26 agosto 2013

GOLE DELL'ALCANTARA UN PARCO FLUVIALE IN STATO DI ABBANDONO


Gole dell'Alcantara un parco fluviale in stato d'abbandono

La denuncia
«Manca il controllo del territorio, né esiste una tutela delle risorse idriche»

Foto lasicilia.it



Antonio Parrinello
Gole Alcantara. A distanza di un anno, quando i quotidiani nazionali titolavano "Liquami nelle gole dell'Alcantara, oasi naturale vittima di un depuratore", nulla è ancora cambiato. Le acque in alcuni punti sono rimaste di color marrone perdendo la limpidezza che invece contraddistingueva questo meraviglioso parco fluviale, ma poco attenzionato dalle amministrazioni circostanti.
Percorrendo la strada provinciale 81 da Calatabiano verso le gole dell'Alcantara, in prossimità del parcheggio proprio sotto la rupe del maestoso castello, dove campeggia un cartello con scritto "Benvenuti nel Parco fluviale dell'Alcantara - qui la natura è protetta", enormi discariche. Non manca nulla: dal semplice sacchetto della spesa passato a contenitore di rifiuti scarto o avanzo, a pneumatici per auto di varie misure, elettrodomestici, suppellettili sembra un mercatino delle pulci.
Andando avanti si arriva all'ingresso di Terralcantara il parco botanico e geologico che ricade nella Parco Fluviale dell'Alcantara, istituito nel 2001 ma nato nei primi anni Sessanta. All'interno si trovano tre antichi borghi e casali contadini che sono stati ristrutturati per essere destinati a Resort nei quali è possibile soggiornare. Si praticano ancora oggi diverse attività agricole tradizionali per la coltivazione delle olive e degli agrumi. Si ottiene l'olio d'oliva dop e ottime marmellate e liquori di agrumi. Il Parco inoltre, predilige la promozione e la diffusione dell'arte italiana e della cultura locale, tanto che al suo interno è possibile visitare il Museo del Territorio, raccolta di attrezzi della civiltà contadina.
Prima di scendere nell'alveo delle gole e arrivare nelle acque freddissime del fiume, ci si può affacciare lungo sentieri panoramici, come il balcone delle Ninfe, di Venere, dell'anfiteatro o le terrazze Toboga con una visione spettacolare. In quest'ultimo tratto è vietata la risalita lungo il fiume, per il distacco di una piccola porzione di un costone roccioso avvenuta circa quattro anni addietro, così racconta l'ingegnere Maurizio Vaccaro, uno dei tre fratelli proprietari che gestiscono la struttura recettiva. «Ho prontamente chiuso le gole dopo il primo distacco del costone - spiega - L'Ente Parco Fluviale convoca una conferenza di servizio, il commissario straordinario, Giuseppe Castellana, si è immediatamente prodigato e riesce a recuperare la somma di centomila euro, destinata alla messa in sicurezza del costone roccioso, ma a causa della contorta burocrazia siciliana ancora oggi a distanza di quattro anni una parte delle gole sono inaccessibili. Avevo proposto di interessarmene personalmente spendendo la cifra di quindicimila euro per la messa in sicurezza, ancora aspetto risposte. Spero che il presidente del Parco Fluviale, Bruno De Vita, riesca ad esercitare le proprie funzioni in maniera determinata e decisa per iniziare a risolvere le varie problematiche».
«I parchi regionali devono capire, che bisogna investire nelle infrastrutture, in promozione, per dare un prodotto di alta qualità - continua l'ingegnere Vaccaro - Dopo undici anni siamo ancora senza un regolamento e una planimetrazione definitiva, anche se sono stati spesi 240mila euro per la realizzazione delle cartografie ma senza sapere che fine abbiano fatto. Bisogna attivare delle sinergie, delle combinazioni tra pubblico e privato, per programmare, progettare e realizzare, solo così possiamo riuscire a fare turismo e attirare gente in questo patrimonio naturale, si è detto troppe volte ma nulla cambia. Creare delle guide, degli interlocutori che sappiano comunicare nelle diverse lingue con i turisti».
Poi Vaccaro sottolinea l'«apporto interessante che ci è stato dato dell'associazione FederEscursionismo che con la partecipazione dei corsisti hanno dato la giusta accoglienza ai turisti. L'Ente di vigilanza del Parco è di competenza del Corpo forestale Regionale, ma non può sopperire a questo servizio per carenze di risorse umane».
E l'elenco delle inefficienze è infinito: «Manca il controllo del territorio, un servizio di pronto soccorso inesistente, che abbiamo dovuto organizzare noi stessi. Non esiste una tutela delle risorse idriche, la permanenza degli scarichi civili che confluiscono nei vari depuratori comunali, non funzionando in maniera corretta, sono causa delle acque sporche in alcuni tratti del percorso fluviale. Sono certo di una cosa non c'è più niente di definitivo del precario, vivere sempre nell'emergenza è diventata una regola per questa terra».
Resta la bellezza di queste gole, che sono veramente incantevoli dando la possibilità di stare a contatto con una natura unica nel suo genere, e per i più audaci vi aspetta una entusiasmante discesa, lungo le cascate, lanciandosi in un adrenalinico body rafting.

25 Agosto 2013






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