimi. Sono venuti presidenti della Repubblica, ma mai primi ministri. A Gela il presidente Renzi ha detto che l'Eni non chiuderà, e tenuto conto che prima il governo accettava le decisioni dell'Ente petrolifero senza metterci bocca, diciamo che è un segnale molto importante che il premier si sia messo di traverso. Del resto sarebbe un controsenso: l'Eni che chiede concessioni per le ricerche nel mare di Sicilia e poi va a raffinare all'estero? Ma siamo matti? Ora bisognerà consolidare le prospettive per il futuro».
Secondo alcune agenzie, lei ha detto che Gela e Termini Imerese sono i due punti della crisi in Sicilia. Ma come, abbiamo mille problemi e sono solo Gela e Termini?
«Volevo significare che questi sono i due simboli del disagio e della lotta sicilianista contro il cinismo delle grandi imprese, ma non sono certamente i soli».
E' un Ferragosto di fuoco, con i giornali del Nord che invitano a chiudere l'Ars per sempre.
«Per loro, se la Sicilia fosse una zattera e finisse in Africa, andrebbe benissimo. La classe politica siciliana ha le sue colpe, non possiamo autoassolverci, ma anche lo Stato ha delle responsabilità nei confronti della Sicilia. Se non abbiamo i treni veloci la colpa non è nostra, se ci vogliono due ore per il trasbordo dei treni tra Sicilia e Calabria che responsabilità abbiamo, se il denaro in Sicilia costa di più che al Nord di chi è la colpa? ».
Io ho il chiodo fisso del Ponte sullo Stretto.
«Ho sempre detto che ci vogliono le risorse, c'è bisogno di qualcuno che metta i soldi sul tavolo».
Ma allora come procurare lavoro e sviluppo?
«Ci sto tentando con le autostrade. Al Nord dicono che basta cementificare il territorio con nuove autostrade. Ma noi in Sicilia ne abbiamo fatto in questi decenni troppo poche, siamo in ritardo e dobbiamo recuperare: per cui stiamo puntando a realizzarle in project financing, penso alla Catania-Ragusa, alla Siracusa-Gela, alla Nord-Sud da Gela a Santo Stefano di Camastra e infine alla chiusura dell'anello autostradale da Siracusa a Mazara del Vallo. Ci sono imprenditori privati italiani e stranieri molto interessati e ci sono anche l'Anas e il Cas».
Ma la Catania-Ragusa a scorrimento veloce è già in project financing, pare però che sia a binario morto.
«Ma no, è tutto pronto, i soldi ci sono, manca l'autorizzazione finale del ministero. E' un'opera importante, tenuto anche conto dell'aeroporto di Comiso».
Uno degli scandali siciliani è rappresentato dall'esercito dei forestali. Quanto ci costa?
«Costava circa 400 milioni l'anno, ora spendiamo 240 milioni, ed è ancora tanto. Ma soprattutto sto cercando di farli lavorare meglio di come fanno ora, cioè occupandosi anche degli alberi e dei fiori nelle autostrade. Possono avere un ruolo nella bellezza del territorio».
Almeno prendessero iniziative elementari come ad esempio piantare alberi sulla parete brulla di Taormina che il turista vede mentre sale in auto. Tra l'altro hanno una loro casermetta in zona panoramica».
«Sarà un gran giorno per tutti quello in cui i forestali decideranno di dare una mano per ripulire e infiorare la Sicilia».
A proposito di pulizia del territorio, come si risolve questo problema che nuoce al turismo e alla vita quotidiana dei siciliana?
«Abbiamo evitato che scoppiasse il finimondo perché le discariche erano sature. La Regione ne ha realizzato altre, mandando a chiudere quelle in mano ai privati, compresa la Tiritì di Motta Santa Anastasia dove c'è un problema di certificazione antimafia. Ora la gestione dei rifiuti è affidata ai Comuni».
Ma quanto dovrà pagare la Regione per chiudere definitivamente i conti delle Ato?
«Una cifra pazzesca, circa tre miliardi, che la Regione non pagherà mai perché non potrà farlo».
Altrimenti fallirebbe?
«Ho evitato il default a stento, ho trovato dei conti assurdi. Ad ogni esercizio finanziario la Regione perdeva circa 500 milioni di euro. L'anno scorso per la prima volta abbiamo avuto un attivo di 400 milioni. Abbiamo dimezzato gli sprechi della formazione, la spesa per gli ex Pip è passata da 50 a 20 milioni, i forestali da 400 a 240. La razionalizzazione della spesa e la lotta alla mafia e al malaffare alla fine danno risultati positivi. Bisogna tagliare solo le spese improduttive, perché quelle produttive servono alla crescita».
A novembre saranno due anni dall'elezione a presidente della Regione. Che tipo di bilancio si può fare? Non basta essere un governatore antimafia, bisogna anche governare e avere una buona squadra per farlo. Rimpastino?
«No, sono contento della mia squadra e di quello che finora abbiamo realizzato. Un governo che resta bene in sella è un valore. Abbiamo aumentato la spesa dei fondi europei, ridotto gli sprechi, sistemato un bilancio che era fallimentare. Sono arrivato in un periodo di vacche magre e non si poteva fare più di tanto. Ma ora abbiamo la possibilità di programmare la spesa, abbiamo una macchina che comincia a funzionare. Il problema attuale è quello del credito e dell'infrastrutturazione».
Poi Crocetta si lascia scappare un'imprecazione. Che è successo? «E' successo che mi insultano su Facebook, forse sono gli ex Pip, oppure qualcuno che ho dovuto licenziare. Potrei denunciarli, ma non lo faccio per carità di patria».
15 Agosto 2014
Lasicilia.it
Presidente sui forestali si è risparmiato perché anche gli stipendi sono stati decurtati. Nel prossimo riordino dovete prevedere 2 soli contingenti: 151nisti e Oti.
1 commento:
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Ormai è più che una certezza che questo personaggio politico quando parla di comparto forestale non solo non sa nemmeno di cosa parla ....ma è evidente lo stato d'astio nei nostri confronti ....mi domando il perchè ....quale grande torto a ricevuto da noi, eppure mi sembra che i sindacati confederali hanno saputo contenerci con grande maestria ....e allora di cosa si lamenta' ....ma veramente crede che il male della Sicilia sia annidiato nel comparto forestale e nei fondi per mantenerlo? Se è capace di dimostrarlo sarò il primo ad autolicenziarmi
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