Monterosso Almo. Scoperti sette focolai
Bosco in fumo
Il rogo è doloso
Una lingua di fuoco lunga 2 chilometri
Foto lasicilia.it
Valentina Raffa
Monterosso. Un crimine contro l'ambiente. A fuoco ettari ed ettari di bosco in contrada Casasia, in territorio di Monterosso Almo. L'incendio è di indubbia matrice dolosa. È stato architettato nei minimi dettagli. Il piromane ha utilizzato probabilmente un sistema di innesco a cadenza.
Sono 7 i punti fuoco individuati a distanza di un centinaio di metri l'uno dall'altro. L'incendio si è sprigionato in contemporanea da ciascuno di questi punti. Le lingue di fiamme si sono poi propagate, creando un unico fronte fuoco di circa 2 chilometri. Ci sono volute ben 26 ore per avere la meglio sull'incendio.
A lanciare l'allarme sono stati alcuni automobilisti che da lontano scorgevano l'enorme bagliore nel cielo dato dalle fiamme che avvolgevano gli alberi e si propagavano. Sul posto si è fiondato personale dell'Ispettorato ripartimentale Foreste di Ragusa, diretto dal comandante Giuseppe Di Martino, per una prima ricognizione e per decidere come agire per sedare nel più breve tempo possibile l'incendio.
Le operazioni di spegnimento sono state coordinate da quattro squadre AIB del Corpo forestale che hanno operato ininterrottamente. Sul posto, inoltre, i vigili del fuoco. Si è reso anche necessario l'utilizzo di quattro canadair della Protezione civile nazionale, che sono stati coordinati proprio dal personale a terra dell'Ispettorato ripartimentale Foreste di Ragusa, sotto l'egita del prefetto del capoluogo ibleo, Annunziato Vardè. Sono entrati in azione alle 7 del mattino di ieri. È stato fondamentale il loro impiego per riuscire a domanre il vasto incendio.
Alle 11.30 di ieri è iniziata la fase di bonifica. Il personale della forestale, cioè, ha ripercorso l'intera area data alle fiamme e distrutta per sincerarsi del definitivo spegnimento delle fiamme, che avrebbero potuto ancora covare sotto le ceneri. È seguito l'avvio dell'attività investigativa per ricostruire con assoluta certezza la dinamica dell'incendio che ha distrutto l'ampia area di notevole valenza ambientale, con boschi di alto fusto e areali di macchia mediterranea.
È in corso la stima della zona forestale andata distrutta. A rischio potenziale sono stati circa 300 ettari di superficie. Di questi, secondo le prime stime almeno 100 sarebbero stati interessati dalle fiamme.
I DATI DELL’IRFRG
Impiegati quattro canadair e undici autobotti di acqua
Devastato il patrimonio boschivo di Casasia
dopo un
incendio durato circa 26 ore
Foto lasicilia.it
v. r.) Ecco i dati forniti da una nota dell'Ispettorato ripartimentale foreste: «Le fiamme sviluppatesi in contrada Casasia hanno visto l'intervento di 4 squadre del Comando Corpo forestale di Ragusa, che si sono alternate ininterrottamente dall'origine dell'incendio fino allo spegnimento delle stesse, avvenuto alle 12 di ieri. Sono state impiegate 11 autobotti equipaggiate con vari sistemi di getto d'acqua. Le condizioni orografiche del territorio, sede dell'incendio, sono di tipo montuoso: l'altitudine è pari a 720 metri sopra il livello del mare. La natura del territorio impervio, ha limitato le vie di accesso agli automezzi, ostacolando e rendendo difficoltose le operazioni di spegnimento dell'incendio. Si è trattato dell'incendio più devastante degli ultimi anni che ha provocato danni ingentissimi al patrimonio boschivo degli Iblei; migliaia di piante di pino di oltre 70 anni sono andate perse per sempre. Le operazioni di spegnimento, eseguite sotto l'egida della Prefettura di Ragusa hanno interessato circa 100 ettari di bosco demaniale. I 4 Canadair messi a disposizione dalla Protezione Civile Nazionale coordinati da terra via radio dal personale del Comando Corpo forestale di Ragusa, hanno effettuato 236 lanci. Si evidenzia che la capienza di ogni singolo Canadair è di circa 6 mila litri. Continuano senza arresto le opere di bonifica per la messa in sicurezza dell'area interessata dall'incendio mentre procedono le indagini».
Il Com. Di Martino
Un atto criminale contro l'ambiente
v. r.) "Un atto di gravissima criminalità". Il comandante del Corpo forestale di Ragusa, Giuseppe Di Martino, che ha coordinato le operazioni di spegnimento del vastissimo incendio che ha distrutto un'area di pregio ambientale in territorio di Monterosso Almo, sottolinea la gravità dell'atto incendiario, che avrà certamente ripercussioni sull'ambiente.
"Spesso non si ha la percezione dell'enorme danno rappresentato da un incendio, specie in un bosco già adulto come in questo caso - commenta il comandante Di Martino -. L'insediamento urbano è lontano dall'area distrutta, per cui non vengono percepiti i riflessi a lungo termine. Basti pensare, però, oltre al crimine commesso contro un bosco di alto pregio allogato in un contesto di alta valenza ambientale, al fenomeno del dissesto idrogeologico. Gli alberi andati distrutti rappresentavano un punto di forza in aiuto all'uomo. Quando viene innescato un incendio di vasta portata come in questo caso, è difficile agire nell'immediato. Ed è solo grazie al celere attivarsi da parte di tutte le forze che hanno cooperato per domare le alte lingue di fuoco che avvolgevano gli alberi che si è riuscito a scongiurare un ulteriore propagarsi delle fiamme. Tutta l'attività è stata svolta sotto l'egida del prefetto, con il quale si è convenuta la necessità di un approfondimento delle indagini". L'evento non è da ritenersi concluso ma è tenuto costantemente sotto osservazione per evitare la possibilità di ulteriori riprese.
07 Agosto 2014
VIGLIACCHI!
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