21 febbraio 2014

SCARCERATO IL PRESUNTO PIROMANE


S. Michele di Ganzaria. Fatta la perizia psichiatrica, non è socialmente pericoloso

Scarcerato il presunto piromane



Benedetto Romano
Foto lasicilia.it
 

I carabinieri lo indicano come il piromane che, lo scorso 13 giugno, provocò l'incendio che, in contrada Verticchio, in territorio di San Michele di Ganzaria, danneggiò tre ettari circa di macchia mediterranea e rese necessaria una notevole mobilitazione di uomini e mezzi (con l'intervento di un elicottero della forestale).
Benedetto Romano, il bracciante agricolo sammichelese di 50 anni che, da quel 13 giugno, dopo che due operatori «anti-fiamme» notarono la sua presenza poco distante dal luogo in cui aveva avuto inizio l'incendio e i carabinieri gli trovarono addosso un accendino, era agli arresti domiciliari, adesso è stato rimesso in libertà dal giudice Angelo Costanzo in accoglimento dell'esito della perizia psichiatrica richiesta dal difensore dell'imputato, avvocato Sarino Pascolato, e condotta da due esperti nominati dallo stesso giudice, che hanno rilevato che l'uomo non è socialmente pericoloso.
Il processo, nel quale Romano è imputato di incendio boschivo, in corso davanti al Tribunale penale di Caltagirone in composizione monocratica, è stato rinviato al 12 marzo. Sul giudizio in corso potrebbero pesare pure altri due roghi (uno del 2009, l'altro risalente al 2008, quest'ultimo nell'Ennese) su cui i militari dell'Arma sospettano ci sia la «mano» dello stesso Romano. Ma la difesa punta a negare ogni «serialità» dei comportamenti dell'uomo, ritenendoli tutt'al più riconducibili a imperizia o maldestria.
La linea difensiva tende, quindi, a contrapporsi nettamente all'ipotesi investigativa dell'incendio doloso (per il quale, oggi, sono previste pene molto dure) e a sostenere la tesi dell'incendio colposo (un fuoco appiccato senza alcun intento di provocare danni e sfuggito al controllo del suo autore).


20 Febbraio 2014




Noizia correlata:



Non possimo entrare nel merito dell'indagine, ma abbiamo grande fiducia nella Magistratura.

Per colpa degli imbecilli alcuni nostri eroi sono morti facendo il proprio dovere.
Ricordiamoli:
Giuseppe Perri. Ottobre 2012, originario di Barrafranca;
Francesco Pizzuto. Agosto 2012, originario di Castronovo Sicilia;
Girolamo Clemente. Agosto 2010, originario di Menfi;
Giusppe Petrolio. Agosto 2009, originario di Butera;
Marino Liborio. Luglio 1999, originario di Corleone; 
Giuseppa Manitta, Vincenzo Zumbo, Benedetto Mineo (operai forestali addetti allo spegnimento incendi boschivi). Francesco Manitta (Brigadiere del Corpo Forestale). Agosto 1993, incendio sulle faide dell'Etna tra Linguaglossa e Castglione di Sicilia

“Li chiamiamo eroi, sono morti facendo il loro dovere”. 




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