27 giugno 2014

LA SICILIA BRUCIA


La Sicilia brucia

La Sicilia brucia
Nel giorno in cui l’Italia calcistica (metafora sbiadita dell’Italia reale) va fuori dal mondiale, la Sicilia brucia e lo fa letteralmente e metaforicamente. Brucia Palermo e brucia pure Catania e nella disgrazia dello scirocco che accende le fiamme, s’esaurisce ogni campanilismo, perché la rivalità potrebbe manifestarsi solo nel vedere chi brucia prima e chi dopo. Ma il risultato è uno: brucia tutto. Rosario Crocetta non ha certo dato fuoco alla Sicilia come Nerone a Roma, eppure è vero che qualche colpa potrebbe averla, perché se mancano mezzi e uomini per spegnere gli incendi e per prevenirli soprattutto, nella regione che conta un esercito di forestali, qualche motivo ci sarà … e il Presidente lo saprà?
Ma che importa questo? I forestali dopotutto sventoleranno la bandiera della Trinacria al Gay Pride di Palermo di quest’anno, per volontà di Crocetta che ha deciso che la “sorella Trinacria” sarà al fianco (e anche dietro e anche di lato e anche davanti, aggiungiamo noi) degli orgogliosissimi che sfileranno con la sobrietà che i tempi richiedono … di questo ne siamo certi.
Nella terra in cui “cummannari è mugghi ca futtiri” non si può più fottere e nemmeno comandare; perché? Perché brucia tutto è ovvio. E mentre tutto brucia che si può fare? Si può solo continuare a recitare, che tra Roma e Palermo, non mancano certo i puponi, i pupetti e i pupari. E Crocetta e Renzi, rivaleggiano con Petrolini che interpretava Nerone e che quando parlava al popolo, diceva: “Io vi darò tutto, basta che non domandate nulla”.
La Sicilia ieri forse ha esaurito la pazienza e si è allineata naturalmente al sentimento dei siciliani e così ha preso fuoco, come già hanno preso fuoco, tutti quelli condannati a non prendere lo stipendio e tutti quelli che nonostante il caldo, continuano a scendere in piazza per reclamare quel che gli spetta.

 25 Giugno 2014







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