26 aprile 2014

DALL'ANTINCENDIO AI BOSCHI. LA FLAI CGIL PROTESTA PER LA DECISIONE DELLA REGIONE DI DIROTTARE PARTE DEL PERSONALE ALLA MANUTENZIONE


Dall'antincendio ai boschi. Con i nuovi tagli
si riduce il servizio antincendio

La Flai-Cgil protesta per la decisione della Regione di dirottare parte del personale alla manutenzione

Operatori dell´antincendio al lavoro

«A quale beneficio portano i danni arrecati ai lavoratori? La si deve smettere di additare i forestali come un peso per la Regione: la verità è che manca una vera programmazione per la salvaguardia del suolo e del bosco»: così, dalla segreteria provinciale della Flai-Cgil, si esprime disappunto riguardo gli scenari che si prefigurano per il futuro del comparto forestale. In particolare, il sindacato punta il dito verso il possibile dirottamento di diversi operatori della sezione antincendio alla manutenzione.
Così, il componente della segretaria provinciale della Flai-Cgil, Manuel Bonaffini, assieme al segretario generale Pino Pardo, esprime le proprie perplessità sulla manovra della Regione Siciliana: «Nella nostra isola, vi sono circa 6.300 operatori antincendio; 3.500 di questi lavoratori verrebbero spostati alla manutenzione, con un risparmio di 25euro su ogni operaio, per un totale di 10 milioni di euro. Nella provincia di Caltanissetta, gli operatori sono 504 e si attende di conoscere le decisioni prese a livello regionale e, soprattutto, il criterio con le quali verrebbero adottate. Ci dovrebbero, infatti, spiegare come sarà possibile coprire la turnazione e come garantire il servizio antincendio».
«E dovrebbero spiegarci perché - aggiunge - invece di tagliare sempre sulle spalle dei lavoratori, non si taglia su elicotteri e "Canadair", utilizzando così i mezzi della Protezione Civile. A chi fa le leggi, vorremmo fare capire che gli incendi li spegne il personale di terra e che, per questo, serve una attenta programmazione riguardante la prevenzione e la pulitura del bosco».
Bonaffini aggiunge: «Molti operatori dell'antincendio hanno già perso 4.000 euro all'anno, passando da 151 a 101 giornate lavorative e l'anomalia sta nel fatto che, per coprirle tutte, venga impiegato l'intero anno. Insomma, si fanno le lotte per salvare stipendi e pensioni d'oro in quanto diritti acquisiti, mentre per questi lavoratori così non è: tale politica non ci piace! Il bosco è abbandonato, la manutenzione è iniziata solo in questi giorni, mentre il servizio antincendio, da qualche anno, parte a giugno».
Il componente della segreteria conclude: «I lavoratori sono in stato d'agitazione permanente, in quanto non si comprende se e quando verranno emanate le prossime graduatorie».
Claudio Costanzo

25 Aprile 2014







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