S. M. DI GANZARIA: processo a presunto piromane

Condannato a dieci mesi
per un incendio involontario

Era stato indicato come il piromane che, lo scorso 13 giugno, aveva provocato un incendio che, in contrada Verticchio, in territorio di San Michele di Ganzaria, aveva danneggiato tre ettari circa di macchia mediterranea e reso necessaria una notevole mobilitazione di uomini e mezzi (con l'intervento di un elicottero della forestale) per evitare guai peggiori.
Benedetto Romano, bracciante agricolo sammichelese di 50 anni, da quel 13 giugno, dopo che due operatori "anti-fiamme" avevano notato la sua presenza poco distante dal luogo in cui aveva avuto inizio l'incendio e i carabinieri gli avevano trovato addosso un accendino, era stato posto agli arresti domiciliari. Solo di recente era stato rimesso in libertà perché considerato non socialmente pericoloso.
Adesso, a conclusione del processo a suo carico, l'uomo, in accoglimento della tesi difensiva sostenuta dall'avvocato Sarino Pascolato, è stato riconosciuto responsabile di un reato meno grave di quello inizialmente ipotizzato; incendio boschivo colposo e non più doloso, per il quale, oggi, sono previste pene molto dure. Il giudice del Tribunale di Caltagirone, Angelo Costanzo, l'ha pertanto condannato alla pena di 10 mesi di reclusione (la stessa pubblica accusa, rappresentata in aula dall'avvocato Silvia Iacona, aveva chiesto due mesi in più).
L'incendio "incriminato", secondo le risultanze processuali, non fu, quindi, procurato volontariamente, ma fu la conseguenza di un fuoco appiccato senza alcun intento di provocare danni e poi sfuggito al controllo del suo autore.
Mariano Messineo

21 Marzo 2014

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