24 gennaio 2014

CROCETTA: "IN NOME DEI FORESTALI L'ISOLA ALLA PARALISI, ASSASSINIO IN NOME DEI FORESTALI"



Finanziaria, appello al governo
Crocetta: "Assassinio per la Sicilia"


Il presidente della Regione tuona contro l'impugnativa del commissario dello Stato che ha falcidiato la Finanziaria e chiede al governo un incontro: "In nome dei forestali l'Isola alla paralisi". Tagliati i fondi a teatri, scuole, enti, famiglie e disabili
Il governatore Crocetta questa volta alza bandiera bianca e affida a una lunga e durissima nota le riflessioni sulle conseguenze dei tagli imposti dal commissario dello Stato alla legge finanziaria esitata dall'Ars: "La giunta regionale, nell'incontro di oggi, ha effettuato una prima valutazione sulle conseguenze disastrose - al limite dell'assassinio della Sicilia  -  dell'impugnativa del commissario dello Stato. Si tagliano norme di indirizzo culturale che non costano nulla come quelle sul diritto dei componenti di una coppia di fatto ad assistere il compagno malato in ospedale, contrapponendosi al diritto inviolabile della persona. Si tagliano i fondi per la scuola, per l'Ersu, le università, i consorzi e le accademie. In Sicilia non è più possibile studiare. Tutti i fondi per tutti i teatri siciliani sono tagliati. La Sicilia non ne ha più diritto. Sono tagliati i fondi per l'Arpa e non si possono fare controlli ambientali. Sono tagliati i fondi per i ricoveri dei minori; stiano pure in mezzo alla strada o adottino il modello delle favelas brasiliane o quelli dei bambini rumeni che vivono nelle fogne. Sono tagliati i fondi per i disabili e per il disagio sociale. Si trasferiscano a dormire nei giardini pubblici". Comincia così la nota della presidenza della Regione in cui il governatore accusa le amministrazioni passate di aver creato le condizioni per il crollo dei precari equilibri finanziari di Palazzo d'Orleans, ora messi seriamente a rischio dallo stop del commissario al principale provvedimento legislativo del governo regionale.

"Sono tagliati i fondi per le Ipab, anziani, malati, orfani e senza parenti troveranno asilo nelle sale di aspetto delle stazioni ferroviarie. Sono tagliati i fondi per i talassemici. Sono tagliati i fondi per le riserve naturali e per i parchi. Brucino. Sono tagliati i soldi per l'EAS ; il personale vada al macello. I consorzi di bonifica sono tagliati : niente più acqua nelle campagne. Naturalmente tutti questi tagli vengono giustificati in nome dei forestali assunti negli ultimi 30 anni dai governi precedenti e mai dichiarati illegittimi da nessun Commissario dello Stato", dice ancora Crocetta.

Poi l'accusa: "Ci si rende conto ( finalmente?) che la Sicilia ha assunto troppi precari per cui al macello forestali,  lavoratori Resais (società  nella quale negli anni sono stati assunti lavoratori dipendenti di società private in fallimento, in contrasto con leggi e la costituzione. Tutto questo era costituzionale fino al 2012.  Dal 2013, con 2 miliardi e mezzo di risparmio, e dal 2014 con 450 milioni di risparmio, è diventato incostituzionale".

"Il popolo siciliano è diventato incostituzionale, quando si impongono a tale  popolo tagli indiscriminati, dopo decenni di spese folli. Perché lo Stato non fa lo stesso? Non taglia le partecipate statali? Le super consulenze? Gli stipendi altissimi dei dirigenti pubblici strapagati? Sono perfino stati tagliati i fondi di sostegno alle associazioni antiracket e antimafia; che chiudano pure,  la solidarietà alle vittime della lotta alla mafia diventa superflua. I ciechi e i sordi non hanno diritto di studiare. Sono tagliati tutti i fondi per i musei siciliani. Chiuderanno".

"Come presidente della Regione Siciliana - conclude il governatore - chiedo di incontrare i rappresentanti del governo, per capire se la politica nazionale  chieda oggi un vero massacro sociale, se chieda lo scoppio di una situazione eversiva incontrollabile. Se chiede al popolo siciliano di non fidarsi più della democrazia. Il governo siciliano non cede e fa la sua battaglia, ma, mai come adesso è necessaria una larga e unita convergenza  che faccia uscire la Sicilia dal baratro in cui ci ha trascinato il passato. Si chiede responsabilità a tutte le parti politiche e sociali".

"Nessuno pensi di rovesciare sul Presidente della Regione e la sua Giunta la responsabilità di anni di mala gestione. Ho visto perfino cancellare le norme di sostegno alle imprese, o quelle destinate a contenere la rabbia dei poveri e delle

categorie svantaggiate, come le misure sulla casa e il sostegno al reddito. Lo Stato rivela un volto cinico e crudele, pensando che il disastro della Sicilia sia solo responsabilità dei siciliani. Non è cosi: tanti hanno sbagliato in Sicilia, ma molti hanno condiviso a Roma. Il velo è caduto: ecco l'unica nota positiva.  Ma a questo punto per il disastro paghi chi ha causato e permesso tutto ciò, chi non lo ha combattuto, chi ha fatto finta di non vedere".

24 Gennaio 2014



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