25 agosto 2013

SAN MICHELE DI GANZARIA (CT). BOSCO DI EUCALIPTUS PROTETTO DALLE SQUADRE ANTINCENDIO


Roghi dolosi: in fumo 10 ettari di macchia S. Michele di Ganzaria.

Le fiamme si sono spinte in contrada Miniolo, Vallone dell'Innamorato e Monte Zabaino

Le squadre anticendio al lavoro
foto lasicilia.it


La tregua sembrava che reggesse. Ieri pomeriggio, invece, un nuovo incendio si è sviluppato sul fronte nord-orientale della Montagna Ganzaria, in particolare su contrada Miniolo, Vallone dell'Innamorato e Monte Zabaino, che si staglia a circa 580 metri slm. L'area che è stata colpita è certamente tra le più belle e rappresentative del territorio sammichelese, un bel colpo d'occhio, poiché è un continuo alternarsi tra macchia mediterranea e natura incontaminata, tra frutteti ed uliveti, passando anche per le tracce indelebili di insediamenti archeologici. L'allerta incendio è stata lanciata nel primo pomeriggio, intorno alle 14. I roghi, molto probabilmente dolosi, sarebbero partiti dagli anfratti del Vallone dell'Innamorato, per divaricarsi in più direzioni. In cenere parecchi ettari in contrada Miniolo. Le fiamme, poi spinte dal vento di ponente ed alimentate dalle erbacce di stagione, sono giunte a ridosso del bosco di eucaliptus di Monte Zabaino, che è stato prontamente protetto dall'opera di delimitazione delle squadre antincendio della forestale.
Lungo il loro cammino, le fiamme, che in alcuni punti hanno raggiunto oltre i dieci metri d'altezza, hanno distrutto macchia mediterranea, roverelle, querceti e anche terreni coltivati a vigneti e uliveti. Le operazioni di spegnimento, che hanno coinvolto i forestali e i vigili del fuoco, si sono protratte fino a tarda sera, vuoi per l'ampiezza del fronte, vuoi per le difficoltà a causa dei terreni fortemente scoscesi. Le fasi iniziali si sono concentrate nel domare le fiamme all'interno del Vallone dell'Innamorato e nel bloccarle su Monte Zabaino. Successivamente gli operai si sono spostati a valle, per spegnere quei roghi che nel frattempo stavano distruggendo boschetti di querce e ginestre. Il bilancio finale riporta oltre dieci ettari di territorio andato in fumo. Durissima la condanna del sindaco, Gianluca Petta.
Martino Geraci

24 Agosto 2013





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