08 luglio 2013

ENNA, GIA' IN FIAMME 45MILA ETTARI DI BOSCO


Nelle prime settimane di quest'estate. Il Sifus: «Risposte inadeguate dal governo regionale»

Già in fiamme 45mila ettari di bosco



Già in queste settimane di inizio estate, con il ritorno del caldo asfissiante, in diversi territori gli incendi "si sono dati un gran da fare". I dati forniti dal Corpo forestale rispetto agli incendi al patrimonio boschivo siciliano nel 2012 parlano chiaro: 45 mila ettari di bosco investiti dalle fiamme. I dati prodotti da Legambiente rivelano, inoltre, che negli ultimi 3 anni il numero dei roghi è lievitato del 67%.
"Non vi è dubbio che le risposte che il Governo Crocetta sta mettendo in campo - hanno sottolineato il segretario generale, Maurizio Grosso, e il segretario provinciale, Michele La porta, del "Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione" (Sifus) - contro questo bollettino di guerra dichiarato al patrimonio boschivo risultano essere inadeguate ed insufficienti. 1) Inadeguate in quanto, nel 2013, non esiste una seria programmazione relativa agli interventi di prevenzione degli incendi. Ancora oggi, in almeno il 70% dei boschi siciliani non sono stati realizzati i viali parafuoco. Per di più, i lavoratori addetti allo spegnimento degli incendi non dispongono degli strumenti necessari per esercitare al meglio le loro funzioni. Mancano diverse autobotti, ci sono furgoni senza revisioni, camion ancora in officina. Per non parlare -dicono preoccupati i dirigenti sindacali del Sifus- della carenze di attrezzature che ogni addetto allo spegnimento deve avere in dote e a norma di legge. 2) Insufficienti perché ai vergognosi ritardi nella programmazione degli interventi di prevenzione, si aggiunge la mancata serenità in cui versano i lavoratori, inseguiti come sono, dalla sensazione di non riuscire a lavorare nemmeno il numero di giornate stabilite secondo gli indirizzi logistici ed operativi".
"Quello che più preoccupa - hanno evidenziato Michele La Porta e Maurizio Grosso - è e rimane la realtà doppiamente allarmante, vuoi per l'esiguità delle giornate lavorative, vuoi per l'esistenza di frangenti di rischio che mettono a repentaglio il patrimonio boschivo siciliano". La criticità delle questioni, con tutte le problematiche conseguenti, è fotografata in un documento partecipato al presidente Crocetta, all'Assemblea regionale e agli organi competenti per avere risposte esaurienti. Nell'articolato documento prodotto dal sindacato Sifus è contestato il ritardo (di almeno due mesi) intervenuto negli avviamenti al lavoro degli addetti (centocinquantunisti e 101sti) alla manutenzione. Notevole la preoccupazione sulla durata e certezza lavorativa. Deludente la garanzia che interessa l'arco lavorativo dei 78isti: una fetta di loro stanno per essere avviati in questi giorni, altri hanno preso incarico nelle settimane scorse per 10 giornate lavorative a Catania, per 27 giornate a Palermo, per 20 giornate a Trapani. Gran parte dei 78isti a Catania ed a Palermo non verranno avviati prima di settembre. Gli addetti allo spegnimento degli incendi, invece, sono stati avviati a metà giugno e per soli 50 giorni, contro gli 87 dell'anno scorso. "In realtà -si chiedono i vertici del Sifus- come si può pensare di fare prevenzione e difendere i boschi stanziando in finanziaria solo 205 milioni di euro, quando si sa perfettamente che per garantire una prevenzione minima e i livelli occupazionali previsti dalla LR 14/06 servono 260 milioni di euro? ".
CARMELO LOIBISO

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