I forestali in stato di agitazione Mazzarino.
Braccianti agricoli senza stipendio da mesi. Il sindaco scrive al prefetto per un intervento
Il forestale Nunzio Russo col sindaco
Foto lasicilia.it
Mazzarino. I lavoratori forestali, senza stipendio da mesi, sono pronti a proclamare lo stato di agitazione se non ottengono risposte sicure e rapide da parte dei sindacati. Si tratta di braccianti agricoli "settantottisti", "centunisti", "centocinquantunisti" (secondo le giornate di lavoro) che vivono nell'incertezza per la mancata corresponsione delle mensilità e hanno manifestato il proprio malcontento anche al sindaco Vincenzo D'Asaro perché si faccia carico delle loro richieste presso gli organi competenti.
"Accolgo e faccio mie le lamentele dei nostri 800 forestali - afferma il sindaco - e scriverò subito al Prefetto per denunciare la difficile situazione che attraversano questi lavoratori e perché intervenga presso l'Assessorato regionale. Sono fortemente solidale verso questi miei cittadini e pronto a rivendicare i loro diritti tramite il Prefetto Carmine Valente. Il settore della forestazione è stato da sempre uno dei settori cardini dell'economia del nostro territorio e colpire le tasche dei lavoratori significa danneggiare il potere d'acquisto di centinaia di famiglie. Nei loro occhi vedo sfiducia e rabbia e spero che la questione possa risolversi al meglio e presto. Farò di tutto per difendere la loro condizione".
"E' inaccettabile questo ritardo nei pagamenti - afferma una rappresentanza di lavoratori forestali - i sindacati (cisl, uil e cgil) che dovrebbero mediare sui nostri interessi non ci ascoltano e ci tengono sospesi senza una risposta certa sui lunghi ritardi nel pagamento, ci dicono che ci sono problemi burocratici e noi vorremmo capire di che tipo di difficoltà si tratta, il perché di questa lentezza. Vorremmo capire con quale criterio ci pagano dato che solo 70 lavoratori su 800 hanno ricevuto la mensilità di maggio, quella di giugno è stata corrisposta solo per metà importo, luglio è stato pagato a tutti e ora mancano all'appello anche le mensilità di agosto e settembre.
Prima ci pagavano ogni 20 del mese e se c'erano ritardi non erano così eccessivi. Siamo al collasso. Per andare a lavoro molti di noi fanno prestiti per comprare la benzina, senza considerare le pile di bollette da pagare per imposte e tasse, e c'è anche il costo degli affitti per chi non ha la casa di proprietà. Insomma la situazione si è fatta davvero insostenibile e di fronte al silenzio dei sindacati il nostro disagio sfocerà in manifestazioni di protesta organizzata".
Concetta Santagati
31 Ottobre 2013
VERGOGNA!!!
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