26 luglio 2013

ETNA PATRIMONIO DELL'UMANITA' OCCASIONE PER I FORESTALI



Etna patrimonio dell'umanità, occasione per i forestali


Foto lasicilia.it

«Etna Patrimonio dell'Umanità» al Rotary Nord il Vulcano Etna che il 21 giugno scorso è divenuto ufficialmente Patrimonio dell'Umanità è stato festeggiato nella sua cornice naturale in un incontro che si è svolto a Nicolosi nella sede del Parco dell'Etna, organizzato dal presidente del Rotary Nord, Piero Maenza, a cui hanno partecipato i Rotary di Catania, Catania Nord, Paternò Alto Simeto, Catania Est, Aetna Nord- Ovest, Catania Ovest, Randazzo Valle dell'Alcantara, Etna Sud-Est, Acicastello, Catania 4 Canti Centenario, Catania Sud, Misterbianco, Catania Duomo 150. Sono intervenuti: Salvo Caffo vulcanologo del Parco dell'Etna; Stefano Gresta presidente Ingc; Mario Bevacqua presidente Uftaa; Marisa Mazzaglia, presidente Parco dell'Etna; Maurizio Triscari, governatore del 2110 Distretto del Rotary International. Erano inoltre presenti il governatore incoming Francesco Milazzo, i Pdg Antonio Mauri e Salvatore Sarpietro, i presidenti dei rispettivi Club Rotary partecipanti, autorità rotariane, civili, militari e ospiti cui è andato il saluto di benvenuto del prefetto del Rotary Nord Claudio Cinà.
A rendere atto della grande opportunità dell'Etna sancita dall'Unesco, anzitutto il sindaco di Nicolosi, Antonio Borzì, che si è detto pronto a preparare un piano, a partire dalla singolare iniziativa del Rotary. Quindi il presidente del Rotary Nord, Piero Maenza, ha sottolineato come l'Etna debba essere considerato il "salotto buono" dove accogliere gli ospiti, nella cornice del buon ricordo del paesaggio e dell'accoglienza della sua gente. Ambasciatore della Sicilia e dei siciliani, il vulcano Etna, avrà a suo fianco il Rotary ed i rotariani che si assumono l'impegno di promuoverne la conoscenza.
A sua volta Salvo Caffo ha commentato la proiezione dello spot "Mount Etna", del vulcano con la sua lava incandescente in colate e fontane, che scorre e s'ingrotta, la sua neve, le volpi, i boschi, i castagneti, i ruscelli, le infiorescenze, le sue grotte misteriose.
Di seguito Stefano Gresta ha ricordato lo studio del vulcano anche con immagini dallo spazio e in relazione all'azione dei venti per cui i pennacchi prendono direzioni diverse senza mescolarsi, gli approfondimenti con reti di sismografi e strumenti sofisticati alla ricerca dei vari perché dell'azione vulcanica, delle emissioni di gas, delle fatturazioni del terreno e dei terremoti, al fine di calcolare anche se di poco l'inizio di un'eruzione. Mentre lo studio dell'edificio vulcanico viene effettuato anche in ambiente marino al largo di Catania. Della ricaduta dell'evento sul turismo isolano ha parlato Mario Bevacqua, sottolineando che occorre trasmettere al turista senso di tranquillità nei confronti di un fenomeno naturale che mette paura allo straniero. Mentre la Sicilia è nota nel mondo per l'Etna che deve significare Mediterraneo e deve essere meglio pubblicizzata in funzione del territorio.
Occasione unica da presentare all'Expò. Compito impegnativo per il Parco dell'Etna, questo, come ha quindi precisato Marisa Mazzaglia, per il quale occorre rimettersi in cammino nel percorso di crescita turistica, culturale e sociale, per il quale si impegna il 1° gruppo di lavoro del Parco con Ettore Foti e importante ruolo hanno le guide del Parco, l'Azienda Foreste ed il corpo volontari forestali.
Il governatore distrettuale del Rotary Maurizio Triscari, in conclusione della serata, ha ricordato che ha parlato di Etna già dal 1971 il National Geographic e che sono state oggetto di studio di eminenti scienziati le "torrette" sull'Etna, luogo fascinoso con molteplicità di approcci nella storia dei siti naturali, e che presentato all'Expò 2015 vede l'impegno del Rotary con un padiglione esclusivo per la massima visibilità.

(Milly Bracciante)


25 Luglio 2013







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