Morgantina. Gli operai hanno ripulito una zona impervia
Reperti in luce grazie ai forestali
Gli operai stagionali al lavoro
nel sito archeologico di Morgantina
Riportati alla luce reperti «dimenticati» Sono stati gli operai forestali stagionali a ridare lustro ad alcune aree scoperte anni fa e sommerse dalla vegetazione.
Aidone. Sono bastate due giornate di lavoro condotto da un'ottima squadra di nove forestali, i cosiddetti 151isti, guidati dal perito forestale, Armando Cianciolo, in qualità di direttore di cantiere, col collaboratore Burzì, a riportare alla luce muri e stanze dall'antica Morgantina, nel sito della Cittadella dove si stanziarono i primi coloni siculi guidati dal re Morges da cui prese nome la città. Dopo i primi scavi degli anni Cinquanta del secolo scorso e l'opera di forestazione condotta senza la necessaria attenzione alle qualità paesaggistiche del sito, l'area è sempre stata marginale, esclusa di fatto dalle visite turistiche. Eppure da lì provengono i più bei reperti di età preistorica ed arcaica esposti nel Museo archeologico regionale di Aidone. Gli operai hanno ripulito una vasta area di circa 2000 mq, ricoperta da una folta vegetazione, tra cui ampelodesma e altre graminacee infestanti. Il direttore del Parco archeologico di Morgantina, l'arch. Enrico Caruso, afferma: «Cittadella è sempre stata il mio cruccio fin da quando mi sono insediato alla direzione del Parco. Mi sembrava e mi sembra inverosimile che il sito da cui prende origine Morgantina non possa essere visitato neanche dai più attenti fruitori dell'archeologia. Sarebbe davvero auspicabile che quest'opera non si fermasse adesso, si dovrebbero cadenzare le pulizie del sito e studiare dei progetti congiunti con il Dipartimento dei beni culturali per rendere anche Morgantina arcaica meta importante per la conoscenza della Sicilia. In tal senso ho già preso contatti con il direttore Nunzio Caruso, mio omonimo, per predisporre dei progetti in comune. Cercheremo di portare avanti la collaborazione».
Resta da capire come si può procedere per far sì che qualche turista più curioso si avventuri sulle pendici della Cittadella senza smarrirsi, visitando il sito che non possiede cartellonistica, per capire il senso dei muri riportati alla luce dai forestali. «Stiamo proprio aspettando l'avvio di un progetto sulla cartellonistica per Morgantina - conclude il direttore Enrico Caruso - la gara è in corso ed a giorni dovremmo conoscere la ditta che si sarà aggiudicato i lavori. Ci impegniamo fin d'ora ad inserire almeno tre pannelli che spieghino i resti dissepolti della Cittadella: l'acropoli con il suo tempio arcaico molto allungato, l'antico abitato al centro della collina con la più grande capanna preistorica dell'Età del Ferro ritrovata in Sicilia ed il santuario greco posto all'estremità est del pendio. Ma per fare questo bisogna almeno collegare i tre siti e, in tal senso, ho avuto positive assicurazioni dal responsabile della squadra Cianciolo».
Angela Rita Palermo
07 Ottobre 2013
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