Tagli alle indennità, sit-in dei forestali 180 mln non garantiscono l'occupazione
di Lillo Miceli
È ancora scontro. Ieri hanno protestato in 200 davanti al Palazzo dei Normanni
Con un sit in davanti al Palazzo dei Normanni, circa duecento braccianti della forestale, hanno manifestato la loro contrarietà nei confronti dei tagli previsti dal disegno di legge di stabilità per il loro settore: taglio dell'indennità di chilometraggio, costo circa 20 milioni l'anno; blocco dell'incremento Istat del contratto di lavoro; blocco del tourn over. Cioè il divieto di transitare alla fascia superiore, sostituendo chi va in pensione. I braccianti della forestale sono divisi in tre fasce: 78 giorni, 101 giorni e 151 giorni. Passare alla fascia superiore, pertanto, significa incrementare notevolmente il reddito di ogni lavoratore.
Un bracciante che lavora nei boschi demaniali, pagato dunque dalla Regione, percepisce circa 78 euro lorde al giorno. Un caposquadra, invece, ne guadagna circa 98. I lavoratori dell'antincendio hanno un incremento del 20% rispetto al salario del forestale. Ogni lavoratore ha diritto ad un indennità di disoccupazione di 2.730 euro, se fa parte della fascia di 78 giornate; cifra che sale a 3.500 euro per la fascia delle 101 giornate lavorative; per la fascia dei «151unisti» si arriva a 5.300 euro. Oltre gli assegni familiari. Un bracciante che presta lavoro presso un privato, secondo contratto, guadagna circa il 20% in meno rispetto alla forestale. In un certo senso, la Regione fa concorrenza «sleale» agli imprenditori agricoli e nello stesso tempo alimenta il mercato del lavoro nero, perché chi lavora alla forestale, oltre che alle giornate lavorative, non intende rinunciare all'indennità di disoccupazione.
Il governo regionale, per meglio utilizzare le risorse umane ed economiche, ha deciso di ricongiungere sotto la direzione dell'Azienda demaniale, i 18mila forestali e i 7mila addetti all'antincendio, un esercito di 25mila persone. Ma anche qui non mancano le resistenze.
In Sicilia gli ettari di bosco sono circa 200mila e secondo alcuni parametri, per ogni ettaro di bosco necessitano 10 giornate lavorative. In totale 2 milioni di giornate lavorative. In Sicilia sono previste 2 milioni e 600mila giornate lavorative: 600mila in più del necessario per consentire ai braccianti di raggiungere la quota minima di giornate rispetto alla fascia di appartenenza. In più il rimborso dei chilometri percorsi per raggiungere il luogo di lavoro. Indennità che costerebbe complessivamente 30 milioni, come ha ribadito ieri il presidente della Regione, Rosario Crocetta: «I lavoratori dovranno lavorare nelle zone di residenza e non potranno spostarsi oltre un raggio di 15 chilometri. Riteniamo che non ci sia alcuna violazione contrattuale, ma una gestione ottimale delle risorse con l'eliminazione di un disagio per i forestali, costretti magari in una giornata a fare centinaia di chilometri». Evidentemente, finora c'è stata una gestione disinvolta di questi lavoratori, in assenza di una direttiva ad hoc.
Con lo stanziamento di 180 milioni di euro, però, non sarà possibile rispettare le cosiddette «garanzie occupazionali». Per questo motivo, una quota di circa 30 milioni di euro arriverà dal Piano coesione sociali, più altri 10 milioni per le aree protette. Inoltre, con la creazione del bacino unico di forestali e addetti all'intincendio, si dovrebbe avere un cambio di filosofia: prevenire gli incendi, piuttosto che aspettare che divampino per poi spegnerli.
*Articolo pubblicato su La Sicilia di oggi in edicola
08 Gennaio 2014
Sig. Lillo Miceli siamo disposti a tutto in cambio della stabilizzazione, però la paga che un privato da al proprio dipendente al netto, non è così soddisfacente, non crede? Denunci anche questo!
In linea di massima Lei ha individuato in parte da dove attingere a quei fondi che servirebbero ad una (sempre più difficile) stabilizzazione.
Le dico di più, ci sono altre indennità, che in qualche caso potrebbero essere anche azzerati, bisogna solamente fare dei controlli più accurati.
Presidente Crocetta ne vuole parlare con i lavoratori?
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