Fedriga: 60 miliardi in 15 giorni Renzi prende in giro le imprese
Il
primo ministro ha annunciato che si confronterà con la Merkel: non con i
cittadini, ma con la cancelliera, cioè con logiche che viaggiano ad
anni luce di distanza da quelle della nostra economia
Lo sblocco totale dei debiti della Pubblica amministrazione, la riduzione del cuneo fiscale, il rilancio della scuola attraverso un piano straordinario per l’edilizia scolastica, interventi sul lavoro, aiuti alle piccole medie imprese, semplificazione fiscale, riforma della giustizia, riforma della legge elettorale, del Senato e del Titolo V della Costituzione: nel libro dei sogni di Matteo Renzi c’è proprio tutto per tutti. Ma perchè i sogni possano diventare realtà occorrono fatti concreti: operazioni che in questo caso ci costerebbero, fatti i dovuti calcoli, qualcosa come 100 miliardi di euro. E la domanda è inevitabile: dove li può recuperare?
«E’ facile dire che tutti hanno diritto di vivere in una villa con piscina ed è facile, in questo modo, avere consensi, ma il problema è un altro - dice il deputato leghista Massimiliano Fedriga - ed è che al primo punto ci va la serietà: una proposta forte richiede poi la capacità di un’azione altrettanto forte nel recupero delle risorse».
Riuscirà Renzi a mettere insieme 60 miliardi in 15 giorni, come dice, per saldare i debiti alle imprese?
«Allo stato attuale direi di no. Molti di questi debiti non sono nemmeno contabilizzati perché entrerebbero nel debito pubblico, con un aumento potenziale stimato fino al 3%. Se riuscissero a utilizzare la bacchetta magica ne sarei ben contento, ma non bisogna creare facili illusioni come sta facendo Renzi, tenuto conto anche che senza quei soldi molte imprese rischiano di fallire».
Quindi non sarebbe impossibile raggiungere quegli obiettivi?
«Si potrebbe cominciare col taglio degli sprechi improduttivi e cito qualche esempio: il 50 % dei napoletani che non paga le multe, i 27.000 forestali in Sicilia, i 10.000 in Calabria. E soprattutto il “nostro” federalismo fiscale che permetterebbe di recuperare 30 miliardi di euro all’anno. E invece i politici si dicono favorevoli al federalismo ma non a “questo” federalismo: un modo per evitare di applicarlo».
Quindi lei pensa che il governo non avrà il coraggio di eliminare gli sprechi?
«Vorrei sbagliarmi, perchè la posta per noi è molto alta, ma temo proprio che Renzi, dopo i proclami, si arenerà e sarà costretto ad adattarsi a certe logiche: Renzi è un grande venditore di fumo, ma il fumo si dissolve e se dietro non c’è nulla....»
Molti pensano che toccare certi diritti acquisiti sia praticamente impossibile...
«Non è un diritto acquisito il fatto che il pubblico impiego serva da ammortizzatore sociale: la proposta della Lega è una riforma del Lavoro che uniforma il trattamento pubblico a quello privato, il che vuol dire che, così come avviene per un’azienda in crisi che può licenziare, lo stesso possa fare lo Stato. E del resto è assurdo che il Friuli Venezia Giulia abbia 298 guardie forestali, mentre la Sicilia ne ha 100 volte tanto. Di fronte a queste cose non si possono avere mezze misure. E invece Renzi, nel suo discorso di insediamento, ha fatto una lista di buoni propositi senza parlare mai di alcun atto concreto. E a proposito di lavoro si è limitato a dire che il lavoro è un valore: un’affermazione che non risolve niente».
La prima cosa concreta che si potrebbe fare per il lavoro?
«Eliminare la riforma Fornero che ha creato un “tappo” , tanto per cominciare. E invece Renzi, che doveva presentare la sua riforma entro il 16 gennaio, non l’ha fatto. Non solo: ha annunciato che si confronterà con la Merkel, non con i cittadini, che peraltro non l’hanno nemmeno votato, ma con la Merkel, cioè con logiche che viaggiano ad anni luce di distanza da quelle delle nostre imprese e dei nostri lavoratori».
Quindi che scenario si prospetta?
«Temo lo schianto, entro fine anno. Renzi ha messo sul tavolo di tutto, di più: avrebbe dovuto scegliere una cosa, una sola. E realizzarla. E poi tutti i partiti, incluso il suo, pescano voti proprio là dove ci sono gli sprechi, quindi.... ; l’unico movimento fuori da questo schema è la Lega . Renzi ha detto che il federalismo è una barzelletta ma io credo che non abbia nemmeno letto la riforma. Così liquida la più grande riforma approvata nel nostro Paese. E perde una grande occasione».
26 Febbraio 2014
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/29/lega-chiuse-indagini-a-milano-verso-rinvio-a-giudizio-di-bossi-e-i-suoi-due-figli/795401/
RispondiEliminaDA QUESTI SIGNORI NON ACCETTIAMO LEZIONI DI MORALE !!!!!!
GRAZIE
Alessandro Ardito -TP-