Monreale, convegno dei
forestali. "Stabilizzazione? Si può in otto mesi"
Partecipatissima
riunione del Sifus. Grosso: "Tutti devono conoscere la nostra proposta di
legge"
Aula
strapiena per il convegno alla rovescia organizzato dal Sifus del segretario
generale Maurizio Grosso. Si parla di stabilizzazione, una tematica molto
delicata che riguarda oltre ventimila lavoratori, 600 solo a Monreale.
Al convegno
sono presenti gli onorevoli Erasmo Palazzotto di Sel, Vincenzo Figuccia di
Forza Italia, Totò Lentini di Articolo 4 e Salvatore Siragusa del Movimento 5
Stelle. Assenti per motivi istituzionali Nino Dina e Fabrizio Ferrandelli. Di
certo c'è che il Sifus sta riuscendo in un obiettivo che all'inizio sembrava
quasi impossibile: mettere d'accordo tutte le forze presenti all'Ars, qualunque
esso sia lo schieramento politico. "Noi stiamo portando in giro per la
Sicilia la nostra proposta di legge - dice Maurizio Grosso -. Perchè tutti devono
conoscere la nostra legge". Il termine stabilizzazione, però, fa paura:
"Non volete chiamarla stabilizzazione? Chiamatela progetto, o come cavolo
vi pare - dice Grosso -. La cosa importante è che si garantisca a questi
lavoratori il lavoro per 365 giorni l'anno".
La scure
prospettata dal presidente della Regione Rosario Crocetta, che vorrebbe
decurtare il budget per i forestali di un'ulteriore 30 % fa paura: "Questo
starebbe a significare che oltre diecimila lavoratori (i cosiddetti 78isti,
ndr), sarebbero tagliati fuori - dice Grosso -. Questo è inammissibile. La
nostra proposta di legge è semplice, immediata e veloce e prevede che con le
stesse somme si possa garantire il lavoro di tutto il comparto. E si può fare
in soli otto mesi".
A fare gli
onori di casa, l'assessore Mimmo Vittorino, molto vicino alla tematica dei
lavoratori forestali: "Alla Regione, con questa proposta, non occorerebbe
un solo centesimo in più della spesa prevista - spiega l'assessore -. Il nostro
territorio è molto coinvolto da questa situazione: ci sono 600 persone che
rischiano di rimanere senza lavoro. Si tratta di 600 famiglie che si
troverebbero in grave difficoltà e questo non possiamo permetterlo. Crocetta
deve fare un passo indietro".
Stoccata
finale, poi, da parte di Grosso ai sindacati confederati: "Se loro
avessero intenzione di fare un passo avanti, noi saremmo disposti a farne cento
indietro - conclude Grosso -. Nessuno sta portando avanti questa battaglia solo
per intestarsi questa legge. Troveremo un modo per cambiargli nome se
necessario e se anche loro si dovessero schierare dalla nostra parte. A noi
interessa solo il bene dei lavoratori".
21 Febbraio 2014
(Le foto
sono di Simone Marchese)
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