"Le forze dell'ordine salgono in cattedra" ad Acireale per educare gli studenti più giovani alla legalità, rendendoli concretamente partecipi delle loro attività quotidiane
La polizia postale: attenzione ai social network"Le forze dell'ordine salgono in cattedra" ad Acireale per educare gli studenti più giovani alla legalità, rendendoli concretamente partecipi delle loro attività quotidiane. È ripartito ieri dall'Istituto comprensivo Paolo Vasta il "Progetto legalità" promosso dall'assessorato alla Pubblica istruzione, dall'associazione Andromeda di Acireale e dal Csve, in collaborazione con Carabinieri, Polizia, Polizia municipale, Corpo forestale, vigili del fuoco e Guardia di finanza.
Il dirigente del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, Marcello La Bella, ha incontrato in aula magna una rappresentanza degli studenti dei sei istituti comprensivi acesi. La formazione è lo strumento più efficace per prevenire le insidie della rete, i ragazzi imparino usare internet consapevolmente e con prudenza. Il numero di pedofili nascosti sotto false identità aumenta e i giovanissimi usano ormai i social network quasi come fosse l'unico luogo per comunicare e socializzare, dimenticandone i limiti e sottovaltando i rischi. Nonostante gli studenti in aula magna avessero 12 o 13 anni la maggior parte di loro è iscritto sui social network, dichiarando di avere un'età diversa. Marcello La Bella ha raccomandato agli studenti di avere contatti solo con chi si conosce nella vita reale, di fare la massima attenzione a mettere online foto e video, di tutelare se stessi, ma soprattutto di non fare nulla che possa danneggiare compagni e amici. Spesso ragazzini coperti dalla rete e inconsapevoli della gravità di ciò che fanno, si trasformano in carnefici dei loro stessi amici. Si chiama "cyber-bullismo": sono storie in cui protagonisti sono spesso adolescenti, che marchiano di ingiurie o diffondono immagini diffamatorie del compagno di classe.
Giochi fatti con leggerezza, che rischiano però di danneggiare profondamente un ragazzino in un'età molto delicata. «Tenevo molto a quest'incontro, perché educare i ragazzi alla consapevolezza di un mezzo che maneggiano costantemente è fondamentale. Ed è dovere nostro, come insegnanti e come adulti, guidarli al rispetto dei se stessi e degli altri - ha commentato il dirigente scolastico della Paolo Vasta Nunziata Di Vincenzo -. Il dottore La Bella è riuscito a coinvolgerli e a instaurare con loro un dialogo e sarebbe utile che questi temi venissero affrontati con i genitori, che spesso sono molto meno consapevoli dei figli di cosa si nasconda in rete».
Licia Castorina
01 Maggio 2014
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