IL PRESIDENTE DEL PARCO DELL'ETNA: TRE INCENDI IN POCHI GIORNI, SIAMO PREOCCUPATI PER I NOSTRI BOSCHI E PER LA CAMPAGNA ANTINCENDIO QUEST'ANNO C'E' UNA SITUAZIONE NON CHIARA A LIVELLO REGIONALE

L'allarme del Parco. Il presidente Mazzaglia: «Tre incendi in pochi giorni alimentano più di un dubbio»

«Siamo preoccupati per i boschi dell'Etna»

Marisa Mazzaglia, Presidente del Parco dell'Etna

Foto lasicilia.it

Giuseppe Bonaccorsi
Catania. «L'incendio di due giorni fa nei boschi di Tardaria è stata una pugnalata al cuore dell'Etna e a tutti i cittadini che amano il vulcano e il suo polmone di verde». Queste le parole del presidente del Parco dell'Etna, Marisa Mazzaglia. C'è forte preoccupazione tra i responsabili della riserva dopo gli ultimi incendi che ancora non sono stati inquadrati come volontari, ma per lo più come episodi di distrazione. Il problema è che tutti e tre gli episodi si sono verificati nell'arco di una quindicina di giorni. Il primo incendio è scoppiato il 25 aprile, sulla pineta dei Monti rossi a Nicolosi. Allora si disse che probabilmente era stata la disattenzione di uno dei gitanti che, forse, aveva acceso un fuoco per arrostire qualcosa. A fine mese, però, poco più in là, sempre vicino ai Monti Rossi un altro incendio ha interessato una zona boschiva. Passano meno di 15 giorni ed ecco l'incendio nel castagneto di Tardaria il cui fumo era visibile anche a distanza di chilometri: decine di ettari andati in fumo. Ma cosa sta accadendo nei boschi dell'Etna? «Al momento non abbiamo certezze, né in un senso, né nell'altro - precisa il presidente Mazzaglia -. Non possiamo dire con certezza se i tre episodi incendiari traggono origine dalla disattenzione, oppure c'è in atto una strategia mirata che rischia di arrecare gravi danni al nostro patrimonio boschivo. Si possono al momento fare solo delle ipotesi come quella che l'incendio a Tardaria, scoppiato in una zona di produzione di legna per fini commerciali, potrebbe aver avuto origine da un fuoco acceso da un falegname che ha bruciato arbusti. Nei due episodi precedenti invece l'ipotesi più accreditata è quella della distrazione».
Temete che si tratti di episodi voluti?
«Non possiamo dirlo. Ripeto che possiamo fare solo delle ipotesi, ma niente più. Quel che però è necessario dire è che oggi siamo preoccupati per la salvaguardia dei nostri boschi. Tre episodi in poco tempo ci lasciano pensare perché non è possibile escludere a priori, anche se non riesco ad immaginarlo, che qualcuno possa pensare di distruggere i nostri boschi per una strategia precisa».
Come avete intenzione di muovervi?
«I nostri boschi sono preziosi. Sono il nostro polmone. Per questo il Parco dell'Etna invita tutti i catanesi ad assumere comportamenti attenti e rispettosi quando si va per boschi. L'Etna, oltre ad essere patrimonio dell'Unesco, è un bene di tutti i cittadini che abitano alle pendici e la sua tutela è fondamentale anche per fini economici oltre che naturalistici».
Quando partirà la stagione antincendio?
«Come ogni anno dovrebbe scattare a metà giugno. E' vero, comunque, che quest'anno c'è una situazione ancora non chiara a livello regionale e quindi non abbiamo ancora cominciato la fase della preparazione alla campagna antincendio».

 16 Maggio 2014

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