Area privata il Tar respinge il ricorso su Cavagrande
I sentieri di Cavagrande
Foto lasicilia.it
Noto. Respinto il ricorso contro la revoca del protocollo che aveva come
oggetto la fruizione pubblica di un'area all'interno della riserva
naturale di Cavagrande. E adesso c'è anche la sentenza del Tar di
Catania, che ha respinto il ricorso presentato dalla struttura privata
Martin Pescatore, che si trova all'interno della riserva naturale di
Cavagrande, presentato contro il procedimento di revoca in autotutela
del protocollo d'intesa stipulato nel 2007 con l'
azienda foreste
demaniali, che gestisce la riserva naturale, e l'assessorato regionale
Territorio e Ambiente. Si arricchisce dell'ennesimo atto giudiziario la
vicenda che ha visto protagonista anche diverse associazioni
ambientalistiche, che avevano puntato il dito contro l'area attrezzata
gestita da privati, che permette l'accesso al fiume Manghisi.
Tutto ha
inizio nell'ottobre del 2012, quando ai proprietari dell'area in
questione, il nucleo operativo provinciale del corpo forestale notifica
due verbali di denuncia, in cui si contesta la realizzazione di un'area
attrezzata senza alcuna specifica autorizzazione, la collocazione di un
cancello in legno e di altre strutture in plastica (gazebo e sedie),
movimenti di terra definiti illegittimi e un'eccessiva attività di
decespugliamento. Dopo la notifica dei verbali,
azienda
e assessorato regionale avevano deciso di ritirare in autotutela
l'autorizzazione, in quanto non erano stati rispettati alcuni obblighi
contenuti nell'autorizzazione ed era stata violata la disciplina che
regola la gestione della riserva. Motivazioni contro le quali i
proprietari avevano presentato ricorso al Tar. Ricorso rigettato in
quanto infondato, con i giudici che hanno ordinato il ripristino dello
stato dei luoghi mediante la dismissione di tutte le strutture esistenti
nell'area in questione dell'attività privata. I titolari della
struttura che avevano presentato ricorso non si sono ancora espressi.
Ottavio Gintoli
22 Aprile 2014
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