Bagarre all'Ars
Bilancio, variazioni nel caos
Il Pd: soldi a rischio
La presidenza dell'Ars comunica lo stralcio di nove gli articoli e in Aula scoppia la bagarre. In ballo proroghe e trasferimenti.
PALERMO- Il caos sulle variazioni di Bilancio è
scoppiato ancora prima che il testo esitato dalla Seconda commissione
dell’Assemblea regionale venisse incardinato in aula. Alcune norme
saranno stralciate. Una lettera della presidenza dell’Ars, che ha preso
la decisione, lo ha comunicato ai parlamentari e a Sala d’Ercole è
scoppiata la polemica. “Questa presidenza – si legge nella lettera – ha
esaminato il testo della legge e ha riscontrato la presenza di alcune
disposizioni che non hanno la natura tecnico-contabile delle variazioni
di Bilancio: si tratta di norme che recano modifiche sostanziali della
legislazione vigente in vari e rilevanti settori, non collegate tra loro
da alcun nesso di omogeneità e per le quali non ci è stato il
necessario approfondimento nelle commissioni”.
Nove gli articoli stralciati dalla manovrina. Il primo riguarda l’utilizzo del Fondo per le autonomie locali (le variazioni ne prevedevano l’utilizzo per le spese dei servizi socio assistenziali in favore dei disabili e per il pagamento del personale delle amministrazioni delle Province che assicurano i servizi scolastici), poi l’articolo sull’imposta sulle assicurazioni “contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore”. Stralciato anche il quinto comma del terzo articolo della legge, riguardante l’azzeramento delle graduatorie della antincendio di Palermo, e il secondo periodo del comma che prevedeva l’incremento di 200 mila euro a rimborso delle spese di missione degli ispettori del lavoro della Regione. Lo stanziamento, quindi, resta, ma non potrà essere utilizzato così come previsto dalla manovra.
Torneranno in commissione – e per intero – anche gli articoli che modificano le norme in materia di credito d’imposta, l’articolo che prevedeva un contributo di 240 mila euro a favore dell’assessorato al Territorio e Ambiente per la proroga dei contratti del 44 co.co.co., quello che modificava le norme “in materia di trasporto gratuito degli alunni della scuola dell’obbligo e delle medie superiori”, e infine le proroghe dei contratti agli 8 lavoratori del Parco dei Nebrodi che erano rimasti fuori dalle proroghe previste nella scorsa finanziaria e la modifica dello status di amministratori di società partecipate degli Enti locali. Una decisione, quella di stralciare le norme, che ha scatenato la bagarre in aula.
“E’ stato fatto un grave abuso – ha protestato il presidente della commissione Affari istituzionali e componente della commissione Bilancio Antonello Cracolici (Pd) – da parte di una presidenza schizofrenica che ha agito eliminando norme alla bisogna e che erano di competenza della Seconda commissione”. Uno “scherzetto”, ha rilanciato il presidente del gruppo Pd Baldo Gucciardi, che “ci costerà almeno un’altra settimana, e in ballo ci sono i soldi ai comuni e alle Province”. Un caos che il presidente vicario Antonio Venturino, che presiedeva la seduta d’aula, ha cercato di smorzare rinviando i lavori a martedì prossimo e dando la scadenza per la presentazione degli emendamenti al testo per lunedì a mezzogiorno, ma senza che la manovra sia stata incardinata e sia stato votato il passaggio agli articoli.
“Per me la legge è incardinata – ha replicato il vicario Venturino – e a dispetto delle critiche si sappia che questa presidenza ha agito in questo senso perché non poteva giustificare degli atti in barba al regolamento. Basta fare le leggi col fiato sul collo, le norme torneranno in commissione e lì saranno trattate con una corsia preferenziale”. Ma nel frattempo il malcontento dei parlamentari componenti della commissione Bilancio cresce, e Michele Cimino (Pid) annuncia: “Chiederò le dimissioni di massa della commissione”.
Nove gli articoli stralciati dalla manovrina. Il primo riguarda l’utilizzo del Fondo per le autonomie locali (le variazioni ne prevedevano l’utilizzo per le spese dei servizi socio assistenziali in favore dei disabili e per il pagamento del personale delle amministrazioni delle Province che assicurano i servizi scolastici), poi l’articolo sull’imposta sulle assicurazioni “contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore”. Stralciato anche il quinto comma del terzo articolo della legge, riguardante l’azzeramento delle graduatorie della antincendio di Palermo, e il secondo periodo del comma che prevedeva l’incremento di 200 mila euro a rimborso delle spese di missione degli ispettori del lavoro della Regione. Lo stanziamento, quindi, resta, ma non potrà essere utilizzato così come previsto dalla manovra.
Torneranno in commissione – e per intero – anche gli articoli che modificano le norme in materia di credito d’imposta, l’articolo che prevedeva un contributo di 240 mila euro a favore dell’assessorato al Territorio e Ambiente per la proroga dei contratti del 44 co.co.co., quello che modificava le norme “in materia di trasporto gratuito degli alunni della scuola dell’obbligo e delle medie superiori”, e infine le proroghe dei contratti agli 8 lavoratori del Parco dei Nebrodi che erano rimasti fuori dalle proroghe previste nella scorsa finanziaria e la modifica dello status di amministratori di società partecipate degli Enti locali. Una decisione, quella di stralciare le norme, che ha scatenato la bagarre in aula.
“E’ stato fatto un grave abuso – ha protestato il presidente della commissione Affari istituzionali e componente della commissione Bilancio Antonello Cracolici (Pd) – da parte di una presidenza schizofrenica che ha agito eliminando norme alla bisogna e che erano di competenza della Seconda commissione”. Uno “scherzetto”, ha rilanciato il presidente del gruppo Pd Baldo Gucciardi, che “ci costerà almeno un’altra settimana, e in ballo ci sono i soldi ai comuni e alle Province”. Un caos che il presidente vicario Antonio Venturino, che presiedeva la seduta d’aula, ha cercato di smorzare rinviando i lavori a martedì prossimo e dando la scadenza per la presentazione degli emendamenti al testo per lunedì a mezzogiorno, ma senza che la manovra sia stata incardinata e sia stato votato il passaggio agli articoli.
“Per me la legge è incardinata – ha replicato il vicario Venturino – e a dispetto delle critiche si sappia che questa presidenza ha agito in questo senso perché non poteva giustificare degli atti in barba al regolamento. Basta fare le leggi col fiato sul collo, le norme torneranno in commissione e lì saranno trattate con una corsia preferenziale”. Ma nel frattempo il malcontento dei parlamentari componenti della commissione Bilancio cresce, e Michele Cimino (Pid) annuncia: “Chiederò le dimissioni di massa della commissione”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
07 Novembre 2013
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