Alt ai soldi per precari e forestali, contributi per agricoltura ed enti locali. Bianchi: abbiamo quasi raggiunto i limiti di spesa imposti da Roma
di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Si ferma la spesa della Regione.
Stop ai fondi per finanziare gli enti locali, i servizi sociali e
assistenziali, gli stipendi dei precari e le principali voci del sistema
agricolo fra cui quelle per forestali, consorzi di bonifica ed Esa. È
l’effetto del rapido raggiungimento dei limiti imposti dal patto di
stabilità e solo una trattativa fra Stato e Regione dall’esito
imprevedibile può far ripartire i pagamenti pubblici. Per alcuni si
rischia un congelamento fino a gennaio.
Il caso
A differenza di quanto accadeva negli anni scorsi,
lo stop non è stato deciso per decreto. La cassa regionale non è stata
chiusa per evitare di far crescere la spesa che produce deficit. «Il
problema - spiega l’assessore all’Economia, Luca Bianchi - è che quasi
tutti gli assessorati hanno raggiunto il tetto di spesa imposto dalla
trattativa per il patto di stabilità». In pratica già a metà ottobre gli
assessorati hanno speso quanto lo Stato prevede di far spendere in un
anno. «E ora abbiamo problemi enormi su tutti i fronti - ammette Bianchi
- anche perchè non possiamo fermare la spesa legata al cofinanziamento
degli investimenti con i fondi europei per evitare di perdere i
contributi comunitari». Il problema che si è verificato è molto tecnico:
«La Regione - spiega Bianchi - quest’anno non ha ancora siglato il
patto di stabilità con lo Stato. Non siamo i soli, è così per quasi
tutte le regioni. Il punto è però che noi abbiamo chiesto di poterci
spingere fino a una spesa che vale circa 5,8 miliardi e lo Stato fino a
oggi ci ha invece proposto il tetto di 4,9 miliardi. In attesa di
firmare l’accordo, dobbiamo restare dentro un margine di prudenza per
evitare di ritrovarci già oltre i limiti da concordare». In pratica, si
rischia di concordare tetti di spesa già sforati.
Le spese bloccate
Bianchi avrà un incontro decisivo al
ministero dell’Economia in questi giorni. Nell’attesa è lunghissimo
l’elenco delle spese già bloccate. «All’assessorato Famiglia e Lavoro -
spiega Ester Bonafede - abbiamo fermato i fondi destinati ai precari e
tutti quelli per i servizi socio-assistenziali destinati a minori,
anziani e disabili. Quest’anno abbiamo sbloccato spese risalenti a
parecchi anni prima e questo ci ha fatto raggiungere rapidamente il
tetto. Ora non possiamo più spendere un euro». Agli Enti locali sono
stati bloccati i trasferimenti ordinari: «Gli ultimi sono arrivati due
mesi fa - spiega Paolo Amenta, presidente dell’Anci - e riguarda la
prima trimestralità dei fondi che servono per far funzionare i Comuni. I
sindaci, per assicurare i servizi, sono costretti a ricorrere a
scoperture di tesoreria che provocano interessi salatissimi. C’è un
grave problema di liquidità».
Gli stipendi congelati
La Bonafede ha proposto a Bianchi di decidere delle
deroghe per gli assessorati più esposti, quelli che hanno pagamenti
obbligatori legati a stipendi e contributi. L’assessore all’Economia sta
provando a ricavare margini di spesa togliendo qualcosa agli
assessorati che non hanno ancora raggiunto i rispettivi tetti. Manovra
complicata che Bianchi vorrebbe effettuare limitando le deroghe alle
spese per stipendi.
A pressare in questo senso sono tutti gli assessori che gestiscono stipendi: «Io ho bloccato i fondi per forestali, personale dell’Esa e dei consorzi di bonifica - spiega l’assessore all’Agricoltura, Dario Cartabellotta. Avete idea di cosa significa tenere in sospeso una platea di 25 mila persone...?».
A pressare in questo senso sono tutti gli assessori che gestiscono stipendi: «Io ho bloccato i fondi per forestali, personale dell’Esa e dei consorzi di bonifica - spiega l’assessore all’Agricoltura, Dario Cartabellotta. Avete idea di cosa significa tenere in sospeso una platea di 25 mila persone...?».
25 Ottobre 2013
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