27 gennaio 2014

A RISCHIARE IL LICENZIAMENTO CI SONO ANCHE I 26 MILA FORESTALI


Crocetta: "C'è il rischio di 26mila licenziamenti"
I regionali: "Senza stipendi come faremo?"

Crocetta: "C'è il rischio di 26mila licenziamenti" 
di GIADA LO PORTO Dopo l'impugnativa della finanziaria, il presidente lancia l'allarme: "Sicilia in ginocchio, è un disastro senza precedenti". Intanto, tra i dipendenti regionali serpeggia la paura per il ritardo degli stipendi: "Non siamo dei privilegiati, anche noi facciamo fatica ad arrivare a fine mese". Il bilancio verrà pubblicato mercoledì in Gazzetta ufficiale, stipendi entro i primi dieci giorni di febbraio.
 PALERMO - "Stiamo facendo i conti, posso dire già che ci sono almeno 26mila lavoratori di enti, consorzi e teatri pubblici a rischio licenziamento. Più i lavoratori di associazioni sovvenzionate, numeri che stiamo ancora verificando. E' un disastro senza precedenti". A fornire all'Ansa i dati allarmanti è il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che ha istituito una task-force per gestire l'emergenza scoppiata col blocco di oltre mezzo miliardo di euro per l'impugnativa della finanziaria.

Nell'elenco al vaglio della task-force governativa ci sono oltre 20 mila forestali part-time, 610 lavoratori Resais, 800 dipendenti dell'Ente per lo sviluppo agricolo (350 a tempo indeterminato e 450 stagionali), 300 addetti negli Enti Parco, 2.400 operai dei consorzi di bonifica (1.400 a tempo indeterminato e 1.000 stagionali), 700 impiegati nei teatri pubblici siciliani, 170 dipendenti dell'Ente acquedotti siciliani, 300 addetti delle aree industriali. E poi ci sono i lavoratori privati di accademie, centri culturali, associazioni musicali e concertistiche, organizzazioni sportive.

"Non è possibile far pagare a questo governo che ha risanato i conti ripianando l'anno scorso un miliardo di disavanzo causato da altri i disastri provocati in passato da scelte scellerate compiute dalle giunte precedenti", dice Crocetta. I 558 milioni bloccati dall'impugnativa del commissario dello Stato sono stati trasferiti in un fondo indisponibile a garanzia dei residui attivi, 3,5 miliardi di crediti non esigibili più altri 11,5 miliardi ancora da verificare, accumulati negli ultimi quindici anni. A garanzia di questi crediti, iscritti in bilancio, c'era un fondo di 2 miliardi, che è stato prosciugato durante i governi Cuffaro e Lombardo. Per il commissario dello Stato quel fondo va ricostituito e la Regione non può procedere con spesa corrente, come sancito da due sentenze della Consulta e dalla Corte dei Conti.

Ancora Crocetta: "Nel giro di qualche settimana chiuderanno i teatri pubblici a Palermo, Catania, Messina e gli enti Parco; chiuderanno anche la stamperia Braille, le scuole per ciechi e sordi, i ricoveri per i minori, i centri per i disabili. In agricoltura abbiamo stimato un danno di un miliardo di euro per la paralisi dei consorzi di bonifica". Il governatore, che sta esaminando l'impatto del blocco della spesa, pari a 558 milioni, parla di "Sicilia in ginocchio".

*Aggiornamento, ore 17:44
Anche le aree industriali della Sicilia gestite dall'Irsap, istituto pubblico finanziato dalla Regione, a breve dovranno interrompere le attività: 300 sono i dipendenti a rischio licenziamento. Ma preoccupare la task-force governativa che sta monitorando l'emergenza scattata dopo il blocco della spesa sancito dal commissario dello Stato, che ha impugnato buona parte della legge di stabilità regionale, c'è quello che il governatore Rosario Crocetta definisce "l'effetto domino del disastro sociale". La chiusura delle aree industriali, per mancanza di fondi, avrebbe un impatto su 2.400 imprese che usufruiscono dei servizi forniti dall'Irsap, con ben 21 mila dipendenti privati che rischiano il posto.
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http://livesicilia.it/2014/01/27/crocetta-regione-licenziamenti-finanziaria_435224/


Questi Signori sono stati eletti per difendere la Sicilia e risolvere i problemi, così ci dicevano, ma non hanno il tempo perchè sono impegnati nei vari congressi e nelle primarie. Ricordatevelo sempre, quando ci sono tornate elettorali, tutti i Leader Nazionali e Regionali si prendono a cuore le problematiche Siciliane, ma una volta eletti ci si dimentica di tutti e di tutto. Ma cosa faranno mai quei Deputati Siciliani per la loro terra? Avranno il coraggio di opporsi allo smantellamento forestale? Perchè nessuno ha il coraggio di presentare una proposta seria? Hanno paura del Nord?


 



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