Contestate le norme sul pubblico impiego
Finanziaria ter, è guerra coi sindacati
”Siamo pronti a reazioni durissime”
“Crocetta ritiri dalla Finanziaria le norme sul pubblico impiego o la reazione dei lavoratori sarà fortissima”.
L’aut aut è stato lanciato oggi dai segretari generali della Cgil Fp
Michele Palazzotto, della Cislf Fp Gigi Caracausi, della Uil Fpl Enzo
Tango e della Uil Pa Alfonso Farruggia. I sindacati chiedono al governo
regionale di “tornare sui propri passi. Altrimenti già da giovedì sarà
mobilitazione generale e se non avremo risposte, siamo pronti anche allo
sciopero”.
Le sigle, riunite oggi all’Hotel delle Palme di Palermo in occasione degli “escutivi unitari” contestano all’esecutivo di avere previsto nel testo della cosiddetta “manovra-ter” un pacchetto di norme che colpirebbero in maniera indiscriminata e per di più senza passare da nessuna concertazione, i dipendenti pubblici. “Norme viste – attaccano i sindacati – finora solo in Grecia, un Paese sull’orlo del baratro”.
Dai cosiddetti contributi di solidarietà per i pensionati, alle indennità per i Forestali, passando per le norme che prevedono le riduzioni delle unità operative di base fino alla cancellazione della cosiddetta “clausola di salvaguardia” per i dirigenti. Ma non solo, Cgil, Cisl e Uil hanno anche avanzato una proposta di riforma della pubblica amministrazione, in grado di aggredire i veri sprechi e di premiare il merito.
“Le riforme della pubblica amministrazione – dichiarano infatti Palazzotto, Caracausi, Tango e Farruggia – si fanno insieme ai lavoratori e non contro i lavoratori. Finora il governo regionale non ha fatto nulla di diverso rispetto al passato: ha avanzato solo norme spot e quasi mai realizzabili. Proposte che vanno in una direzione sbagliata. In questi mesi abbiamo costantemente richiesto all’esecutivo un incontro, per mettere a punto una riforma organica, ma il governo ha, come al solito, preferito fare tutto da solo. A questo punto, non ci resta che la protesta: una mobilitazione dei lavoratori potrebbe scattare già da giovedì. E siamo pronti allo sciopero”.
E dalle Province alla Sanità, passando appunto per i provvedimenti previsti in Finanziaria, sono tanti i “fallimenti”, secondo Cgil, Cisl e Uil di questo governo. Un gioverno oggi rappresentato all’Hotel delle Palme dall’assessore regionale alla Funzione pubblica Patrizia Valenti. Nell’intervento dell’assessore, i sindacati hanno registrato alcuni segnali di apertura: “Mi adopererò – ha detto in effetti la Valenti – per modificare alcuni dei provvedimenti previsti nel nostro maxi-emendamento. Credo che alcuni temi vadano discussi in sede di contrattazione sindacale”. E un’altra apertura sarebbe giunta anche dall’Ars: il presidente Ardizzone si è detto pronto a incontrare i sindacati.
Ma per il momento, il giudizio sull’operato del governo resta durissimo. “Sulle Province ad esempio – affondano i segretari generali di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa – si è fatta una legge quadro, senza poi scendere nei dettagli dell’attuazione: noi pensiamo vada semplicemente recepita la riforma Delrio, per metterci al passo con l’Italia. Sulla Sanità attendiamo ancora la vera funzionalizzazione dei cosiddetti Pta, che restano un miraggio. Mentre la vicenda dei manager delle Aziende è una pagina di cui il governo non può certamente dirsi orgoglioso”.
Ma i sindacati, come detto, puntano l’indice soprattutto sull’ultima Finanziaria: “In quel testo – dicono Palazzotto, Caracausi, Tango e Farruggia – si trovano norme incostituzionali e autoritarie. Si toglie al pubblico impiego per finanziare tre pagine di enti inutili. Mentre altri organismi come l’Arsea e altri sono sempre lì. Adesso basta, non cederemo al ricatto dell’ultimo giorno. Il governo incontri i sindacati. E subito. Altrimenti la reazione sarà fortissima”.
Le sigle, riunite oggi all’Hotel delle Palme di Palermo in occasione degli “escutivi unitari” contestano all’esecutivo di avere previsto nel testo della cosiddetta “manovra-ter” un pacchetto di norme che colpirebbero in maniera indiscriminata e per di più senza passare da nessuna concertazione, i dipendenti pubblici. “Norme viste – attaccano i sindacati – finora solo in Grecia, un Paese sull’orlo del baratro”.
Dai cosiddetti contributi di solidarietà per i pensionati, alle indennità per i Forestali, passando per le norme che prevedono le riduzioni delle unità operative di base fino alla cancellazione della cosiddetta “clausola di salvaguardia” per i dirigenti. Ma non solo, Cgil, Cisl e Uil hanno anche avanzato una proposta di riforma della pubblica amministrazione, in grado di aggredire i veri sprechi e di premiare il merito.
“Le riforme della pubblica amministrazione – dichiarano infatti Palazzotto, Caracausi, Tango e Farruggia – si fanno insieme ai lavoratori e non contro i lavoratori. Finora il governo regionale non ha fatto nulla di diverso rispetto al passato: ha avanzato solo norme spot e quasi mai realizzabili. Proposte che vanno in una direzione sbagliata. In questi mesi abbiamo costantemente richiesto all’esecutivo un incontro, per mettere a punto una riforma organica, ma il governo ha, come al solito, preferito fare tutto da solo. A questo punto, non ci resta che la protesta: una mobilitazione dei lavoratori potrebbe scattare già da giovedì. E siamo pronti allo sciopero”.
E dalle Province alla Sanità, passando appunto per i provvedimenti previsti in Finanziaria, sono tanti i “fallimenti”, secondo Cgil, Cisl e Uil di questo governo. Un gioverno oggi rappresentato all’Hotel delle Palme dall’assessore regionale alla Funzione pubblica Patrizia Valenti. Nell’intervento dell’assessore, i sindacati hanno registrato alcuni segnali di apertura: “Mi adopererò – ha detto in effetti la Valenti – per modificare alcuni dei provvedimenti previsti nel nostro maxi-emendamento. Credo che alcuni temi vadano discussi in sede di contrattazione sindacale”. E un’altra apertura sarebbe giunta anche dall’Ars: il presidente Ardizzone si è detto pronto a incontrare i sindacati.
Ma per il momento, il giudizio sull’operato del governo resta durissimo. “Sulle Province ad esempio – affondano i segretari generali di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa – si è fatta una legge quadro, senza poi scendere nei dettagli dell’attuazione: noi pensiamo vada semplicemente recepita la riforma Delrio, per metterci al passo con l’Italia. Sulla Sanità attendiamo ancora la vera funzionalizzazione dei cosiddetti Pta, che restano un miraggio. Mentre la vicenda dei manager delle Aziende è una pagina di cui il governo non può certamente dirsi orgoglioso”.
Ma i sindacati, come detto, puntano l’indice soprattutto sull’ultima Finanziaria: “In quel testo – dicono Palazzotto, Caracausi, Tango e Farruggia – si trovano norme incostituzionali e autoritarie. Si toglie al pubblico impiego per finanziare tre pagine di enti inutili. Mentre altri organismi come l’Arsea e altri sono sempre lì. Adesso basta, non cederemo al ricatto dell’ultimo giorno. Il governo incontri i sindacati. E subito. Altrimenti la reazione sarà fortissima”.
28 Luglio 2014
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