Ambiente e prevenzione, 5 miliardi di progetti
di Rosario Battiato
L’assessore
Lo Bello ha diffuso il Piano regionale da finanziare con i fondi
destinati alle Regioni del Mezzogiorno. Interventi su prevenzione
idrogeologico, mobilità sostenibile, inquinamento acustico e
biodiversità
L’assessore Regionale
al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello
PALERMO – Cinque miliardi di interventi per rimettere ordine nella
Sicilia del rischio idrogeologico e dell'emergenza ambientale. Ieri l'assessore Lo Bello
ha comunicato che la Regione ha presentato il piano di interventi per
l'Isola, così come previsto dall'iniziativa dal ministero che per il 7
febbraio aveva fissato la data di scadenza per la presentazione delle
proposte da finanziare con i fondi destinati alle Regioni del
Mezzogiorno.
I progetti presentati dall’assessorato regionale al Territorio abbracciano alcune delle più evidenti emergenze regionali. Si prevede una dotazione finanziaria pari a 657 milioni per la mobilità sostenibile, 2,4 miliardi per la prevenzione del rischio idrogeomorfologico; 12,6 milioni per il contrasto all’inquinamento acustico, 300 milioni per l’adeguamento delle reti fognarie e degli impianti di depurazione.
Altri 50 milioni saranno stanziati per biodiversità e salvaguardia e valorizzazione ambientale.
“Con i progetti presentati – ha spiegato l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello -, una volta avuta certezza dei fondi assegnati potremo affrontare in maniera risolutiva le emergenze presenti in Sicilia e predisporre un piano d’azione finalizzato a migliore la qualità ambientale a tutela della salute dei cittadini e a garantire maggiori condizioni di sicurezza del territorio”.
“Con i progetti presentati – ha spiegato l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello -, una volta avuta certezza dei fondi assegnati potremo affrontare in maniera risolutiva le emergenze presenti in Sicilia e predisporre un piano d’azione finalizzato a migliore la qualità ambientale a tutela della salute dei cittadini e a garantire maggiori condizioni di sicurezza del territorio”.
In attesa dell'approvazione del Cipe, abbiamo fatto una valutazione complessiva dello stato attuale dei settori per i quali l'assessore ha predisposto degli interventi mirati. Sul fronte dell'inquinamento acustico siamo all'anno zero. Secondo gli ultimi dati Istat appena due comuni capoluogo hanno effettuato la zonizzazione acustica (Messina nel 2001 e Caltanissetta nel 1993) mentre nessuno ha provveduto al piano di risanamento acustico stabilito dalla legge).
In merito ai tassi di inquinamento dell'aria, il monitoraggio di
Legambiente nel 2013 ha dato diversi risultati negativi. Palermo e
Messina sono tra le venti città fuori legge per i superamenti del
biossido di azoto. I due comuni hanno superato limite consentito per
legge, derivato dal dlgs 155/2010, che prevede 40 μg/m3 come media
annuale, arrivando rispettivamente 44,6 e 43,9. Male anche il
piazzamento di Siracusa per i 45 superamenti di ozono, che la normativa
fissa a un limite di 25 giorni di superamento della media mobile sulle 8
ore di 120 μg/m3 registrato da tutte le centraline presenti sul
territorio comunale.
La situazione della depurazione e la conseguente procedura di
infrazione europea per i 59 comuni siciliani è cosa nota, così come è
stata ampiamente discussa e monitorata la questione che riguarda il
miliardo stanziato dal Cipe già nel 2012 per depurazione siciliana e poi
mai speso, salvo per l'avvio di un primo blocco di appalti ad inizio
febbraio per 232 milioni di euro in attuazione dell’Accordo di programma
quadro per la depurazione delle acque reflue in Sicilia. Il fatto che
si prevedano altri 300 milioni, in sostanza, non vuole dire ancora
niente visti i tempi biblici occorsi per la realizzazione dello
stanziamento del 2012 che ha ricevuto, sempre dal Cipe, due proroghe nel
2013: la prima a giugno, la seconda a dicembre. Sul rischio
idrogeologico è stato detto molto in questi giorni e un dato su tutti
riassume la vicenda: 277 i comuni a rischio in Sicilia.
25 Febbraio 2014
Notizia Correlata:
Mi chiedo in cinque mldi di € non si recuperano tranquillamente i soldi per farci LAVORARE???? o qualcuno come al solito dovraà farci la cresta ???
RispondiEliminaSaluti
Alessandro Ardito