27 maggio 2014

QUESTIONE FORESTALE. STRALCIO DELLA RELAZIONE DEL V CONGRSSO TERRITORILE UILA DEL SEGRETARIO GEN.LE NINO MARINO




Stralcio della relazione del V congresso territoriale UILA del Segretario Gen.le Nino Marino "sulla questione forestale"

 



Non è sufficiente stipulare accordi annuali per reperire a stento le somme per assicurare le giornate di legge, con l’improbabile miraggio di raggiungere l’accordo del 2009 o ancora peggio inseguire le proposte di sindacati autonomi, attorniati da qualche politico illusionista, che vendono stabilizzazione a buon mercato, come nelle televendite.
Bisogna avere il coraggio di dire che questa è una debolezza del sistema, che l’organizzazione strutturale della forestale è vecchia e superata da oltre un ventennio ed oggi è essenzialmente inadeguata, con la conseguenza di essere inadeguato il risultato dei lavori programmati ed impartiti ai lavoratori che sono l’ultimo anello di responsabilità di inefficienze che si fermano in alto, nel Governo e nella burocrazia regionale e si tenta con famelica efficacia di colpire in basso alimentando la fame e la vergogna dell’intera categoria.
La forestale è diventata nell’immaginario comune, sinonimo di sprechi ed assistenzialismo.
Il Governo e la politica regionale non hanno saputo e voluto in tutti questi anni trovare una soluzione ed il sindacato, nonostante gli sforzi, non troverà la soluzione se propone prioritariamente certezze sulle giornate lavorative.
Occorre rivoluzionare e cambiare radicalmente le fondamenta della più grande azienda del sud Italia che deve avere come presupposto di importanza e di necessità primaria l’economia socio - ambientale della Sicilia.
La tutela del bosco è sicuramente una grande ricchezza e la prevenzione idrogeologica tutela la nostra vita, ma non basta!
Come non basta unificare antincendio ed azienda e le relative graduatorie, creando confusione sul piano amministrativo e false aspettative e malcontento generalizzato.
Per primi abbiamo detto, scritto e proposto che bisogna cambiare senza “se” e senza “ma”, per modificare radicalmente la sfera di interventi e la tipologia del lavoro: la tutela, la manutenzione e la sorveglianza del verde degli spazi pubblici, della rete viaria, dei parchi e di tutti i siti, anche archeologici, dovranno rientrare a pieno titolo nelle competenze del nuovo istituendo dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale, purtroppo per ora ci accontentiamo di una più esatta denominazione.
Non dobbiamo individuare lavori complementari, ma lavori fondamentali per superare l’art. 44 della L. 14/2006 e gli artt. 12 e 13 rispettivamente della finanziaria 2013 e 2014.
La nuova sfera di intervento sarà realizzata su tutti i territori boschivi, demaniali, parchi, riserve e siti extra-urbani, consortili e urbani.
E’ contro ogni logica parcheggiare le maestranze nei boschi e considerarli insieme agli alberi una riserva indiana, dove si lavora ancora con le falci e si aspettano i < segnali di fuoco> dalle vedette.
Così non andremo da nessuna parte!
Cominciamo da subito a lavorare con progetti per il riutilizzo degli scarti del legno, prepariamo un serio piano per il rimboschimento e l’allestimento di nuovi vivai; apriamo il bosco seriamente alle attività turistiche ed escursionistiche, perché nella realtà le strutture ed i rifugi esistenti sono frequentati più dalla fauna che dalle persone.
Ma al contempo rendiamo sicuro e pulito il territorio abitato, il verde autostradale, i parchi, la rete viaria, gli alvei dei torrenti, tutti gli spazi pubblici ed i siti archeologici dove regna il degrado ambientale.
Attrezziamo le squadre antincendio con le dotazioni più moderne e tecnologicamente più avanzate.
Un nuovo corpo speciale di operai che ben esperti già lo sono, ma ben attrezzati per rendere questa isola degna e sicura di essere abitata.
Una nuova riqualificazione dei Distretti, identificati come distretti territoriali e non boschivi, con il relativo adeguamento del fabbisogno di manodopera, delle competenze e delle mansioni.
Quante centinaia di milioni vengono spesi in Sicilia per avere tutti i territori insicuri e vergognosamente abbandonati e degradati: saranno le nuove competenze che faranno realmente risparmiare per progredire e migliorare la qualità della nostra vita.
Nessuno ci convincerà mai che questa non sia la strada giusta da percorrere: non abbiamo alcuna intenzione di passare il resto della nostra vita ad inseguire il sogno della risoluzione del problema.
Il Governo e l’Assemblea regionale, le Commissioni e i Dipartimenti comincino a lavorare seriamente e con professionalità impegnino parte del loro tempo, tra l’altro ben pagato, per:
- modificare ed ampliare la L. 16/96 e la L. 14/2006 nel Titolo primo e nel Titolo terzo, nel riordino delle nuove competenze e delle attività su tutto il territorio, fondamentali e non complementari, del Dipartimento dello sviluppo rurale e territoriale.
- ridisegnare la nuova mappatura dei distretti territoriali, con l’incremento dei fabbisogni scaturenti
- programmare l’utilizzo del PSR, dei fondi PAC e in generale delle risorse comunitarie e statali per ampliare i progetti d’investimento e di riqualificazione ambientale.
- finanziare l’attività di tutela, manutenzione e vigilanza del verde e dei siti attraverso il trasferimento diretto dell’amministrazione regionale dalle ex province, dai consorzi, dai parchi e con un prelievo stimato dall’1 al 2 % dei trasferimenti agli Enti locali e territoriali.
- cambiare l’inquadramento dei Lavoratori a Tempo Indeterminato perché deve finire la vergogna di aspettare le perizie, per il riconoscimento effettivo del ruolo e delle mansioni svolte come dipendenti della Regione Siciliana.
-- rivedere la programmazione con perizie multiple, inutili e dispendiose sul piano organizzativo, in favore di perizie uniche e annuali.
FAI, FLAI e UILA devono chiedere l’aggiornamento dei tavoli tecnici con il Governo perché inutili, in quanto formati su una logica intenta a ripercorrere la strada del risparmio ad ogni costo per impoverire e ridurre il diritto alle prospettive della forestale e di contro riproporre un tavolo di lavoro con il Governo e con tutte le forze politiche sulle nuove competenze e sui nuovi criteri di programma e di organizzazione contenuti nella nuova proposta sindacale.
La proposta esecutiva, che potrebbe essere trasformata in disegno di legge, dovrà essere attuata e consegnata dal sindacato unitario entro il mese di giugno con l’obiettivo di ottenere una nuova legge di riordino entro il mese di settembre.
Pertanto è essenziale mettere il Governo ed i deputati tutti di fronte alle loro responsabilità, dobbiamo coinvolgere tutti per convincere tutti che occorre una proposta che prima di salvare i forestali salvi la Sicilia dal degrado e da gravi rischi ambientali.
Su queste basi sarà necessario ed indispensabile un corpo di lavoratori stabilizzati anche con nuove professionalità, perché indispensabili per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Sia chiaro che non faremo sconti a nessuno: una proposta di legge che tenda a dare una qualità della vita migliore ai siciliani e la otterremo a costo di una mobilitazione permanente fino al raggiungimento degli obiettivi.


27 Maggio 2014
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