21 marzo 2014

I FORESTALI CON MENO SOLDI NEL 2013 HANNO EFFETTUATO LE STESSE GIORNATE LAVORATIVE DELL'ANNO PRECEDENTE


Bianchi lascia: «Ora basta»



Luca Bianchi



Lillo Miceli
Palermo. Luca Bianchi, l'assessore all'Economia arrivato da Roma per rimettere in sesto gli sgangherati conti della Regione, se ne va. Con l'amarezza di non avere avuto l'opportunità di portare fino in fondo l'opera di ristrutturazione finanziaria. Lo stop improvviso al disegno di legge per pagare i crediti alle imprese, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Bianchi ha distinto in due fasi la sua avventura siciliana: la prima, in cui ha goduto di un largo consenso all'Ars e nel governo; la seconda, da ottobre dello scorso anno a ieri, che si è trasformata in un autentico pantano. «La vicinanza del mio partito, il Pd, è stata a intermittenza - ha lamentato Bianchi -, mentre non è mancato il supporto dei capigruppo della maggioranza, soprattutto nella prima fase». Martedì, però, i deputati della coalizione che sostiene il governo Crocetta non erano presenti in Aula, consentendo all'opposizione di ottenere il ritorno del disegno di legge in commissione. La mancata approvazione del provvedimento può avere ripercussioni catastrofiche sulla Regione.
Bianchi ha rivendicato il lavoro fatto insieme con tutti gli assessori e col presidente Crocetta: «Abbiamo fatto la spending review con le azioni e non con i convegni. Basti pensare che il piano Cottarelli prevede tagli per tre miliardi di euro e noi siano riusciti a tagliare oltre un miliardo». E ha aggiunto, prima di annunciare le dimissioni irrevocabili: «Sentivo l'esigenza di tracciare una linea di quanto fatto finora, un bilancio del lavoro svolto. La riflessione è ampia e parte anche da ciò che è accaduto martedì scorso. Elemento non determinante, ma il segnale che ha portato allo stop improvviso del ddl pagamenti è la rappresentazione plastica di un pantano nel quale siamo da troppo tempo».
«Non credo - ha continuato Bianchi - si possa disperdere il lavoro fatto che rivendico come assessore all'Economia di un governo che ha rappresentato un momento di grande discontinuità col passato. Abbiamo fatto un lavoro importante. Il disavanzo strutturale, al netto delle entrate straordinarie, nel 2011 oscillava intorno ai due miliardi di euro; nel 2012, intorno a 1,5 miliardi. Abbiamo migliorato l'outlook da negativo a stabile, mentre nei tre anni precedenti era sempre diminuito. Abbiamo diminuito l'indebitamento regionale e abbiamo stabilito un rapporto di collaborazione con tutti gli enti locali. Abbiamo riconquistato credibilità internazionale e nazionale. L'anno scorso abbiamo ottenuto di spalmare in tre anni il miliardo di buco trovato. Siamo riusciti a ripianarlo in due anni. Il consuntivo del 2013 consentirà di liberare risorse per circa trecento milioni».
Bianchi, che durante la conferenza stampa aveva accanto il Ragioniere generale, Mariano Pisciotta, il dirigente delle Entrate, Giovanni Bologna, il capo di gabinetto, Giulio Guagliano, e l'esperto finanziario Giuseppe Parlato, ha ringraziato il presidente della Regione, Crocetta, per averlo sempre sostenuto nella sua azione e i colleghi assessori: «Dodici persone non portatrici d'interessi particolari, ma che hanno fatto squadra, facendo cose egregie e anche sbagliando, ma tutti insieme».
Alla conferenza stampa erano presenti anche il segretario del Pd, Raciti, il capogruppo, Gucciardi, Leanza e il capogruppo di Articolo 4, Sammartino e gli assessori Scilabra e Stancheris. La cosa che ha più amareggiato Bianchi, l'impugnativa della Legge di stabilità: «Troppi hanno gioito e ha rappresentato un momento di rottura. Il clima complessivo ha messo in seria discussione il lavoro fatto. Abbiamo trasformato l'Irfis in un vero strumento di aiuto alle imprese e allineato Riscossioni Sicilia agli standard di Equitalia. Quella impugnativa è molto contraddittoria e ci costringe a una manovra correttiva difficile. Abbiamo liberato trecento milioni per far fronte alle spese urgenti. Ma devo dire che molti hanno gioito, in maniera irresponsabile, per quella impugnativa. La manovra 2014 conteneva misure per lo sviluppo e il sociale, con risparmi ma nello stesso tempo senza penalizzare i lavoratori della forestale che con meno soldi nel 2013 hanno effettuato le stesse giornate lavorative dell'anno precedente».
Infine, il punto più dolente: il disegno di legge pagamenti, «che non prevedeva nessun aumento d'imposte. Infatti, avevamo ottenuto una norma nazionale per coprire il mutuo esclusivamente con i risparmi della sanità e dal 2016 avremmo potuto ridurre le addizionali Irap e Irpef, ipotecando solo un sesto dell'addizionale per trent'anni, ma soltanto come garanzia. Avevano pure presentato un emendamento per sterilizzare anche la quota dello 0,35% con ulteriori tagli alla spesa. Ma è stata portata avanti una battaglia demagogica, basata su elementi non reali. Adesso dovremo pagare interessi di mora pari all'8%, invece, del 2,8% previsto con il mutuo. A questo si aggiungono le sanzioni che arriveranno dall'Europa, che possono arrivare fino al blocco delle assunzioni, mettendo a rischio anche la stabilizzazione dei precari».
Bianchi ha escluso che la polemica sul mutuo di un miliardo sollevata dal presidente di Confindustria Sicilia sia stato un siluro nei suoi confronti: «Non c'è alcuna questione aperta col presidente Montante». Però, «penso ci sia stata una lettura superficiale del ddl pagamenti. Comunque, noi dobbiamo ricostruire un rapporto vero con le imprese e non solo con i loro rappresentanti. Io mi fermo qui. Vado via, senza avere cercato paracadute. Ritorno al mio lavoro» Alla Svimez.
Apprezzamenti per il lavoro svolto da Bianchi sono arrivati da tutti i settori politici. Ma troppo tardi. Adesso occorre grande responsabilità per evitare che i sacrifici imposti ai siciliani vadano in fumo.

20 Marzo 2014



Sicuramente l'Assessore Bianchi ha lavorato bene, ma per i forestali (con la complicità di tutti) ha tagliato i viveri. Non è vero che nel 2013 abbiamo effettuato le stesse giornate dell'anno precedente. Nel 2012 un centunista ha effettuato 126 giorni, invece nel 2013 101. Meno giornate anche per i 78isti e 151nisti.
Questa è la verità! Se poi vogliamo far credere che l'asino vola questo è un' altro discorso.





2 commenti:

  1. Bugiardo e meschino!!!!

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  2. Ma perché non si dimette ma un tantino di dignità quell'uomo non ce la. Bianchi fuori dalle b.....

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