Non è una rivoluzione, ma per come vanno le cose in Sicilia, poco ci manca. Se i piani dell’assessore alle Politiche agricole ed alimentari della Regione siciliana, Dario Cartabellotta, decollano, nulla sarà come prima, o quasi.
L’assessore ha presentato in giunta di governo il suo piano di riorganizzazione dell’assessorato che guida dall’inizio della legislatura come “tecnico” (è direttore regionale). Obiettivi del piano efficienza, miglioramento dei servizi e risparmi, calcolati per due milioni di euro circa allo start up. È prevista l’eliminazione di sette strutture intermedie e 75 unità operative. I quattro dipartimenti dell’Assessorato – Interventi strutturali (5 aree e 16 servizi), Interventi infrastrutturali (1 area e 6 servizi), Azienda Foreste (3 aree e 18 servizi) e Pesca (1 area e 7 servizi) – diverranno tre, così denominati: Dipartimenti agricoltura, Dipartimenti Sviluppo rurale e territoriale, Dipartimento Pesca Mediterranea.
Il numero complessivo attuale di strutture intermedia allo stato è di 57 unità, il numero complessivo proposto dai direttori generali dell’Assessorato è di 64. L’assessore ha disposto che scendano a 50 con una riduzione di strutture intermedie di sette unità.
Previsto anche il riordino degli enti, la soppressione dell’Arsea e l’istituzione di un ente unico di ricerca. L’Irvos, istituto regionale per la vite e l’olio, sopravvive, l’Ente di sviluppo agricolo si rigenera e avrà nuovi compiti.
La soppressione dell’Arsea – la cui gestione costa circa quattro milioni di euro – è resa possibile da un accordo con l’Agea che permetterà la regionalizzazione del servizio ed un miglioramento dei rapporti con i servizi agricoli.
L’ente unico di ricerca metterà insieme il comparto zootecnico, l’incremento ippico, la stazione di granicoltura e i consorzi di ricerca “in maniera da affrontare con una massa critica di innovazioni, il partenariato europeo per l’Innovazione (PEI), i cui obiettivi sono la produttività e la sostenibilità, il collegamento fra gli “attori” della ricerca, il collegamento della ricerca con la pratica agricola.
Nel Dipartimento Sviluppo rurale e territoriale convergono tutte le forze lavoro: l’Esa, i Consorzi di Bonifica e l’Azienda foreste. All’Esa verrà affidato il coordinamento infrastrutturale e i servizi nel territorio. L’Ente utilizzerà i mezzi confiscati alla mafia (trattori, ruspe, pale meccaniche ecc.), ed opererà, grazie alle forze lavoro di cui dispone, nella manutenzione e la prevenzione del dissesto idrogeologico, oltre che in caso di interventi urgenti. I trattoristi senza trattori, dunque, finalmente disporranno dei mezzi. Costituiranno una specie di nucleo-protezione civile, un “118” dell’intervento rurale.

26 Novembre 2013
http://www.siciliainformazioni.com/sicilia-informazioni/62401/agricoltura-cambia-tutto-in-dipartimenti-e-partecipate