Sicilia, forestali pronti allo sciopero
I forestali della Sicilia sono pronti a tornare in piazza: dalla manovra bis del governo Crocetta attesa per la settimana prossima perderanno il 30 per cento del loro salario. I 180 milioni di euro della finanziaria impugnata a loro destinati dovrebbero infatti ridursi a 130 milioni. “Non c’è altra risposta che lo sciopero”, annuncia il segretario della Flai Cgil di Palermo Tonino Russo, a conclusione del congresso della categoria San Paolo Palace davanti a una platea al 70 per cento di operai della forestale e dell’antincendio iscritti al sindacato, una fetta dei 24 mila operai forestali siciliani che lavorano in 79 riserve, 5 parchi e 168 mila ettari di bosco.
Un comparto, quello dei forestali, in stato di agitazione, che ha rivendicato al congresso un nuovo ruolo. “Dall’occupazione delle terre per le cooperative di giovani agricoltori a un progetto per la valorizzazione dei forestali anche all’interno della green economy, con la produzione ad esempio di biomasse dagli scarti della lavorazione del legno, e con un piano di risorse certe del governo per assicurare la riconferma delle giornate di lavoro: questi i due punti emersi nella relazione del segretario provinciale", afferma il segretario nazionale della Flai Cgil, Stefania Crogi, a Palermo per la conclusione del lavoro congressuale.
"Palermo - aggiunge - è una delle realtà per noi più importante in termini di iscritti e comporta una proposta politica in direzione dello sviluppo del territorio. La crisi è nazionale ma ha aumentato le diseguaglianze tra chi lavora e chi no e nei confronti del Mezzogiorno, rimasto senza investimenti. Non possiamo tollerare che a un bracciante possa venire a mancare il sostegno a reddito perché viene considerato un parassita o un assistito. Il bracciante agricolo ha la stessa dignità di un operaio dell’industria”.
Sono 24 mila gli stagionali dell’azienda da foreste che divisi in tre
fasce realizzano 78 giornate di lavoro (3 mesi in tutto) , 101 giornate
(4 mesi) o 151 giornate (6 mesi), 151. Al congresso hanno manifestato
tutta la loro preoccupazione di lavoratori precari. “Tutti insieme
costituiamo l’equivalente di 10 mila lavoratori a tempo pieno”, fa il
conto Nino Tamburello, delegato al congresso della Flai Cgil, forestale
'centounista', assunto nel 1989 - Complessivamente produciamo 2 milioni e
406 mila ore lavorate. Ma ci preoccupa il silenzio delle istituzioni.
Sappiamo di non essere stipendiati fissi e non ci difendono”.
“Il nostro – aggiunge Tamburello - è un comparto strategico per la Sicilia, l’operaio forestale è necessario per la cura e la valorizzazione dei boschi e dei parchi, anche a fini turistici, oltre che per evitare nuovi casi come quello di Giampilieri. Chiediamo al governo la giusta copertura per effettuare le giornate di garanzia occupazionale, previste dalla legge. Ma chiediamo anche di andare oltre, per avere come obiettivo la tutela del territorio isolano”.
“Col congresso della Flai Cgil di Palermo - ha aggiunto il segretario regionale della Flai Cgil Totò Tripi - oltre al ritorno alla terra, chiediamo di puntare sullo sviluppo agroalimentare in Sicilia pretendendo qualità delle produzioni e soprattutto qualità del lavoro”.
20 Febbraio 2014
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