Sit-in dei lavoratori forestali aderenti al sindacato autonomo del Sifus davanti Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana. Decine di operai stanno protestando per chiedere che vengano stanziati 70 milioni di euro in maniera da poter garantire ai forestali siciliani di avvicinarsi il più possibile alle giornate lavorative del 2011 e cioè 101-151 e 180 giorni per contingentate.
I lavoratori chiedono anche l’accelerazione dell’iter procedurale relativo all’approvazione della proposta di legge sulla stabilizzazione presentata dal Sifus. “Con il ddl che abbiamo presentato – dice Maurizio Grosso, segretario generale del Sifus – vengono integrate le competenze previste dalla legge 14 del 2006. I forestali potrebbero essere impiegati, oltre che per la manutenzione e la difesa del territorio dagli incendi, anche per la messa in sicurezza dei Comuni, che in Sicilia sono nella maggior parte dei casi, 270, a rischio dissesto”.
Il Sifus contesta anche gli avviamenti al lavoro partiti in questi giorni in alcune province. “Alla Regione siciliana – spiega Grosso – manca almeno il 50% della copertura finanziaria per garantire i livelli occupazionali minimi previsti dalla legge 14/06 e cioè, 78-101-151 giorni per contingente. E ad Enna ed Agrigento gli avviamenti sono già stati sospesi per mancanza di fondi”.
“Mentre gli esperti uffici dell’assessorato all’Agricoltura –  continua il sindacalista  -, chiedono al presidente Crocetta di reperire 51 milioni di euro, questi propone all’Ars una variazione di bilancio che ne contiene a malapena 23 milioni”. Secondo il Sifus “con questo maldestro marchingegno, quando i lavoratori forestali siciliani completeranno le giornate di lavoro contenute dentro i 23 milioni di euro previsti dal Governo Crocetta e cioè tra 20, 30 giorni, non ci sarà nulla da fare. Anche lottando per rivendicare altri fondi per altre giornate di lavoro, sarà tempo perso, in quanto sarà impossibile effettuare un altra variazione di bilancio all’Ars”.

24 Ottobre 2013 




Video. La protesta dei forestali all'Ars