Il Canguro di Sicilia – Maxi sequestro di fauna esotica e autoctona operato dal Servizio Cites della Regione Siciliana
GEAPRESS
– Intervento, lo scorso 21 maggio, del Servizio Cites del Corpo
Forestale della Regione Siciliana. Ad essere attenzionato un agriturismo
dell’agrigentino, dove i Forestali siciliani hanno rinvenuto una sorta
di piccolo zoo a quanto pare messo a disposizione degli avventori.
Il personale del Servizio 8° CITES del Corpo Forestale della Regione Siciliana, intervenuto nell’ambito dei controlli sul rispetto della Convenzione di Washington, ha subito riscontrato la presenza di un piccolo canguro. Un animale, spiega la Forestale siciliana, che necessita, per essere detenuto, di apposita autorizzazione prefettizia in quanto considerato dalla legge animale pericoloso per la salute e l’incolumità pubblica.
Ad essere sequestrati sono finiti anche pappagalli Ara ararauna (Ara gialloblu) e due esemplari appartenenti alla specie di pappagalli Amazona aestiva (Amazzone fronteblu), entrambe tutelate dalla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.). Nello stesso luogo vi erano inoltre quattro Antilopi cervicapra, anch’essi appartenente a specie detenibile con speciale autorizzazione prefettizia.
Non mancavano, inoltre, appartenenti alla fauna selvatica autoctona, ovvero specie non esotiche. Tra questi due uccelli Occhione (Burhinus oedicnemus), tre Pivieri dorati (Pluvialis apricaria), un passero solitario (Monticola solitarius) e due Ghiandaie marine (Coracius garrulus); tutti elencati, sottolinea la Forestale della Regione Sicilia, dalla Convenzione di Berna e pertanto particolarmente protetti dall’art. 2, lett. c), della Legge 11 Febbraio 1992, n. 157.
Sul posto era presente il proprietario della struttura che, secondo i Veterinari dell’ASP territorialmente competente, deteneva in buone condizioni gli animali.
I reati contestati e dai quali dovrà difendersi il proprietario della struttura sono relativi all’art. 2 e 6 della Legge 150/92 e dell’art. 21, lettera e), della Legge 157/92. Stante i primi rilievi investigativi non tutti gli animali risulterebbero in regola con la documentazione di legge. Da qui il sequestro e la convalida dell’Autorità Giudiziaria.
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Il personale del Servizio 8° CITES del Corpo Forestale della Regione Siciliana, intervenuto nell’ambito dei controlli sul rispetto della Convenzione di Washington, ha subito riscontrato la presenza di un piccolo canguro. Un animale, spiega la Forestale siciliana, che necessita, per essere detenuto, di apposita autorizzazione prefettizia in quanto considerato dalla legge animale pericoloso per la salute e l’incolumità pubblica.
Ad essere sequestrati sono finiti anche pappagalli Ara ararauna (Ara gialloblu) e due esemplari appartenenti alla specie di pappagalli Amazona aestiva (Amazzone fronteblu), entrambe tutelate dalla Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.). Nello stesso luogo vi erano inoltre quattro Antilopi cervicapra, anch’essi appartenente a specie detenibile con speciale autorizzazione prefettizia.
Non mancavano, inoltre, appartenenti alla fauna selvatica autoctona, ovvero specie non esotiche. Tra questi due uccelli Occhione (Burhinus oedicnemus), tre Pivieri dorati (Pluvialis apricaria), un passero solitario (Monticola solitarius) e due Ghiandaie marine (Coracius garrulus); tutti elencati, sottolinea la Forestale della Regione Sicilia, dalla Convenzione di Berna e pertanto particolarmente protetti dall’art. 2, lett. c), della Legge 11 Febbraio 1992, n. 157.
Sul posto era presente il proprietario della struttura che, secondo i Veterinari dell’ASP territorialmente competente, deteneva in buone condizioni gli animali.
I reati contestati e dai quali dovrà difendersi il proprietario della struttura sono relativi all’art. 2 e 6 della Legge 150/92 e dell’art. 21, lettera e), della Legge 157/92. Stante i primi rilievi investigativi non tutti gli animali risulterebbero in regola con la documentazione di legge. Da qui il sequestro e la convalida dell’Autorità Giudiziaria.
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21 Maggio 2014
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