26 febbraio 2014

LETTERA ALLA CONFERENZA EPISCOPALE SICILIANA



Volevo aspettare qualche giorno ancora, ma dopo la notizia del turismo religioso con il lavoro dei forestali (sarà stato un caso?), esco allo scoperto, giorno 22 mi viene la felice idea di scrvere alla Conferenza Episcopale Siciliana.

Il messaggio è stato letto la mattina di lunedì 24



Foto chiesedisicilia.org



Alla Conferenza Episcopale Siciliana

e. p.c Al Vescovo della Diocesi di Cefalù, Monsignor Vincenzo Manzella

e. p.c Al Parroco di Isnello, Don Marcello Franco



Condividiamo in pieno le vostre riflessioni sulla situazione economica, sociale e politica (in questo link). Umilmente Vi chiediamo di inserire nel vostro documento anche la nostra eterna problematica.
Siamo i lavoratori forestali della Regione Sicilia da sempre nell’occhio del ciclone, siamo considerati fannulloni, raccomandati, privilegiati, mangia pane a tradimento, incendiari e chi più ne ha più ne metta. Nessuno però ha mai fatto proposte serie per risolvere una volta per tutti la questione, noi non abbiamo nessuna colpa se siamo 26 mila unità, la forestazione in molti paesi è considerata l’unica fonte di reddito (nelle Madonie il 50%). Noi oltre alla manutenzione dei boschi, ci siamo resi e ci rendiamo utili anche per gli enti locali, tra questi c’è stata la riqualificazione della Curia di Caltanissetta e quella di Monreale (quest'ultima aveva chiesto di ripulire la parte esterna dell'Albergo dei Poveri). Per noi è stato un onore! Possiamo renderci utili anche per la difesa del territorio contro il dissesto idrogeologico, solo in questo modo si possono evitare catastrofi come quelli di Giampilieri, Noto, Genova e senza dimenticare la Sardegna. Il piano di risanamento idrogeologico sostenuto con quei fondi comunitari, che non si sanno spendere o troppo spesso si spendono male, farebbe bene all’ambiente e darebbe lavoro stabile ad una categoria sempre più mortificata e sulla bocca di tutti. Frane e alluvioni costano alla Sicilia 400 mln l’anno, su 424 lavori solo 175 ultimati, un terzo dei fondi stanziati su un totale di 600 mln (fonte qds.it). Si spende più per riparare che per prevenire, la Coldiretti afferma che negli ultimi 20 anni per ogni miliardo stanziato in prevenzione ne sono stati spesi oltre 2,5 per riparare i danni. Ci siamo occupati di quei tesori storici, archeologici e artistici spesso abbandonati e che purtroppo non vengono sfruttati a dovere, il turismo è una fonte indispensabile per farci uscire dalla crisi. Anche il turismo legato ai giardini può essere una grande opportunità, quasi dieci mesi all’anno ci sono belle giornate, ci sono 7 grandi giardini, due nel siracusano, quattro nel catanese e l’Orto botanico di Palermo. Ricordiamo con piacere anche le Riserve naturali sparse nel territorio, il Parco delle Madonie, il Parco fluviale dell'Alcantara, il Parco dei Nebrodi, il Parco dell'Etna, il Parco dei Sicani, tante volte trasformate in discariche. Per non parlare di quelle strade provinciali, sono diventate un pericolo perchè le sterpaglie ostruiscono la visibilità di chi guida. In Sicilia si pensa solamente di risparmiare sulla pelle dei lavoratori, i forestali se usati intelligentemente sono una risorsa per tutti e non uno spreco. In questo momento così delicato, anche le nostre giornate di garanzia sono in discussione.
Concludo, la solideriata' prevalga sul tornaconto. “Si favorisca lo sviluppo economico attraverso l'eliminazione di privilegi e sprechi” (lettera di Monsignor Pennisi alla classe Dirigente e di Governo in occasione del Santo Natale).
Volevo cogliere l'occasione per dirVi che sarei orgoglioso, onorato ed emozionato di poter pubblicare un vostro riscontro.

22 Febbraio 2014
Michele Mogavero (Isnello)






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