Comparto agro-forestale a rischio Preoccupazione del "Sifus".
«La proposta di legge al vaglio dell'Ars rischia di rivelarsi un boomerang»
Maurizio Grosso, Segretario Generale del Sifus
Foto lasicilia.it
Dura presa di posizione del "Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione" (Sifus) avverso la proposta di legge, al vaglio dell'Assemblea regionale siciliana, che ridisciplina l'Ente Foreste e il futuro dei lavoratori. Il perché delle critiche è ravvisato dal segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso, all'unisono con il segretario provinciale, Michele La Porta di Nicosia, con il resto della dirigenza e la platea degli aderenti al Sifus.
«Il modello di revisione del sistema forestale rischia di essere un boomerang per la tutela ambientale e naturalistica del territorio, avendo il solo scopo - condannano i vertici del Sifus - di penalizzare la categoria dei lavoratori stagionali. La prima cosa è gravata dal taglio nel 2014 di oltre 50 milioni di euro, rispetto alle già esigue risorse utilizzate per il 2013. Il disegno di legge prevede altresì il blocco del turnover e l'accorpamento dell'Azienda forestale, dell'Ispettorato forestale, dell'Esa, dei consorzi di bonifica sotto la guida dell'assessorato dell'Agricoltura. E, ciliegina sulla torta, lo strumento imporrebbe agli addetti all'antincendio, raggiunto il 50esimo anno d'età, il transito all'Azienda foreste, senza alcuna prospettiva di sostituzione con i riservisti appartenenti alla fascia "settantottisti"». Questa in sintesi le ragioni che hanno fatto insorgere da subito gli esponenti del Sifus, capendo il malumore iniziato a serpeggiare tra i braccianti lavoratori.
«Il progetto di modifica disegnato dal Governo Crocetta - attacca Maurizio Grosso - condurrebbe allo smantellamento del comparto agro-forestale, e metterebbe persino a rischio il patrimonio boschivo naturale dell'Isola».
«Il quadro all'orizzonte - avverte il segretario provinciale del Sifus, Michele La Porta - riserva sorprese inaspettate che penalizzano i diritti della categoria, stremata dalla crisi e in lotta per la sopravvivenza e i bisogni delle loro famiglie. La Porta ci tiene anche a fustigare le organizzazioni dei sindacati confederali, inoperosi (forse perché complici) nel contrastare il disegno che noi respingiamo, immaginando uno sviluppo coerente e armonico del settore».
«Non a caso abbiamo, ormai da anni, avanzato - dice Grosso - la proposta finalizzata a stabilizzare i precari discontinui della forestale. L'inquadramento in pianta stabile consentirebbe l'assegnazione, con mansioni aggiuntive, anche in interventi di contrasto alle calamità naturali, agli eventi franosi e messa in sicurezza del territorio. Tra l'altro per i costi dell'intera operazione c'è la possibilità di attingere a fondi europei, che altrimenti si perderebbero».
CARMELO LOIBISO
21 Dicembre 2013
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