Tributo alle vittime del sottosuolo
Progetti di sensibilizzazione con le scuole sulle difficili condizioni di lavoro dei «carusi»
Un incontro scout a Grottacalda
Foto lasicilia.it
La consapevolezza di come si perde la vita in miniera non è solo un lontano ricordo, perché a distanza di decenni dopo la chiusura di Floristella la Turchia ha rivissuto il dramma nel sottosuolo della miniera di Soma dove per un'esplosione sono morte circa trecento persone. Per Sicilia e Turchia, anche se le differenze sono evidenti, condividono una profonda tragedia di morti sepolti nelle miniere di zolfo. L'ente parco minerario Floristella, durante la ricorrenza dell'Unità d'Italia e quella recedente del 1 maggio ha voluto ricordare i caduti nel lavoro e quindi le vittime in Turchia ma anche gli ennesi e altri minatori che morirono nella tragedia della minera di Trabonella nel 1911.
«In alcune inziaitive - afferma il presidente Giuseppe Lupo - abbiamo ricordato i caduti al lavoro come i magistrati, le loro scorte, i minatori che hanno perso la loro vita nell'adempimento del proprio dovere. Tra questi non possiamo dimenticare i diciannove minatori di Castrogiovanni, oggi Enna, che morirono nella miniera di Trabonella». Durante la ricorrenza dell'Unita d'Italia fu presente anche il cantautore Mario Incudine, che si esibì con alcuni brani davanti a palazzo Pennisi anche in ricordo della tragedia del 20 ottobre del 1911, nella miniera di Trabonella a Caltanissetta, causata dal crollo di un pozzo di estrazione in cui rimasero sepolti quaranta minatori, diciannove dei quali provenienti dall'allora Castrogiovanni (oggi Enna). Floristella, oltre ad essere uno dei pochi esempi di siti di archeologia industriale, da due anni sta assumendo una notorietà anche a livello culturale perché è aperta, (e non solo) alle tante scuole che esprimono il desiderio di conoscere il mondo della vita mineraria, della civiltà delle zolfare e dello sfruttamento dei carusi. Il cantautore ennese Mario Incudine, in precedenza si è esibito in Belgio a Marcinelle, e ha espresso la volontà di poter fare uno spettacolo anche a Floristella per raccontare le storie dei minatori con la «sicilitudine» che lo contraddistingue, e, quindi, facendo rivivere quell'immaginario della civiltà delle zolfare e le condizioni disumane dei carusi. Tante sono le scolaresche che da due anni visitano il sito di Floristella - Grottacalda, e quindi registrano presenze con numeri a cinque cifre: solo a maggio se ne contano più di un migliaio più i numerosi turisti. A tutte le scuole prima della visita viene fatto ascoltare l'inno nazionale e un video realizzato da un malato di Sla (sclerosi laterale amiotrofica), Michele La Pusata, ex lavoratore del corpo della forestale a Floristella. Quel luogo è entrato nel cuore a Michele La Pusata, e spera un giorno che possa essere popolato anche da carrozzine.
R. p.
03 Giugno 2014
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