Caos Finanziaria, stop a manovra-bis
Crocetta: "Vado da Letta, la Sicilia esplode"
Il governatore annuncia
che non sarà presentata alcuna variazione di bilancio, al momento, dopo
l'impugnativa del commissario dello Stato che ha bloccato una spesa di
500 milioni di euro. A rischio da domani 40 mila stipendi, tra
forestali, Ersu, teatri, Consorzi di bonifica e una miriade di altri
enti. Intanto il presidente e l'assessori Bianchi si sentono sempre più
isolati. Non una parola è arrivata dai partiti della maggioranza, solo
D'alia è intervenuto sostenendo le scelte del commissario
di ANTONIO FRASCHILLA
È ANDATO all'inaugurazione dall'anno giudiziario e ha incrociato soltanto per un secondo lo sguardo del commissario dello Stato, Carmelo Aronica, senza nemmeno un cenno di saluto. Per il resto della giornata ha trascorso un sabato in solitudine e ha preso una decisione che farà discutere: "No, al momento non è il caso di presentare manovre correttive per mettere una pezza al disastro causato dal commissario. Porto la questione a Roma, e che esplodano pure le contraddizioni di quanto accaduto", dice il governatore Rosario Crocetta. Dove per "contraddizioni" si intendono le proteste di piazza che già dalla prossima settimana potrebbero registrarsi in mezza Sicilia, visto che al momento mancano i fondi per pagare fra i 30 e i 40 mila stipendi, tra forestali e dipendenti di Consorzi di bonifica, Esa, Ciem, Arpa e di una miriade di enti, dagli Ersu agli istituti di assistenza sociale. Non a caso il prefetto Aronica, a margine della cerimonia al palazzo di giustizia, a chi gli chiedeva un commento sulla maxi-impugnativa che ha congelato 500 milioni di euro, rispondeva così: "Crocetta si ricordi che è ancora responsabile dell'ordine pubblico, questa norma dello Statuto non è stata ancora abrogata".
Ma Crocetta non vede altra exit strategy,al momento, che portare la vertenza sul tavolo del presidente del Consiglio Enrico Letta: "Spero di incontrarlo fra lunedì e martedì, dobbiamo trovare una soluzione insieme, non posso certo pagare io le colpe di anni di malgoverno, e non si possono dall'oggi al domani tagliare le spese che da vent'anni fa costantemente la Regione per forestali, teatri o per le università", dice. Aggiungendo un messaggio chiaro: "Per ora nessuno parli di rimpasto".
Nel frattempo, anche lui chiuso in solitudine nella sua casa romana, l'assessore all'Economia Luca Bianchi scrive la relazione tecnica che sarà portata a Palazzo Chigi. Un relazione nella quale saranno sottolineate quelle che per il governo regionale "sono le grandi incongruenze dell'impugnativa del commissario dello Stato". Su tutte l'aver deciso lui quale spese bloccare, considerando nuove uscite i capitoli iscritti da anni nei bilanci regionali: "Perché tutto ci si poteva aspettare, tranne che il commissario impugnasse i 180 milioni di euro per i forestali, voce tra l'altro in calo per ben 50 milioni rispetto allo scorso anno, e le spese dell'allegato 1 che contiene enti regionali come l'Arpa, i fondi ai teatri o i fondi agli atenei per le borse
di studio e le mense", dice Bianchi, che ancora non si dà pace: "Questo bilancio prevedeva già una diminuzione di spesa per ben 400 milioni, che si aggiunge al miliardo ridotto lo scorso anno - continua - perché nessuno dice nulla sul fatto che le manovre finanziarie dei governi passati hanno ridotto da due miliardi a quasi zero il fondo a garanzie dei residui attivi? Perché solo adesso questi residui sembrano diventati un problema insormontabile? E il disavanzo di un miliardo che ho trovato sul bilancio 2012 e che abbiamo cercato di rattoppare?".
Crocetta e Bianchi, che non sono proprio concordi sul non fare la manovra d'emergenza, con l'assessore che vorrebbe essere un po' più prudente per evitare manifestazioni di piazza, una cosa in queste ore hanno in comune: si sentono soli. Non una parola è arrivata dai partiti che sostengono il governo, né dal Pd né dall'Udc. Solo il ministro Gianpiero D'Alia ha parlato, ma per dare ragione al commissario dello Stato. Isolamento e solitudine sono il vero timore che hanno Crocetta e Bianchi in un momento nel quale devono chiedere a Roma di intervenire sull'emergenza siciliana, mentre il commissario Aronica ribatte punto per punto agli
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26 Gennaio 2014
Questo è quanto recita nel documento ufficiale del commissario di stato nella parte cassata dell'art.12 relativa ai fondi dei famosi 180 milioni:
RispondiEliminaNon comprensibile risulta anche l’inserimento nel riquadro B2 del maggior onere derivante dall’art. 12, c. 5 in tema di forestazione, atteso che lo stesso viene quantificato in 123.200 migliaia di euro anziché in 180.000 migliaia di euro così come autorizzato per l’esercizio finanziario 2014.
Per quel che ne capisco e traducendo in parole povere quanto scritto in quella motivazione, mi sembra di capire quindi che il commissario abbia cassato il comma 5 perchè c'era una incongruenza fra quanto scritto nel riquadro b2 e quanto scritto nell'esercizio finanziario.
Quindi a mio parere differentemente di quanto raccontano i nostri politicanti quel comma è stato cassato per una furberia o più ingenuamente per un sbaglio che tradotto in denari significava ben oltre altri 57milioni in meno.
Se ho capito male correggetemi.