Governo Renzi e Governo Crocetta: ci parlate un po’ del Servizio antincendio in Sicilia?
IL PRIMO SI E’ PRESO I NOSTRI SOLDI. IL SECONDO SE N’E’ RIMASTO ZITTO. E POICHE’ SENZA SOLDI – OLTRE A NON CANTARE MESSA – NON SI POSSONO PAGARE GLI OPERAI DELLA FORESTALE, NON C’E’ DA STUPIRSI CHE NON SONO STATE EFFETTUATE NEMMENO LE OPERE DI PREVENZIONE DAL FUOCO. PRESIDENTE CROCETTA, FIRMI UN DECRETO PER FERMARE EFESTO…
La Sicilia è in fiamme. Non è la prima volta che succede. Si verifica ogni volta che il vento di Scirocco imperversa nella nostra Isola nei mesi estivi. Non a caso esiste un’attività che si chiama prevenzione.
La prevenzione consiste nel limitare al minimo i rischi d’incendio nei boschi. Effettuando – anzi facendo effettuare dai tecnici e dagli operai della Forestale e dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione degli opportuni interventi nei mesi di aprile maggio.
In Sicilia, quest’anno, grazie ai tagli al Bilancio 2014 effettuati dal Governo Renzi e accettati supinamente dal Governo regionale si Rosario Crocetta, tutte le opere di prevenzione degli incendi non sono state effettuate.
La cosa, ai nostri lettori, può sembrare una follia, ma le cose stanno così. Anzi, vi diciamo di più: una ventina di giorni fa abbiamo pubblicato un documento nel quale c’è scritto – con la firma di un dirigente dell’assessorato regionale alle Risorse agricole – che a Palermo e provincia il Servizio antincendio avrebbe iniziato ad operare il 7 luglio.
A noi questo documento è sembrato una follia. L’incendio di oggi a Baida ci ha dato ragione. Ci ha dato ragione e ‘na manciamu squarata, perché della follia di scrivere in un documento ufficiale che il servizio antincendio – in un provincia come Palermo, tra Monti Sicani e Madonie – avrebbe iniziato ad operare il 7 luglio non gliene fottuto niente a nessuno.
Così come non gliene fotte niente a nessuno di quello che il suo Governo e il Governo regionale precedente hanno combinato con l’Azienda Foreste Demaniali: un gioiello che, nelle vostra mani, è stato praticamente distrutto.
Ora tireranno fuori che ad appiccare gli incendi sono stati i soliti piromani, magari gli immancabili operai della Forestale. Gente che, ogni estate, rischia la vita per spegnere gli incendi e alla quale rompono i coglioni con accuse che, chissà perché, non vengono mai suffragate da prove.
Ma le prove, in Sicilia – almeno in certi casi – si cercano quando non ci sono e si fa finta di non vederle quando fa comodo ignorarle. Alla faccia della Giustizia – che, soprattutto nell’Amministrazione della cosa pubblica – è sempre più ‘latina’ (latitante per i non palermitani).
In questa storia degli incendi che oggi hanno funestato la Sicilia ci sono responsabilità del Governo nazionale, che con tagli irrazionali a carico della nostra Regione ha lasciato mezza Sicilia senza soldi; e ci sono responsabilità del Governo regionale, che non solo non ha mai contestato i tagli assurdi di Roma, ma che – a giugno inoltrato – non è riuscito nemmeno a mettere in piedi né la prevenzione degli incendi, né un servizio di difesa dal fuoco.
Comunque non si preoccupi, presidente Crocetta, lei rappresenta l’antimafia, la legalità, la trasparenza e bla bla bla. Come per gli appalti dei rifiuti, nessuno indagherà sull’inadeguatezza del suo Governo. Troveranno qualche capro espiatorio. O, al limite, imprecheranno contro la sorte maligna.
Tuttavia lo Scirocco permane. Ci potrebbero essere altri danni. Allora le diamo un consiglio: si consulti con gli avvocati che le sono vicino e prepari un bel decreto presidenziale intimando al fuoco di lasciare in pace la Sicilia. Un bel decreto regionale – anzi del presidente della Regione – coinvolgendo la sua straordinaria segreteria tecnica…
Potrebbe cominciare così:
visto il fuoco che morde il culo della Sicilia
visto che ci siamo ‘macinati’ anche l’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana
visto che, da due mesi a questa parte, ci siamo concentrati sulle modalità per far lavorare il personale ora con una legge, ora con un’altra legge, nel rigoroso rispetto dei cazzi nostri
si ordina ad Efesto di dare il tempo alla Regione siciliana di lasciarci in pace magari fino al 7 luglio…
Se la ricorda la celebre canzone? “Luglio col bene che ti voglio, vedrei che finirà…”.
24 Giugno 2014
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