23 settembre 2013

MANCANO I SOLDI PER I FORESTALI


Lupo: bisogna rafforzare la giunta
e non c'è questione morale nel Pd

Giuseppe Lupo


Lillo Miceli
Palermo. Se le primarie per eleggere il segretario del Pd rimarranno fissate per l'8 dicembre, almeno una settimana prima dovranno essere celebrati i congressi provinciali, con conseguente apertura del tesseramento. Ulteriore benzina sulla direzione regionale convocata dal segretario Giuseppe Lupo per domani, che non si occuperà soltanto del rimpasto di giunta. Rimpasto a cui il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha tentato in tutti i modi di sottrarsi per evitare di diventare ostaggio delle forze politiche della maggioranza. Infatti, i numerosi incontri tra i dirigenti del Pd e Crocetta non sono serviti a nulla, come dimostrano le quotidiane polemiche. Ma è probabile che i "pontieri" si siano già messi al lavoro. "Non credo che ci siano in campo tentativi diplomatici - ha detto Lupo -. Il presidente della Regione era atteso all'assemblea nazionale del Pd, ma non è venuto. Mi ha detto che doveva celebrare un matrimonio civile, ma non c'era alcun appuntamento per affrontare la questione siciliana".
Quindi, domani insisterete sul rimpasto della giunta regionale e di sostituire Bianchi e Sgarlata con lei e Cracolici?
"Mai chiesto di rimuovere Bianchi e Sgarlata e mai abbiamo avanzato la candidatura di Lupo e Cracolici. Il tema da noi posto è quello del rafforzamento della giunta. Fino a quando non sapremo che la nostra proposta sarà accettata, è inutile parlare di nomi. Per rispetto del presidente della Regione, abbiamo sempre detto che dovrà essere lui ad indicare chi dovrà uscire dalla giunta. Il Pd ha vinto le elezioni ed ha il diritto di governare".
Però, non può negare che sempre più spesso esponenti del Pd sono nell'occhio del ciclone: Crisafulli e Papania non furono ricandidati al Senato benché avessero vinto le primarie; altri sono coinvolti nell'affaire formazione professionale. E' di qualche giorno fa l'arresto dell'architetto Walter Bellomo, nell'ambito dell'inchiesta sulla Tav.
"Direi che si tratta, più che di scandali, di problemi giudiziari che riguardano alcuni esponenti del Pd. Noi abbiamo fatto tutto ciò che si poteva fare, con il recepimento del codice etico nazionale; ci siamo battuti all'Ars per approvare un rigido disegno di legge sulla incandidabilità dei condannati. Risultato che senza il nostro impegno difficilmente Crocetta avrebbe raggiunto".
Ma nel Pd c'è una questione morale?
"La questione morale nel Pd non c'è, ma riguarda alcuni esponenti. La commissione di garanzia ha sospeso tutti coloro che sono sottoposti a misure cautelari. Abbiamo le regole più restrittive e le abbiamo applicate".
Nessuno intende additare il Pd come un partito di malfattori, però, Crocetta non sembra avere tutti i torti.
"Sbaglia e anche di molto, invece, quando tira in ballo Luigi Cocilovo, che è stato assolto con formula piena dalla magistratura. Se Crocetta ha un pregiudizio nei confronti di Cocilovo, lo ha anche nei confronti della magistratura che lo ha assolto; dopo l'assoluzione è stato candidato del centrosinistra alla Provincia di Palermo ed ha svolto due mandati al Parlamento europeo del quale è stato vicepresidente. E' stato presidente della commissione di garanzia del partito, ha tutte le qualità morali per svolgere ruoli di primo piano nelle istituzioni. Tirarlo in ballo è sconcio e moralmente inaccettabile".
Le risulta che alcune componenti del Pd, dopo avere preso atto che Crocetta non intende rimpastare la giunta, sarebbero tentate di chiedere agli assessori di area Pd di dimettersi?
"Non sono di questo avviso. Lunedì si riparte dal documento dell'ultima direzione regionale di luglio: rafforzamento della giunta e documento della commissione nazionale di garanzia sul Megafono. Fino a questo momento la richiesta di rafforzamento politico ha avuto una risposta negativa. Nel prendere le decisioni finali, ovviamente, terrò conto di ciò che ognuno dirà. Noi vogliamo aiutare Crocetta a governare meglio. Occorrono interventi per il lavoro, affrontare le emergenze, i comuni che rischiano il dissesto, i contratti dei precari, i 1.800 dipendenti degli sportelli multifunzionali che a fine mese rischiano di rimanere senza lavoro. Inoltre, mancano i soldi per i forestali per le fasce sociali più deboli che attendono risposte. Noi non abbiamo bisogno di poltrone, ma sui contenuti vogliamo essere incisivi. Se non vuole cambiare, Crocetta, garantisca di raggiungere questi obiettivi. Ma davvero pensa di poterlo fare con questa giunta? ".

22 Settembre 2013






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