FONDI UE, CISL AL GOVERNO: RENDERNE OTTIMALE L’IMPIEGO
“È necessario dare piena operatività all’agenzia nazionale per la
Coesione, accorpare le trentamila stazioni appaltanti regionali e
locali. E liberare dai vincoli del patto di stabilità le quote di
cofinanziamento nazionale”
“L’utilizzo ottimale dei fondi comunitari è condizione necessaria ma non sufficiente per sostenere la crescita. Nel Mezzogiorno in particolare anche per fronteggiare l’aumento dei tassi di disoccupazione”. A dirlo il segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra. “Il governo nazionale - afferma - farebbe bene a impegnarsi per migliorare la capacità di gestione dei fondi da parte delle amministrazioni nazionali e regionali”. Da questo punto di vista “è necessario, da un lato dare piena operatività all’agenzia nazionale per la Coesione con compiti di supporto, qualora sia necessario, delle autorità di gestione dei fondi; dall’altro lato bisogna assicurare che le quote di cofinanziamento nazionale siano, soprattutto per le regioni meridionali, fuori dai vincoli del patto di stabilità, raddoppiando in tal senso le risorse, già allocate e pari a 1 miliardo, in attesa di ottenere dalla Unione europea l’esclusione dai fondi di cofinanziamento”. Inoltre “occorre - conclude Sbarra - accorpare le trentamila stazioni appaltanti regionali e locali, in modo da rendere trasparente e rapida la costruzione delle opere infrastrutturali, a cominciare dalle reti ferroviarie già in corso di realizzazione, che avanzano con estrema lentezza”.
14 Maggio 2014
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