15 ottobre 2013

NEL DPEF 2014-2017 DELLA REGIONE SICILIA CI SONO LE LINEE GUIDA DEL RIORDINO DEL SETTORE



DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICA-FINANZIARIA 2014-2017 DELLA REGIONE SICILIA


Il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria (designato come DPEF) è un documento all'interno del quale vengono messe per iscritto tutte le politiche economiche e finanziarie selezionate, decise ed imposte dal soggetto emanatore. Il DPEF sancisce la politica (cioè regole e criteri) dell'andamento economico e finanziario e i risultati che il governo intende raggiungere. normalmente vengono indicati anche i tempi di realizzo dei risultati finali oggetto del documento stesso. Grazie a questo documento sappiamo come sarà impostata la riforma del comparto forestale. Il documento è composto di 179 pagine, riporto  solamente quello che riguarda il comparto forestale.







Azienda e corpo forestale

Per l'anno 2013 il costo dell'azienda forestale, cui si somma quello del corpo forestale adibito alle funzioni di antincendio, raggiunge, al lordo degli impieghi di risorse extra-regionali, la cifra di 250 milioni di euro. Si tratta di un costo coerente con la manodopera impiegata, che però risulta essere assolutamente ridondante rispetto alle effettive esigenze. Nel corso del triennio 2013/2015 la Regione sarà impegnata a portare a termine la riforma del settore, già avviata con la recente Legge di stabilità regionale per il 2013, che dovrà completarsi anche attraverso la collaborazione con le amministrazioni previdenziali, in modo da ottenere significativi vantaggi, non solo in termini di efficienza del sistema ma anche di risparmio per la casse regionali. In particolare, le linee di azione dovranno garantire una riduzione del personale stagionale, un impiego alternativo del personale in forza al corpo e all‟azienda, mediante la realizzazione di servizi ad altri enti o a soggetti privati, il contenimento dei costi di produzione dei servizi. Il risparmio da realizzare non potrà essere inferiore al 20% della spesa complessiva alla fine del triennio.
Complessivamente, l'insieme di questi interventi dovrà produrre un significativo contenimento strutturale della spesa corrente, stimabile, rispetto ai dati tendenziali, a circa 350 milioni di euro, che potrà consentire il riassorbimento del disavanzo strutturale della Regione, fattibile nell'arco temporale di un triennio.
I citati punti costituiscono gli obiettivi che il Governo regionale intende perseguire nella propria azione e si ritengono fondamentali per ottenere al livello nazionale una rivisitazione del contributo della Sicilia al raggiungimento degli obiettivi di risanamento della finanza pubblica fissati dal Governo nazionale. Infatti, l'attuale contributo richiesto alla Regione, pari a circa il 38 per cento di quello complessivamente a carico delle Regioni a statuto speciale, sia ben superiore alla propria  capacità finanziaria, specialmente se lo stesso è parametrato al PIL della Regione.



Il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria 2014-2017



Le riforme non sono mai indolore, avevamo lanciato un appello di migliorarla e non di peggiorarla. In questo riordino la cosa più strana è che non si sa quante giornate lavorative faremo all'anno, se li faremo, la parola stabilizzazione non si vede, solamente una parola è chiara: i tagli al personale.
Con i soldi dell'indennità di disoccupazione si lavorerà di più (questo potrebbe essere incostituzionale), ci sarà una riduzione di personale stagionale e si lavorerà con i privati.
Non abbiamo paura ne dei privati ne di lavorare presso gli enti locali in lavori di pubblica utilità, proprio quest'ultimo lo abbiamo chiesto noi, che sia ben chiaro a tutti. Abbiamo solo paura di essere licenziati e su questo il Governo Crocetta ce la sta mettendo tutta, altro che rivoluzione, con l'arrivo dei privati succederanno tre cose:

1) Tagli al personale perchè non hanno più soldi o addirittura se li sono già poppati;
2) Mobilità;
3) Licenziamento.

Eppure ne avevano gia parlato! Chi voterà questa riforma è complice dello sfacellamento del comparto forestale e che non si venga a dire che la colpa è del Governo o di Pinco Pallino.

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