La manovra bis arriva all'Ars: dai teatri agli enti, ecco chi paga il conto
Il governo Crocetta ha
consegnato ufficialmente il testo del ddl che dovrebbe sbloccare 300
milioni di euro dei 500 congelati dal commissario dello Stato. Molti
capitoli subiranno un taglio, alcuni saranno azzerati. Ma spuntano una
serie di contributi destinati agli enti cattolici e alle scuole private
paritarie
Finalmente la manovra-bis arriva all'Ars. Il governo Crocetta consegna il testo in commissione bilancio: confermate le cifre della vigilia. Sbloccati 300 milioni di euro, rispetto ai 500 congelati dopo l'impugnativa del commissario dello Stato Carmelo Aronica. Previsto quindi un taglio di almeno il 20 per cento sulle spese dell'amministrazione e i fondi destinati agli enti esterni. Cancellati 140 i capitoli di bilancio.
Circa 100 milioni in meno riguardano le spese dell'allegato 1, nel quale sono state azzerate diverse voci come Cerisdi, fondo per lo sviluppo e la propaganda dei prodotti siciliani, contributi a enti ecclesiastici, museo Riso, interventi per famiglie emigranti, convitto audiolesi di Marsala, spese per la convenzione con Agea, Istituto per il restauro, contributo agli oratori, bonus bebè per famiglia disagiate, contributo al Polo universitario di Enna "Kore", fondi funzionamento Istituto incremento ippico e Istituto Zootecnico (si pagano solo gli stipendi), fondi per enti parco, contributo ad associazioni sportive in campionati professionistici, contributo Istituto del dramma antico di Siracusa, contributi ai teatri privati, fondi per archivio Rai, fondi per l'audivisivo e il Cinema.
Tutte le altri voci dell'allegato 1 subiranno un taglio del 20 per cento. La scure cadrà sui fondi per il ricovero minori in case famiglie, fondo che da 15 milioni di euro scende a 12, il contributo per il ricovero di disabili psichici, da 20 milioni passa a 13,5. E, ancora, il contributo per l'Eas scende da 14,2 milioni a 11 milioni, per l'ex Tabella H da 20 a 15 milioni, per l'Unione ciechi da 1,4 milioni a 898 mila euro, per l'Hellen Keller da 620 mila euro a 300 mila, per la Stamperia Braille da 1,5 milioni a 998 mla euro, per le biblioteche universitarie da 1 milione a 749, per l'Associazione allevatori da 2 milioni a 799 mila.
Sul fronte teatri, confermato il taglio del 20 per cento: la Fondazione Orchestra Sinfonica siciliana avrà 7,3 milioni rispetto ai 10 dello scorso anno, la Fodnaizone Teatro Massimo di Palermo 6,2 rispetto agli 8 del 2013. Il Bellini di Catania passa dai 13 milioni dello scorso anno a 11,8 milioni, il Teatro di Messina da 5 milioni scende a 3,5, il Biondo di Palermo da 4 milioni a 2,4. Tra gli altri contributi previsti, 900 mial euro vanno a Taoarte, 350 mila euro alle Orestiadi di Gibellina.
Sul fronte forestali, in bilancio 90 milioni di euro di fondi regionali e 100 milioni a valare sui fondi Pac. Il risparmio rispetto allo scorso anno è di circa 50 milioni di euro. Tra gli altri capitoli tagliati, il contributo per l'Ast passa da 28,8 milioni a 19,5 (meno 9 milioni), il fondo per le comunità alloggio minori passa da 14 a 10 milioni di euro (meno 4 milioni).
Nelle pieghe della manovra saltano fuori una serie di contributi ad hoc: 1,4 milioni all'Unione italiana ciechi, 479 mial euro al centro Hellen Keller, 1,5 milioni alla stamperia Braille, 100 mila euro per gli esterni negli uffici di gabinetto degli assessorati, 258 mila euro per i Consorzi di comuni sui beni confiscati, 1 milione di euro per Lampedusa, 200 mila euro per Cerisdi. Finanziati una serie di enti cattolici: 425 mila euro vanno al Banco alimentare, 198 mila euro alla Pontificia facoltà teologica di Palermo, 142 mila euro all'Istituto teologico San Paolo di Catania, 67 mila euro all'Istituto teologico di Messina. Altri 1,8 milioni di euro andranno al buono scuola che finanzia gli istituti paritari privati.
Tra gli altri capitoli tagliati, il contributo per l'Ast passa da 28,8 milioni a 19,5 (meno 9 milioni), il fondo per le comunità alloggio minori passa da 14 a 10 milioni di euro (meno 4 milioni).
20 Marzo 2014
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