05 aprile 2014

CONTROLLI SUI REDDITI DEI FORESTALI, MAI PIU' PUO' ACCADERE CHE LA REGIONE ABBIA A CARICO PRECARI MILIONARI O REDDITI ALTI


"Nuova giunta, lunedì si chiude
Ingroia? I nostri profili combaciano"

Crocetta convoca il vertice di maggioranza: "Non possiamo più perdere tempo". Segnali positivi per l'ingresso dell'ex pm. D'Alia furibondo: "E' di estrema sinistra". Pronto il piano del governatore da sottoporre agli alleati: soldi ai veri poveri e formazione rivoluzionata

PALERMO - Il governatore siciliano Rosario Crocetta ha convocato per lunedì alle 17.30 il vertice di maggioranza per discutere delle modifiche in giunta. "Spero di chiudere, se qualche partito non sarà pronto valuteremo tutti insieme il da farsi - dice il presidente -. Ma non possiamo bloccare l'Assemblea, ci sono norme importanti da approvare come il dl pagamenti e la manovra bis".
Il presidente avocherà a sé la scelta dell'assessorato all'Energia, ritenendo "sicuramente non opportuna la posizione politica di Forza Italia che continuamente cerca di dare pagelle positive o negative nei confronti di uomini come Marino e Ingroia, che sono entrambi personalità della lotta alla mafia di indiscutibile valore. Mi auguro che tutte le forze che siglano il patto, possano avere adeguata rappresentanza nell'esecutivo, fermo restando il valore delle battaglie simboliche che conduciamo con donne come Scilabra, Borsellino e Vancheri, per questioni attinenti agli sprechi nella formazione, in sanità e la lotta per lo sviluppo".
Su Ingroia la posizione del governatore sembra chiara: "Inserirlo in giunta? Non ho parlato con lui di questo, ma è evidente che tra noi c'è una sintonia programmatica: io voglio l'acqua pubblica e anche lui, io sono contro l'eolico come lui e condividiamo l'idea del ciclo integrato dei rifiuti, con la gestione in mano ai comuni. E poi entrambi abbiamo un profilo antimafia. Insomma, i nostri oroscopi politici combaciano".
E' dunque probabile che Crocetta gli affidi la delega all'Energia. A mettersi di traverso è il presidente dell'Udc, Gianpiero D'Alia: "Ingroia è il leader di Azione civile, movimento politico di estrema sinistra incompatibile con una coalizione che ha deliberatamente escluso la sinistra radicale dall'alleanza di governo della Regione".
Il presidente è anche pronto a sottoporre agli alleati un piano politico che prevede la "riqualificazione del sistema del welfare", ovvero in primo luogo soldi ai veri poveri. L'obiettivo è arrivare al salario minimo di solidarietà, norma che Crocetta aveva già previsto nell'ultima legge di stabilità ma che è stata impugnata dal commissario dello Stato perché ritenuta nuova spesa. E allora la riproposizione della norma passa, secondo il governatore, dalla rivisitazione del sistema sociale. Due le strade: controlli su tutti i lavoratori che beneficiano di soldi pubblici sotto varie forme e utilizzo produttivo dei precari.

Così dopo gli ex Pip e gli Asu, i controlli sui redditi saranno estesi anche alle altre categorie sociali, compresi i forestali. "Faremo una revisione di tutte le attuali misure sociali di sostegno - afferma Crocetta - perché devono essere concesse solo ai poveri, mai più può accadere che la Regione abbia a carico precari milionari o persone con redditi alti. Tutto questo è spregevole e va contro i veri poveri. Faremo accertamenti rigorosi".


E poi il capitolo formazione. In Sicilia non sarà più affidata solo agli operatori degli enti, ma anche a giovani laureati. Il governo pensa a un doppio albo: una fascia con l'attuale personale degli enti professionali, l'altra aperta a giovani laureati che faranno anche loro da prof ai corsisti, ma non "saranno nuove assunzioni ma professionisti iscritti negli elenchi" da cui la Regione attingerà, mettendoli a disposizioni degli enti con i quali avranno rapporti di lavoro a tempo determinato, vincolati all'attività formativa. In questo quadro proprio gli enti avranno un ruolo "marginale" rispetto al passato, il sistema ruoterà attorno alle richieste del mercato del lavoro, stop dunque ai corsi "inutili" e via a nuovi percorsi: dalle energie alternative alle lingue.

Il governatore ridisegna il settore: "Quella della formazione è la madre di tutte le battaglie", annuncia. Al suo fianco, Crocetta vede solo Nelli Scilabra, l'assessore cui ha affidato il compito di "fare pulizia nel sistema e che sta mettendo la sua vita e la sua passione politica a servizio di questa rivoluzione".

Parlando dell'albo dei formatori, Crocetta spiega che nella seconda fascia potranno iscriversi i laureati e da questo bacino il governo prenderà le figure, non contemplate nella prima fascia, per formare i giovani in raccordo con il mondo delle imprese. "Il mercato ci chiede esperti in pannelli solari, tecnici per il fotovoltaico e le fonti alternative, esperti in lingua araba e cinese", afferma Crocetta. L'obiettivo "è cancellare definitivamente i corsi inutili, che non servono a nulla se non ad alimentare spreco di denaro pubblico e clientele", insiste il governatore.

Intanto la Regione sta contando il numero effettivo dei dipendenti impegnati nel settore. "Non è vero che sono 8 mila, dalle intercettazioni nell'inchiesta della Procura di Messina emerge che sarebbero 4.800 - sostiene Crocetta - La verità è che al momento non sappiamo quanti siano in realtà. Li stiamo contando. Ci sono elenchi fasulli in giro, stiamo lavorando a una mappatura corretta".

La nuova formazione che ha in mente il governatore include "solo gli enti seri". "L'accreditamento sarà rigido - annuncia - Potranno lavorare solo gli enti che dimostreranno di avere i locali, i computer, le attrezzatura necessarie". Il personale inserito nell'albo dei formatori "sarà al servizio del sistema e non degli enti". "A noi interessa creare una formazione vera - conclude - non ci interessano i problemi degli enti, sono loro a dover farsene carico".

04 Aprile 2014
http://www.lasiciliaweb.it/articolo/115407/politica/welfare-e-formazione-pronta-una-rivoluzione








2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Vincenzo non posso pubblicare il tuo commento. Dobbiamo usare un linguaggio più consono.

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