Regionali, un codice contro la corruzione
Stop ai regali e controlli sul doppio lavoro
Nel pacchetto pure il Piano per la trasparenza, quello per la formazione del personale e le norme che regolano il comportamento
di STEFANIA GIUFFRE’
PALERMO. La Regione adotta, con un decreto
del presidente Rosario Crocetta, un pacchetto di disposizioni contro la
corruzione e in nome della trasparenza degli uffici. Una serie di
documenti (ossia il Piano triennale di prevenzione della corruzione, il
Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, il Piano di
formazione del personale e il Codice di comportamento dei dipendenti)
con i quali si fa ordine nella vasta materia, già disciplinata da varie
norme, e si ribadiscono obblighi, procedure e comportamenti.
Norme che si integrano con il codice antimafia
adottato nel 2009 (il cosiddetto codice Vigna) e con il codice contro le
molestie sui luoghi di lavoro, varato dal governo Crocetta poco dopo il
suo insediamento.
Il cuore delle disposizioni - predisposte dal
dirigente del dipartimento Funzione pubblica, Luciana Giammanco, che in
qualità di responsabile ha firmato il piano - riguarda il personale,
oltre 16 mila dipendenti in tutto. Fra le novità introdotte,
innanzitutto un obbligo più stringente di rifiutare regali, anche quelli
di «modico valore». Il codice ribadisce di non sfruttare all’esterno la
propria posizione e di non nuocere con il proprio comportamento
all’immagine dell’amministrazione e impone ai dirigenti obblighi di
controllo, anche sui casi di «doppio lavoro».
Per evitare il rischio di corruzione, il piano
impone che i dirigenti possano ricevere incarichi per un periodo di 5
anni rinnovabili mentre per il personale indica in massimo 5 anni la
permanenza nello stesso settore. In caso di conflitto d’interessi si
ribadisce l’obbligo di astensione da procedure e autorizzazioni, una
direttiva sarà emanata entro aprile per puntualizzare questo aspetto.
Previsto un monitoraggio di tutti i rapporti fra amministrazione terzi,
individuando anche eventuali parentele. Ed entro sei mesi invece sarà
adottato un altro provvedimento per disciplinare gli incarichi
extraistituzionali, definendo quelli vietati e quelli autorizzabili. Per
individuare rischi e le contromisure adottate, nella prima fase di
attuazione del piano saranno individuati dei dipartimenti pilota. Ogni
anno, entro il 15 novembre, inoltre sarà predisposto un report sui tempi
di ciascun procedimento ed eventuali ritardi. Nei rapporti con il
cittadino maggiore trasparenza, con una e-mail dedicata e un numero
verde, oltre alla sezione ad hoc del sito istituzionale. Ma è previsto
anche un questionario online per misurare la «customer satisfaction»,
così come sono in programma le «giornate della trasparenza» e si
ribadisce l’accesso civico, ossia il diritto del cittadino ad ottenere
dati e informazioni. Previsto infine un percorso di formazione per il
personale che verte sui temi della corruzione e dei rischi ad essa
connessi, degli appalti pubblici, della sicurezza informatica e della
tutela dei dipendenti che segnalano eventuali illeciti.
01 Febbraio 2014
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